Frasi e aforismi sullo scivolare, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sullo scivolo, Frasi e aforismi sul cadere e la caduta e Frasi e aforismi sul lasciare andare.
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Frasi e aforismi sullo scivolare
Date un nome agli alberi, carezzate le foglie, riempite gli occhi di cielo, ascoltate i discorsi del prato, fate piccoli passi, fermatevi a meravigliarvi, sorridete, lasciate scivolare via tutto ciò che è pesante.
(Fabrizio Caramagna)
Un po’ come quando ti lasci andare.
L’ arrendevolezza del cedere, la consapevolezza dello scivolare, l’accettazione serena di tutto ciò che sarà.
(Fabrizio Caramagna)
A volte sentiamo il fascino di scivolare nel nulla senza lasciare alcuna traccia.
(Fabrizio Caramagna)
L’importante è non irrigidire la vita, a volte è meglio far scivolare certe cose.
(Fabrizio Caramagna)
Lascia che il tuo affanno scivoli nell’incavo della mia mano.
(Fabrizio Caramagna)
“Che strada prendi?”
“Io lo scivolo, e tu?
(Fabrizio Caramagna)
Sono distratto, inciampo nell’inatteso, scivolo sulla fantasia e cado sempre dalle nuvole
È il mio modo di stare in equilibrio.
(Fabrizio Caramagna)
Mattine che scivolano fra una terrazza, l’odore di rosmarino e l’azzurro che riempie tutti gli spazi del sentire.
(Fabrizio Caramagna)
Il ghiaccio per strada e la gente che cammina e cade. L’inverno è utile per spiegare quanto sia scivoloso questo mondo.
(Fabrizio Caramagna)
Ciao estate che lentamente scivoli via da settembre; mi ricordi chi, allontanandosi di schiena, sorride ancora.
(Fabrizio Caramagna)
La pioggia ama il vetro delle finestra di un amore ostinato e impossibile. Non riesce mai a stringere la sua superficie come vorrebbe e finisce sempre per scivolare in basso.
(Fabrizio Caramagna)
Nella doccia c’è una goccia d’acqua più attenta delle altre, che sa esattamente come scivolare sul collo e sulle braccia.
(Fabrizio Caramagna)
Scrivere, ovvero aggrapparsi a una pagina per non scivolare via insieme al tempo.
(Fabrizio Caramagna)
Una persona si vede per davvero solo quando cade.
Quando gli scivolano di mano le sicurezze.
Quando si spezzano le corde che lo ancoravano.
(Fabrizio Caramagna)
Quando le lacrime non scivolano sul volto, ma vanno tutte in gola. Non c’è dolore più forte.
(Fabrizio Caramagna)
A volte la verità è vertigine che scivola tra le dita.
(Fabrizio Caramagna)
Fingo di non capire, provo a non guardare, lascio scivolare le parole fredde. Sbircio ancora, un’ultima volta, prima che la lama arrivi al cuore.
(Fabrizio Caramagna)
A volte il cinismo può essere un compagno di viaggio, ottimo per non farti scivolare, difficile per andare oltre.
(Fabrizio Caramagna)
I sorrisi finti, i ciao infiniti, i “ti trovo davvero in forma” e baci e abbracci e in realtà non sanno chi sei, non sanno quante volte si è rotto il tuo cuore, non sanno in che galassia vuoi fuggire di notte.
Ma come fanno a parlarti con quelle parole dette senza anima e lasciate senza attenzione, come fanno a scivolare sulla superficie di ogni cosa? Io non ci riuscirei.
(Fabrizio Caramagna)
Un battito di ciglia, lo schiudersi delle labbra, la spazzola sui capelli, un respiro, la matita che scivola sulla carta. Anche il silenzio ha un suo modo di chiacchierare.
(Fabrizio Caramagna)
Il silenzio ha talvolta la stessa dolcezza di un cigno che scivola sull’acqua del lago.
Altre volte trasmette impotenza e logora.
(Fabrizio Caramagna)
Esito, gironzolo un po’ intorno al mio giardino che trabocca di fiori,
poi scivolo in un profumo di gardenia.
(Fabrizio Caramagna)
La seta è il miglior tessuto su cui lasciare scivolare mani e desideri.
(Fabrizio Caramagna)
La valanga è un’onda ancora giovane e inesperta che non ha capito come scivolare delicatamente sulle cose senza travolgerle.
(Fabrizio Caramagna)
Andare sullo slittino è scivolare e curvare
su una nuvola di luce e di neve fresca.
