Frasi e aforismi sull’accento

Frasi e aforismi sull’accento, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla grammatica, Frasi e aforismi sulla voce, Frasi e aforismi sul correttore ortografico e Frasi e aforismi sulle lingue.

**

Frasi e aforismi sull’accento

Un bel giorno la virgola si alzò e divenne accento perché era stufa di fare sempre delle pause.
(Fabrizio Caramagna)

In una lingua ci sono infinite sfumature e persino un semplice accento può cambiare il significato (e forse le sorti di una persona). In sanscrito dāś significa “dignità” e dās significa “schiavitù”.
(Fabrizio Caramagna)

Il correttore ortografico che continua a mettere la e con l’accento anche se è “e” congiunzione, vive in un mondo fatto di verbi affermativi che non ammettono ponti e contatti tra le parole.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono giorni in cui correttore ortografico è solo un sabotatore e gli accenti entrano quando invece dovrebbero uscire.
(Fabrizio Caramagna)

Fischiettare con l’accento del luogo. Il massimo del talento
(Fabrizio Caramagna)

La voce dell’autore parla con l’accento del lettore.
(Fabrizio Caramagna)

I miei silenzi hanno il tuo accento.
(Fabrizio Caramagna)

Hai un bellissimo accento francese quando baci.
(Fabrizio Caramagna)

Quell’accento, quello della tua voce, che mi fa impazzire quando mi parli all’orecchio.
(Fabrizio Caramagna)

Preferisco mettere un accento sul più che un accento sul meno.
(Fabrizio Caramagna)

Le parole più belle hanno l’accento sulla I, come Sì.
(Fabrizio Caramagna)

Mi piaci così tanto che mi fai sempre mettere l’accento sul sì e dimenticare tutti i condizionali.
(Fabrizio Caramagna)

Io e quel tuo accento che pare musica e quelle ciglia che sono solletico sulla guancia.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi è uno di quei giorni in minuscolo, senza accento e con un tratto tremante di matita smussata.
(Fabrizio Caramagna)

Un giorno senza colori nel mondo è come una pagina senza gli accenti sulle parole.
(Fabrizio Caramagna)

“Tityre tu patulae recubans sub tegmine fagi”. La metrica dell’esametro. Gli accenti. L’armonia che ascoltavo. E Virgilio che mi parlava sottovoce, al liceo.
(Fabrizio Caramagna)

L’ansia mette gli accenti sbagliati sulla u di futuro.
(Fabrizio Caramagna)

Mi accento in un laggiù. E parto per le vacanze.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni sù, con l’accento, come se fosse sì.
(Fabrizio Caramagna)

Bevo te, però senza accento.
(Fabrizio Caramagna)

Non c’è parola, accento, linguaggio più chiaro di quello di due sguardi in mezzo a un silenzio.
(Fabrizio Caramagna)

La sensualità di un’altra lingua sta nel vedere le parole senza la veste del significato, nude, coperte soltanto dalla veste dell’accento.
(Fabrizio Caramagna)

Ho bevuto così tanta vodka ieri sera che mi sono svegliato con un accento russo.
(Fabrizio Caramagna)

Potrei sottolineare tutte le parole che hanno dato accento alle mie giornate.
(Fabrizio Caramagna)

Ti amo in tutte le lingue e in tutti gli accenti del mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Lei era entusiasta come se volesse mettere l’accento su ogni parola.
(Fabrizio Caramagna)

Mi piace la parola caffè. Ha una sua energia e entusiasmo nell’accento finale.
(Fabrizio Caramagna)

Pronunciare Anna Karenina con accento russo, trovo che sia un potente afrodisiaco.
(Fabrizio Caramagna)

La risata è un sorriso con l’accento.
(Fabrizio Caramagna)

Il bacio è un silenzio con l’accento.
(Fabrizio Caramagna)

Io vengo da un’altra epoca. Nelle mie parole c’è un marcato accento dell’Ottocento.
(Fabrizio Caramagna)

Aveva un accento così chiuso che l’aria doveva passare da un’uscita diversa rispetto a quella della bocca.
(Fabrizio Caramagna)

Poche persone sono così ignoranti come quelle che si burlano dell’accento degli altri paesi.
(Fabrizio Caramagna)

Si chiamano razzisti, xenofobi e sono pieni di odio verso tutto ciò che non ha l’accento del loro territorio. Ciò che leggono non vale il pesce che viene incartato e ciò che pensano si riassume in due parole: “Proprietà privata”.
(Fabrizio Caramagna)

“Bisogna portare con sé la propria corazza”, ed io che ho sempre interpretato quell’accento come un refuso, e porto con la corazza tutti i miei “se”.
(Fabrizio Caramagna)

– La tua scrittura così semplice e poco raffinata mi abbassa la lìbido.
– Si dice libìdo, con l’accento sulla penultima. Inventati altre scuse.
(Fabrizio Caramagna)

Tutto ha un perché scritto male e senza accento.
(Fabrizio Caramagna)

Virtù teologali.
La Fede. Con due sole sillabe. Come il forse. Come il dubbio. Come la luce.
La Speranza, una parole lunga, che non si smette mai di pronunciare.
La Carità, con quell’accento finale così pieno di grandezza.
(Fabrizio Caramagna)

Occorrono correttori di logica prima che di ortografia, perché se uno scrive sciocchezze non importa se poi gli accenti sono giusti o sbagliati.
(Fabrizio Caramagna)

Parlava solo il dialetto. E la lingua degli uccelli. Quel vecchio sapeva distinguere tra l’accento di un passero francese e quello di un passero polacco.
(Fabrizio Caramagna)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *