Il termine “zombi” (anche zombie) deriva dalla voce creola delle Antille, che significa “fantasma, morto richiamato in vita”.
Gli zombi sono morti viventi che hanno lasciato i cimiteri per occupare i luoghi della vita ordinaria e per cibarsi del cervello e delle carni delle loro vittime al fine di propagare il virus della loro condizione.
Presento una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sugli zombi e sui morti viventi. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla morte e il morire, Frasi e aforismi sull’apocalisse, Frasi e aforismi sul vampiro e Frasi e aforismi su halloween.
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Frasi e aforismi sugli zombi
I morti sono invidiosi di così tanti zombi umani che si credono vivi.
(Fabrizio Caramagna)
Le donne cercano un uomo che le ami per quello che hanno dentro. Un uomo a cui non importi del loro fisico, ma del loro cervello. Che ogni volta che le veda, gli venga voglia di divorarle dalla passione. L’uomo ideale di una donna è uno zombie.
(Fabrizio Caramagna)
E Gesù è risorto il terzo giorno, il che lo rende uno zombie da record, ha mangiato cervelli per più di 2000 anni e nessuno sa dove sia. Forse è uno zombie invisibile.
(Fabrizio Caramagna)
Immagina un The Walking Dead ma dove il virus ti rende un analfabeta invece di uno zombie. Ora smetti di immaginarlo perché è già realtà.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono milioni di associazioni su qualunque cosa. Forse da qualche parte esiste pure una associazione di zombi per dire no alla cremazione.
(Fabrizio Caramagna)
Gli zombi sono strane creature che abitano la soglia indefinibile che divide la vita dalla morte, che separa l’essere dal non essere. Sono creature ma al tempo stesso non lo sono, perché non smettono mai di disfarsi (anche se non giungono mai a essere nulla)
Sono continuamente in movimento, ma vagano senza metà e senza direzione. Non dormono mai, ma sono perennemente sonnambuli. Parlano, ma non hanno coscienza del loro stato.
(Fabrizio Caramagna)
“La vita è fatta fondamentalmente di tempi morti”, disse lo zombi.
(Fabrizio Caramagna)
Lo zombi ottimista si considera mezzo vivo. Lo zombi pessimista si considera mezzo morto.
(Fabrizio Caramagna)
– È orribile. Prima arriva uno zombie, poi due o tre, e poi un’orda e…
– Un gioco di strategia?
– No, è l’ingresso in ufficio il lunedì mattina.
(Fabrizio Caramagna)
L’insonne, quel cugino aggressivo dello zombi.
(Fabrizio Caramagna)
La sua passione fu la tassidermia e l’imbalsamazione e fu molto felice fino all’apocalisse zombie.
(Fabrizio Caramagna)
A differenza dei vampiri, gli zombi sono creature più comuni, più invadenti e decisamente sporche e trasandate. Il vampiro è aristocratico e ama la solitudine, gli zombi sono popolari e cercano la compagnia.
(Fabrizio Caramagna)
Il vampiro tornò alla sua tomba e vi trovò uno zombi abusivo e, con rabbia, disse: “siamo troppi in questo pianeta!”
(Fabrizio Caramagna)
Gli zombi sono dei morti disgustosamente vivi.
(Fabrizio Caramagna)
Lo zombi poteva vedere il fantasma. L’addentò, inutilmente. Il fantasma rimase con lui, desideroso di sentire il tocco di qualcosa. Ognuno dei due voleva l’impossibile dall’altro
(Fabrizio Caramagna)
Se l’apocalisse zombi inzia il lunedì mattina, c’è l’imbarazzo della scelta nel chi mangiare.
(Fabrizio Caramagna)
Era uno zombie vegano perché non gli piaceva aprire teschi vuoti.
(Fabrizio Caramagna)
Sei mesi dopo l’apocalisse zombie, i morti viventi morirono di nuovo. Ciò che non fecero le armi, lo fecero il colesterolo e la glicemia.
(Fabrizio Caramagna)
Ci vorrebbe un apocalisse zombie di verità.
(Fabrizio Caramagna)
Bisognerebbe iniziare a seppellire le persone a testa in giù in modo che pochi anni dopo l’Apocalisse zombie inizino ad attaccare l’Australia.
(Fabrizio Caramagna)
Quello zombie ogni volta si faceva vedere con i vermi che gli coprivano la faccia, con le mascelle macchiate di sangue rappreso, con le ossa giallastre a vista, con gli occhi senza palpebre. Ci teneva a ogni dettaglio del suo aspetto.
(Fabrizio Caramagna)
Sono così sonnambulo che se mi morde uno zombie lo contagio io.
(Fabrizio Caramagna)
Il dolce favorito delle zombi è il lettore di poesie sdolcinate.
(Fabrizio Caramagna)
Ero uno zombie poeta ma nessuno lo invitava ai reading di poesia: dicevano che avesse una pessima fonetica.
(Fabrizio Caramagna)
Non c’è bisogno di essere uno zombi per sentirsi attratto dal tuo cervello.
(Fabrizio Caramagna)
Non erano sue le idee contenute dentro il libro. Lo zombie lo aveva scritto con il braccio di un altro zombie.
(Fabrizio Caramagna)
Nessuno è interessato all’intelligenza. Se cerchi qualcuno che ti voglia per il tuo cervello allora dovresi uscire con uno zombie.
(Fabrizio Caramagna)
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Le mie 6 frasi preferite sugli zombi
Se li sottovaluti finisce che quelli ti mangiano a colazione. Loro hanno un grosso vantaggio su di noi: non pensano. E quel branco là fuori sono solo una parte. Ogni giorno che passa ce ne saranno di più.
(Dal film L’alba dei morti viventi)
Mio nonno era una specie di stregone a Trinidad, ci diceva: “Quando non ci sarà più posto all’inferno, i morti cammineranno sulla terra”.
(Dal film Zombi)
Gli zombie sono peculiarmente spaventosi, perché pensiamo che potrebbero trasformarci in uno di loro e sono anche figure peculiarmente tragiche, perché vi riconosciamo le persone innocenti che questi mostri una volta erano.
(Richard Greene)
Gli zombie sono la faccia allo specchio che non restituisce lo sguardo.
(Richard Greene)
Glenn: Sei circondato dagli zombie, questa è la cattiva notizia.
Rick: Ce n’è una buona?
Glenn: No!
(dalla serie tv The Walking Dead)
Questo è il modo in cui finisce il mondo; non con un’esplosione o un piagnucolio, ma con gli zombi che sfondano la porta sul retro.
(Amanda Hocking)