Frasi e aforismi sull’accendere

Frasi e aforismi sull’accendere, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sullo spegnere, Frasi e aforismi sulla luce, Frasi e aforismi sul fuoco e le fiamme e Frasi e aforismi sullo smartphone e il telefono.

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Frasi e aforismi sull’accendere

Non è la stessa cosa accendere o incendiare un cuore.
(Fabrizio Caramagna)

Per il mio seguente trucco ho bisogno di spegnere la luce e accendere i tuoi sensi.
(Fabrizio Caramagna)

Attenzione a quelli che usano i cuori degli altri per accendere il proprio ego.
(Fabrizio Caramagna)

“Ti ucciderò con la spada, però prima accendimi la sigaretta” disse il cavaliere al dragone.
(Fabrizio Caramagna)

Tutti odiano chi fuma finché non c’è bisogno di un accendino per accendere le candeline del compleanno.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono persone che la prima cosa che fanno quando tornano a casa è accendere la televisione. E spegnere il cervello.
(Fabrizio Caramagna)

Confondiamo la vita con l’accendere un cellulare, con accendere la televisione, con l’essere più in alto degli altri in qualsiasi classifica inventino.
(Fabrizio Caramagna)

Spegnere la luce. Ascoltare il silenzio. Accendere i sogni.
(Fabrizio Caramagna)

Abbiamo ancora tante favole io e te per accendere la magia.
(Fabrizio Caramagna)

Resta con chi ti accende la pelle dopo averti acceso la mente.
(Fabrizio Caramagna)

C’è sempre un seme da piantare e una speranza da accendere.
(Fabrizio Caramagna)

Accendo la luce nel cuore della notte per vedere più da vicino le mie paure.
(Fabrizio Caramagna)

Hai provato a spegnere e riaccendere il cuore?
(Fabrizio Caramagna)

E’ facile accendere un fuoco, la cosa difficile è ravvivare la sua fiamma.
(Fabrizio Caramagna)

La cosa più rapida della luce è la sua bolletta, perché prima ancora di accenderla la stai già pagando.
(Fabrizio Caramagna)

Spegni la luce, chiudi gli occhi e lasciati accendere.
(Fabrizio Caramagna)

Non è facile spegnere l’interruttore della grigia realtà e accendere quello dei sogni.
(Fabrizio Caramagna)

Spegni la luce, basta il tuo corpo nudo sul letto per accendere la notte.
(Fabrizio Caramagna)

Permettimi di accendere la luce e di avere la mia ombra come testimone della tua bellezza.
(Fabrizio Caramagna)

L’attimo di silenzio in cui si accendono i lampioni. C’è tutta la magia della sera lì.
(Fabrizio Caramagna)

La galanteria del buio. Che spegne la luce con delicatezza e accende le stelle.
(Fabrizio Caramagna)

Tatto, delicatezza e garbo.
E si accende qualsiasi luce.
(Fabrizio Caramagna)

Per una donna il piacere è in un punto che sta tra il suo cuore e la sua mente. Scopri questo punto e accenderai tutto il suo corpo.
(Fabrizio Caramagna)

Due sorrisi che si incontrano la prima volta, hanno la stessa forza di una scintilla che accende un incendio.
(Fabrizio Caramagna)

L’intesa si accende dove le paure si spengono.
(Fabrizio Caramagna)

Farla ridere, accendere la sua voce, sfidare la sua incoerenza e invadere le sue fantasie, questi e altri segni che sei sulla strada giusta.
(Fabrizio Caramagna)

Un gesto immutato nei secoli.
La mano rapida di chi sa come disporre e accendere la legna nel camino mentre fuori il mondo è gelato.
(Fabrizio Caramagna)

Il camino appena acceso scoppietta come se il mondo nascesse in quel momento.
(Fabrizio Caramagna)

Accendere le ore e le giornate, per poi lasciarle consumare nel posacenere, senza fumarle.
(Fabrizio Caramagna)

Certe vite sono state fumate fino al filtro.
Altre non sono mai state accese.
(Fabrizio Caramagna)