Quando arrivi in fondo
ti sembra di aver percorso le strade del cielo.
(Fabrizio Caramagna)
Sono scivolato in una fossetta sulle tue guance e non riesco più ad andare via.
(Fabrizio Caramagna)
Mi manca l’aria e insieme la terra sotto i piedi. Scivolo così nel mezzo, sospeso tra l’acrobazia e la caduta.
(Fabrizio Caramagna)
Lascio i doveri in città, chiudo le lancette e i calendari dentro a una scatola e vado al mare. Il tempo non è più un tiranno, ma un’onda che scivola leggera sull’acqua.
(Fabrizio Caramagna)
In un amore tossico scivoli da un girone dell’Inferno a un altro, sempre più in basso, sempre più nel buio e nell’umiliazione.
E ogni volta che incontri il tuo custode infernale continui a scambiarlo per un angelo.
(Fabrizio Caramagna)
Quante relazioni amorose, in equilibrio sul filo della costanza, finiscono poi per scivolare su qualche debolezza.
(Fabrizio Caramagna)
Una certezza scivola e cade, io la guardo solo un attimo e poi continuo ad arrampicarmi sul crepaccio della vita.
(Fabrizio Caramagna)
Quando la pioggia smette di cadere e scivola nelle grondaie. In quel momento nasce la sua voce più malinconica.
(Fabrizio Caramagna)
La notte come seta nera che scivola via dal corpo. E la luce del mattino che illumina la pelle nuda del giorno.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono persone che sono finestre e persone che sono gocce che scivolano sopra e poi scompaiono.
(Fabrizio Caramagna)
Dammi un sorriso, un “riproviamo”, una sola possibilità a cui aggrapparmi. Ti prego, non lasciarmi scivolare via.
(Fabrizio Caramagna)
Siamo fiumi di parole ed emoticon che scivolano sotto schermi indifferenti.
(Fabrizio Caramagna)
L’attimo in cui la luce del tramonto scivola sui palazzi. Uno spegnersi lento di riflessi e movimenti dentro le ombre.
(Fabrizio Caramagna)
Caldo. La goccia di sudore scivola lungo la fronte portando con sé i pensieri che non riusciamo a pensare.
(Fabrizio Caramagna)
Tenere tra le dita lo scivolare di un perché. Con tutto quel che contiene.
(Fabrizio Caramagna)
Apostrofi, virgole e punti pieni di paura, a interrompere parole che dovrebbero scivolare fluide sino al cuore.
(Fabrizio Caramagna)
Scivolare in un sonno bello, profondo che ti fa raggiungere il vuoto, quello benevolo. E al risveglio la gratitudine.
(Fabrizio Caramagna)
“Assopirsi” è una di quelle parole che suonano così lente e armoniche che al solo ascoltarla lo sguardo si perde nel vuoto.
Ed è come se il sonno mi scivolasse addosso.
(Fabrizio Caramagna)
Avrei nuotato tra le tue braccia. Sarei scivolato lungo la linea della tua schiena, e il mio corpo si sarebbe fermato all’ombra dei tuoi respiri.
E invece sei svanita.
(Fabrizio Caramagna)
Ho questo difetto. Ho paura di disturbare.
Anziché chiedere e invadere, scivolo inosservato nello spazio tra una parola e l’altra.
E scompaio nello sfondo del mondo, temendo di dire la cosa sbagliata..
(Fabrizio Caramagna)
Affiorano ricordi d’un passato in cui c’erano le macchine da scrivere, gli innamorati si chiudevano nelle cabine telefoniche e i dischi scivolavano leggeri sotto la puntina.
(Fabrizio Caramagna)
Il rimpianto per le cose non fatte lo puoi sentire scivolare di notte sui tetti. È un tempo senza tempo, invade ogni spazio, si insinua tra le imposte. Non puoi dormire, mi dice, con tutti quei ricordi che ti chiamano dal passato.
(Fabrizio Caramagna)
Ciò che sembrava denso è scivolato via tra le dita come sabbia.
(Fabrizio Caramagna)
Quando c’è complicità, qualsiasi argomento è valido. Quando non ce n’è, qualsiasi argomento è pesante o scivoloso.
(Fabrizio Caramagna)
Persone che sono scivoli verso il cielo. Altre che lo sono verso le fogne.
(Fabrizio Caramagna)
Aveva la vocazione della buccia di banana. Riusciva a far scivolare tutti.
(Fabrizio Caramagna)