Frasi e aforismi sul legno

Frasi e aforismi sul legno, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sugli alberi, Frasi e aforismi sui mobili e l’arredamento e Frasi e aforismi sui sassi e le pietre.

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Frasi e aforismi sul legno

Il legno parla. Riflettendo la luce del giorno. Vibrando sotto i piedi nudi. Comunicando la sua memoria attraverso i suoi nodi.
(Fabrizio Caramagna)

Il legno comunica calore, naturalezza, gentilezza. Se lo carezzi ricambia con le carezze. E quando comincia a mostrare i suoi difetti e le sue crepe, capisci che non è un oggetto morto, ma un essere che vive e che si trasforma.
(Fabrizio Caramagna)

Tavolo da scrivania, foglio di carta, trucioli di matita appena temperati. La scrittura è fatta di legno.
(Fabrizio Caramagna)

La bellezza del parquet. La mente pensa meglio e i piedi camminano con più leggerezza e calore. In ogni casa dovrebbero esserci tre cose: l’amore, una finestra ampia e il parquet.
(Fabrizio Caramagna)

La pietra, il legno, la carta. È tutto ciò che sa portare i segni del tempo con straordinaria bellezza.
(Fabrizio Caramagna)

Vorrei diventare legno per la sua elasticità, pietra per la sua resistenza, ferro per la sua forza.
(Fabrizio Caramagna)

La respirazione che esce dal pavimento di legno quando vi cammini sopra a piedi nudi.
(Fabrizio Caramagna)

Che bello nelle case di montagna il profumo di legno che veglia su tutto l’appartamento.
(Fabrizio Caramagna)

Niente è meno capace di mantenere i segreti di una scala con i gradini di legno. Neppure il passo più leggero e discreto riesce a salire in silenzio. C’è sempre uno scricchiolio.
(Fabrizio Caramagna)

Se di tanto in tanto non tocchi il legno e non lo accarezzi dolcemente, non sorprenderti se si lamenta con orribili scricchiolii durante la notte.
(Fabrizio Caramagna)

Nella scultura il marmo e il legno si invaghiscono in modo assai diverso del nostro volto.
(Fabrizio Caramagna)

Lento.
Come un un ulivo al bordo di un muro di pietre a secco.
Lentissimo.
Come i nodi del suo legno.
(Fabrizio Caramagna)

Il legno ci insegna che si può convivere con tutti quei nodi senza provare a scioglierli.
(Fabrizio Caramagna)

Il violinista ascolta il legno per capire cosa sia successo nel suo passato. Se l’albero, che il liutaio ha scelto, è stato abbattuto in un inverno freddo, le note avranno qualcosa della leggerezza e dell’enigma della neve. Se l’albero ha invece ospitato sotto le sue foglie una coppia di innamorati, le note saranno più intense e vibranti. Il violinista conosce il romanzo del suo strumento, ma non lo racconta a nessuno.
(Fabrizio Caramagna)

Un gesto immutato nei secoli.
La mano rapida di chi sa come disporre e accendere la legna nel camino, mentre fuori il mondo è gelato.
(Fabrizio Caramagna)

Accendiamo il fuoco per guardare la legna che arde o accendiamo la legna per guardare il fuoco che brucia?
(Fabrizio Caramagna)

Ciò che il legno dice, lo sa solo il fuoco.
(Fabrizio Caramagna)

La trama del legno dei mobili, l’orientamento dei loro nodi.
Ogni volta colpiti dalla luce della stanza
lanciano quel riflesso sempre uguale,
come se fosse un saluto
o un segno di riconoscimento
rivolto al padrone di casa.
(Fabrizio Caramagna)

A volte vorrei raccontare l’odore del bosco. È legno umido, pietra, muschio, qualcosa di smosso nel terreno (forse l’abisso?), un principio di frutta e bacche e foglie, una scia lasciata da fate o principesse e il pelo selvaggio di qualche animale.
(Fabrizio Caramagna)

Il fuoco è il matrimonio tra l’accetta e il legno.
(Fabrizio Caramagna)

Nel camino la legna è pronta a bruciare
passando la sua vampa alla catasta accanto
che da tempo attendeva.
E mi chiedo se sia una forma di autodistruzione
o una strana generosità.
Non conservare nulla di se stessi,
per dare calore, luce e forma agli altri.
(Fabrizio Caramagna)

Una barca a vela è un corpo umano. Il legno dell’albero ha le vene come le vene di un uomo. E la vela pulsa come il cuore dell’uomo. E quando la vela chiama il vento, ha una voce come l’uomo, quando chiama l’invisibile.
(Fabrizio Caramagna)

Adoro i posti che hanno l’odore della carta, della polvere, del legno e del cuoio. Come certe biblioteche.
(Fabrizio Caramagna)

Dopo tanto tempo un sorriso prima o poi emerge sempre, come un pezzo di legno colorato che torna ad affiorare in superficie, non importa quanto sia profondo il buio di ciò che è stato vissuto.
(Fabrizio Caramagna)

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