Siamo diventati degli interruttori che gli altri cliccano a proprio piacimento. Un giorno ci accendono, il giorno dopo ci spengono. Così ci sono e non ci sono. Un clic e spariscono. Senza spiegazioni.
(Fabrizio Caramagna)

L’interesse è la cosa più facile da accendere ed è la cosa più difficile da mantenere in vita.
(Fabrizio Caramagna)

Milioni di parole non riescono a riaccendere un fuoco spento
E pensare che a infuocarlo era bastato uno sguardo.
(Fabrizio Caramagna)

Non credo nel riaccendersi degli amori defunti. Non si invita nessuno in un santuario che non ha più porte né altari.
(Fabrizio Caramagna)

I fumatori di pipa sembrano accendere piccoli caminetti.
(Fabrizio Caramagna)

Nel ventesimo secolo, quando lo scrittore non sapeva cosa fare del personaggio, gli accendeva una sigaretta e lo faceva fumare. Adesso anche questo non si può più fare.
(Fabrizio Caramagna)

E’ difficile capire la notte se non c’è una candela accesa.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni mattina, dopo il risveglio, mi metto le scarpe ed entro nello spazio. Mi metto l’orologio ed entro nel tempo. Accendo lo smartphone ed entro nella schiavitù.
(Fabrizio Caramagna)

Il display dello smartphone che si accende. Da lì è tutto un brancolare nel buio.
(Fabrizio Caramagna)

Un fantasma dell’ottocento mi ha detto che gli danno molte fastidio tutte queste vostre notifiche rumorose e i display accesi nel cuore della notte.
(Fabrizio Caramagna)

Che sia la luce, il telefono, la sigaretta, il caffè, la radio, il cervello. Al mattino c’è sempre qualcosa da accendere.
(Fabrizio Caramagna)

Accendere la televisione per addomentarsi è il contare le pecore in formato digitale.
(Fabrizio Caramagna)

Ho acceso l’aria condizionata potenza “Colonia di pinguini imperatore, sotto una bufera di neve”.
(Fabrizio Caramagna)

Quel magico momento in cui cerchi un parcheggio e si accendono le luci bianche della retromarcia di un’auto.
(Fabrizio Caramagna)

Accendere una radio è un po’ come aprire il rubinetto dell’acqua: c’è sempre un flusso di canzoni, di parole, di notizie.
(Fabrizio Caramagna)

Ricetta per rovinare una carriera politica. ingrediente: 1 microfono. Accendi il microfono, posizionalo di fronte al funzionario, aspetta.
(Fabrizio Caramagna)

Là fuori, anche se ne dubiti, c’è un vicino che prepara il suo trapano per accenderlo alle 7:00.
(Fabrizio Caramagna)

La donna innamorata brucia il cibo nel forno. Quella che ha appena chiuso una storia d’amore, si dimentica di accendere il forno.
(Fabrizio Caramagna)

La mia più grande abilità in cucina è accendere sempre il fornello sbagliato.
(Fabrizio Caramagna)

Sono uscito in strada e fa un tale caldo che, quando torno a casa, accendo il forno per infilare la testa e rinfrescarmi un po’.
(Fabrizio Caramagna)

Quando noi uomini cuciniamo, è tutto un aprire e chiudere confezioni surgelate e un accendere e spegnere un microonde.
(Fabrizio Caramagna)

Livello di pigrizia: ho aperto lo sportello del microonde per non dover accendere la luce della cucina.
(Fabrizio Caramagna)

Niente rende più felice un risveglio che trovare il termosifone già acceso.
(Fabrizio Caramagna)

Una stanza buia dove la luce si accende e si spegne è solo una stanza. Ma in una mostra è arte contemporanea.
(Fabrizio Caramagna)

Il disincanto accende la luce e ti fa vedere che era solo la sala di un cinematografo.
(Fabrizio Caramagna)

Non sei tu. Sono io che accendo fuochi nel cuore e poi scappo di fronte al bagliore.
(Fabrizio Caramagna)

Chi non è mai entrato nella stanza buia del cuore di qualcuno e quando si è accesa la luce è scappato via spaventato?
(Fabrizio Caramagna)

