Frasi e aforismi sull’equinozio d’autunno

Il termine “equinozio” deriva dal latino “aequus” che vuol dire uguale e da “nox” che significa notte. Questo perchè sia all’inizio della Primavera sia dell’Autunno la durata del giorno e della notte è quasi uguale.

Frasi e aforismi sull’equinozio d’autunno, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul mese di settembre, Frasi e aforismi sugli ultimi giorni di settembre, Frasi e aforismi sull’autunno, Frasi e aforismi sulla fine delle vacanze e la fine dell’estate e Frasi e aforismi sulle stagioni.

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Frasi e aforismi sull’equinozio d’autunno

Settembre. Il primo gennaio. Il primo giorno di ogni mese. Il lunedì. I solstizi e gli equinozi. Abbiamo continuamente bisogno di nuovi inizi. Di qualcosa che ci dica: “Non importa se hai fallito, ora puoi ricominciare”.
(Fabrizio Caramagna)

La geometrica danza dei solstizi e degli equinozi.
Tra i movimenti più belli del tempo.
(Fabrizio Caramagna)

L’equinozio.
in questo tempo sacro della terra,
notte e giorno in equilibrio
– maschile e femminile – intrecciano i loro principi e le loro forze.
Bisognerebbe vivere questo momento con la gratitudine di chi lascia andare le cose che ha vissuto e lo stupore di chi sta per raccogliere qualcosa di nuovo.
(Fabrizio Caramagna)

È tempo di fare un cambiamento, non perderti questo equinozio.
(Fabrizio Caramagna)

Gli ultimi arpeggi dell’estate muoiono sulla pelle, mentre nuove melodie accarezzano dolcemente la vigilia dell’equinozio.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono equinozi d’autunno che sono pieni di sole e che hanno l’odore delle cose che non vogliono finire.
(Fabrizio Caramagna)

Ciao estate che lentamente scivoli via da settembre; mi ricordi chi, allontanandosi di schiena, sorride ancora.
(Fabrizio Caramagna)

Un bacio, l’ultimo giorno d’estate, prima di un treno da prendere,
farà sempre più male di qualsiasi altro bacio.
(Fabrizio Caramagna)

Ti ho amato con le stessa regolarità della processione degli equinozi.
(Fabrizio Caramagna)

Settembre e l’equinozio d’autunno. Hai attraversato molte stanze e ora sei nell’ultima sala illuminata da una luce più fredda, e ti giri indietro e non vedi più l’estate
(Fabrizio Caramagna)

Al mare, verso fine settembre capita che arrivi una folata di vento più fredda.
Il cielo impallidisce un attimo e poi tutto si riaccende.
Quasi nessuno lo nota.
Bisogna essere malati di mare e di luce per accorgersene.
Chi vede questo, sa che la stoffa dell’estate si è bucata irrimediabilmente
e l’autunno sta per arrivare.
(Fabrizio Caramagna)

Dovrebbero metterle in una scatola le sere tiepide di fine estate, aria, riflessi e sogni compresi, per respirarle durante i primi freddi dell’inverno.
(Fabrizio Caramagna)

Non c’è altra stagione che perde tutto il suo potere in pochi istanti come fa l’estate. Basta una folata di vento freddo, una luce più tenue del cielo, una foglia secca che cade e l’estate con tutta la sua trasparenza è già alle nostre spalle.
(Fabrizio Caramagna)

A fine settembre i grilli cercano di coprire i rumori di fondo, ma lo fanno con poca convinzione.
Presto arriverà il silenzio dell’autunno.
(Fabrizio Caramagna)

Equinozio d’autunno, quando l’estate saluta e il cielo cerca di trattenere tutti gli ultimi colori che può.
(Fabrizio Caramagna)

Equinozio d’autunno.
Il giorno e la notte che diventano luce ed ombra, condividendosi la stessa porzione di tempo.
Nessuna sfida o pretesa, solo uguaglianza.
(Fabrizio Caramagna)

L’aria fresca di quest’ora della sera, la vigilia dell’equinozio di autunno. Mi sembra di sentire, intorno a me, le piante che iniziano a prepararsi al letargo.
(Fabrizio Caramagna)

Vedo gli ultimi giorni di settembre, grumi dell’estate, che si srotolano dietro la mia testa e si avviano verso il nulla.
Il tempo certe volte è un tuffo rapido in una dimensione nuova e tu non sei mai preparato.
(Fabrizio Caramagna)

L’equinozio d’autunno spesso coincide con l’ultimo sguardo al mare prima di tornare in città.
(Fabrizio Caramagna)

E’ arrivato il primo giorno d’autunno. Il suo fuoco nei foglie, nell’uva, nel melograno.
Mentre intorno a me bruciano ancora grovigli d’estate e di ricordi.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi vado al mercato a vendere colori di fuoco ed equinozi d’autunno.
(Fabrizio Caramagna)

Che l’autunno si avvicina lo sento dal turbamento delle foglie, dal modo incerto in cui scende la luna, dal freddo che al mattino corre sulle mani. Se l’autunno mi chiedesse la strada per arrivare fin qui, gli darei una falsa indicazione.
(Fabrizio Caramagna)

Siediti qui, vicino alle mie paure di perdere tutto,
aspettiamo che sia l’autunno a fare la prima mossa.
(Fabrizio Caramagna)

Le finestra restò tutta la notte aperta. Alcune onde entrarono e scivolarono sul muro, una stella si appese alle tende e una musica lontana si adagiò sulle lenzuola. Poi all’alba entrò un’aria più fredda e si portò via l’estate…
(Fabrizio Caramagna)

Io non c’ero quando è arrivato l’autunno e se c’ero stavo provando a sparire dentro un campo di girasoli.
(Fabrizio Caramagna)

Mi hai conosciuto in un equinozio d’autunno molto particolare della mia vita.
(Fabrizio Caramagna)

Arrivai tardi all’equinozio d’autunno.
Tu già eri primavera.
(Fabrizio Caramagna)

Io e non possiamo andare d’accordo. Siamo di due distinti equinozi.
(Fabrizio Caramagna)

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