Frasi e aforismi sul turismo e i turisti

Il turismo esisteva già nell’Antica Roma. Le mete preferite erano la Grecia e l’Egitto.
Oggi il paese più visitato al mondo è la Francia.

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Frasi e aforismi sul turismo e i turisti

Al turista interessa solo dire “Io sono stato lì”.
Il viaggiatore, invece, ha sempre lo sguardo stupito della prima volta.
(Fabrizio Caramagna)

Un viaggiatore è colui che ha il desiderio di vedere.
Un turista è qualcuno che ha il desiderio che gli altri lo vedano vedere.
(Fabrizio Caramagna)

Il turista non sa cosa fotografa, perché fotografa solo per far sapere che lui ha fatto quella fotografia.
(Fabrizio Caramagna)

E’ così triste quando la tua spiaggia deserta diventa in estate un formicaio di turisti senz’anima.
(Fabrizio Caramagna)

“Oh, che bella città, che bella piazza, guarda, la chiesa, mi fai una foto vicino a questo monumento, andiamo a mangiare?” Io che faccio turismo.
(Fabrizio Caramagna)

C’erano così tanti turisti davanti alla Gioconda che accanto ad essa posizionarono un enorme televisore con l’immagine del dipinto. E molti scattavano la foto del televisore invece che quello della Gioconda.
(Fabrizio Caramagna)

In certe città ci sono più turisti che persone.
(Fabrizio Caramagna)

Il turista torna con dei souvenir, il viaggiatore con una nuova parte di sé.
(Fabrizio Caramagna)

Il turista è una pecora che si muove in gregge, il viaggiatore è un lupo solitario.
(Fabrizio Caramagna)

Il turista accetta il luogo, il viaggiatore lo può mettere in discussione.
(Fabrizio Caramagna)

In quante fotografie di turisti sconosciuti sono comparso come sfondo inaspettato?
(Fabrizio Caramagna)

Molte volte la gioia del turista sta nel sapere che non vivrà mai lì, nel posto che visita.
(Fabrizio Caramagna)

Il mercatino con i souvenir e i prodotti del luogo è il punto G del turista.
(Fabrizio Caramagna)

Nella foto del turista c’è sempre qualche sconosciuto che si mette in mezzo.
Nella foto del viaggiatore c’è sempre la meraviglia e l’invisibile.
(Fabrizio Caramagna)

Il vero turista, quando arriva nella piscina dell’albergo, si tuffa a bomba.
(Fabrizio Caramagna)

Che mondo diverso attraversano l’emigrante e il turista, l’uno con la nostalgia, l’altro con il sorriso stereotipato.
(Fabrizio Caramagna)

“Il tramonto davanti alle piramidi di Giza è uno dei più belli del mondo” mi hanno detto.
E allora sono andato lì.
10.000 teste di turisti davanti a me non mi hanno fatto vedere nulla.
(Fabrizio Caramagna)

La mia teoria è che tutti quei turisti giapponesi che sono sempre ovunque sono quelli che sono in soprannumero nel loro paese e vagano per il resto del mondo in attesa che in Giappone qualcuno gli faccia spazio.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono due modi di fare un viaggio interiore: da turista, che guarda tutto in modo superficiale. E da viaggiatore che non teme di toccare l’abisso più profondo della propria coscienza.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono volte in cui il turismo sa di metodica programmazione.
E ogni giorno il turista, come un panno colorato, viene messo nella lavatrice del viaggio organizzato e fatto girare con un programma diverso.
(Fabrizio Caramagna)

Se la Muraglia Cinese è l’unica costruzione umana visibile dallo spazio, una comitiva di turisti italiani è l’unica che si sente.
(Fabrizio Caramagna)

Noè seppe che non c’era speranza per la Terra quando un bizzarro gruppo di turisti in bermuda arrivò per imbarcarsi sull’Arca.
(Fabrizio Caramagna)

Satana disse a uno dei suoi diavoli: – Vai ad aprire, c’è un gruppo di turisti dal paradiso per una visita guidata all’inferno.
(Fabrizio Caramagna)

Guardare la vita con gli occhi del turista che vede bellezza dove tutti vedono routine.
(Fabrizio Caramagna)

Come riconoscere un turista sulla metro di Milano: è l’unico che sta sorridendo.
(Fabrizio Caramagna)

I monumenti che vedono i turisti diventano trasparenti per colui che tutti i giorni deve prendere un tram di fretta.
(Fabrizio Caramagna)

Quando piove mi sento turista nella mia città.
E come se scoprissi degli angoli che non avevo mai visto prima.
(Fabrizio Caramagna)

Svegliarsi come un turista senza orologio e senza telefono, in una città sconosciuta.
Deve essere spiazzante.
(Fabrizio Caramagna)

Un piccolo paese di montagna, i negozi con le insegne demodé, i portoni e i balconi delle case in legno scuro che andrebbero riverniciati, le panchine logore. Mi siedo su un gradino di pietra e immagino come era il tempo tanti anni fa. Forse c’erano feste e attrazioni, e i turisti si innamoravano come i gatti sotto la luna.
(Fabrizio Caramagna)

Ho una replica in miniatura della Tour Eiffel. Adesso non mi resta che aspettare che arrivino migliaia di turisti in miniatura per arricchirmi.
(Fabrizio Caramagna)

Il turista chiese informazioni sulla Venere del Nilo al Museo Egizio del Cairo e una guida gli rispose: – Penso che lei sia un po’ confuso, forse sta cercando la Venere di Milo.
(Fabrizio Caramagna)

A volte si vede il silenzio di una piazza che scappa. Sta arrivando un’orda di turisti.
(Fabrizio Caramagna)

A volte non è amore, è solo turismo di emozioni mordi e fuggi.
(Fabrizio Caramagna)

Mi sono abituato a te,
anche sapendo che eri solo un altro turista in questo cuore.
(Fabrizio Caramagna)

Sono turista nei tuoi occhi, e vorrei prendere la cittadinanza sulle tue labbra.
(Fabrizio Caramagna)

Che dopo aver fatto il turista sul tuo corpo tutta la notte, domani per prima cosa dovrai dirmi dov’è il mondo, che ho perso l’orientamento.
(Fabrizio Caramagna)

Mi sento ancora responsabile di quella comitiva di turisti a cui ho dato indicazioni tanti anni fa. Chissà se hanno trovato il posto che cercavano.
(Fabrizio Caramagna)

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