Se è vero che la distanza e l’ostacolo accendono la passione, Dio dovrebbe essere il più fortunato degli amati.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono sere così. In cui a niente serve accostare le persiane perchè il vuoto di fuori è passato dalle fessure e si è conficcato negli interstizi della casa. Inutile accendere le luci, provare a leggere un libro, meglio abbandonarsi al nulla, assecondarne il moto, ascoltare l’incomprensibile che sale dall’universo.
(Fabrizio Caramagna)

Quel lampo di luce in uno sguardo, quello che tiene accesa la tensione di mille conversazioni.
(Fabrizio Caramagna)

Quelle donne che, anche se dormono, lasciano la loro luce interiore sempre accesa.
Le guarderesti dormire tutta la notte.
(Fabrizio Caramagna)

Una candela accesa, il buio che indietreggia nella stanza. E la sera che sembra durare fino all’alba.
(Fabrizio Caramagna)

E’ imperscrutabile la fiamma: ha la stessa innocenza e la stessa disponibilità ad accendere una candela romantica come a bruciare un bosco.
(Fabrizio Caramagna)

Chissà che cosa sognano i fiammiferi dentro la scatola? Forse sognano migliaia di ettari di foresta ridotti in cenere, case in fiamme, roghi spettacolari di streghe? Oppure più semplicemente sognano di accendere una candela che illumini il viso di due persone che si amano?
(Fabrizio Caramagna)

Accendiamo il fuoco per guardare la legna che arde o accendiamo la legna per guardare il fuoco che brucia?
(Fabrizio Caramagna)

Ogni volta che si fa una grigliata, è come se l’uomo accendesse il fuoco per la prima volta nella storia.
(Fabrizio Caramagna)

La vita è troppo corta per far fare il barbecue a uno che non è capace ad accendere il fuoco.
(Fabrizio Caramagna)

La lampada è ferma sul comodino come una strana creatura.
Il buio della notte si accende fissato dal suo sguardo luminoso.
(Fabrizio Caramagna)

Molti sanno accenderla, ma non tutti sono capaci di prendersi cura di una candela.
(Fabrizio Caramagna)

Caro vento che ammassi nuvole dovunque,
prendi il turchese di questo mare e riaccendi il cielo.
(Fabrizio Caramagna)

Dove si trova, o rosa, la tua formula segreta
che ti forma e ti accende
e ti spinge verso l’alto
a esprimere in colori vellutati
la tua gioia di vivere?
(Fabrizio Caramagna)

L’attraente stato confusionale delle ortensie che stanno appassendo e si accendono ancora di più. L’ultimo brutale tentativo di bellezza.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi così.
Una the al miele, il fuoco che accende le mie malinconie e un piumone troppo corto per starci con tutti i sogni.
(Fabrizio Caramagna)

Quelle giornate in cui sei un cerino senza il ruvido e la gente insiste nel voler accenderti.
(Fabrizio Caramagna)

Splendono. Accendono. Generano.
Prendono il buio dell’inverno
e lo trasformano in un verde fresco e luminoso.
Sono doni le gemme.
(Fabrizio Caramagna)

D’estate tutti si vestono di colori accesi, mostrano i tatuaggi e gli accessori più strani: nessuno vuole più assomigliare a se stesso.
(Fabrizio Caramagna)

Mente chiusa e mente aperta. Una mette confini, l’altra vede orizzonti. Una spegne, l’altra accende. Una critica, l’altra sperimenta. Una dice no, l’altra dice “perché no”.
(Fabrizio Caramagna)

Vivi in un castello sbarrato, con il fuoco costantemente acceso e gli arcieri pronti.
Però il tuo drago ha occhi buoni e invita a entrare.
(Fabrizio Caramagna)

Credi di spegnere le candeline del compleanno, non fai altro che accendere invisibili lumini nel cimitero degli anni.
(Fabrizio Caramagna)

A volte, si assiste inerti al fallimento delle cure mediche. L’attesa diventa delusione. Una luce che, purtroppo, non si accenderà.
(Fabrizio Caramagna)

Alcuni fanno della rassegnazione una divinità e passano la vita ad accenderle ceri.
(Fabrizio Caramagna)

Le braci della discordia non si spengono mai, ci sono sempre mani, occhi e parole disposte a riaccenderle.
(Fabrizio Caramagna)

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