Frasi e aforismi sullo scrivere a mano

Il 23 gennaio si celebra la Giornata della scrittura a mano (HandWriting Day), una giornata istituita nel 1977 in America e dedicata all’arte della calligrafia.

Frasi e aforismi sullo scrivere a mano e la calligrafia, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sullo scrivere e la scrittura, Frasi e aforismi sulle lettere d’amore, Frasi e aforismi sulla poesia e i poeti e Frasi e aforismi sull’inchiostro.

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Frasi e aforismi sullo scrivere a mano

Chi scrive a mano sta anche disegnando.
(Fabrizio Caramagna)

Ho bisogno di cose antiche.
Scrivimi una lettera su un foglio di carta,
chiamami da una cabina telefonica,
citofonami sotto casa e sali da me ad ascoltare un disco di vinile,
dimmi “io per te ci sono”,
e quando avrò bisogno di te ci sarai veramente.
(Fabrizio Caramagna)

Quando i messaggi erano lettere scritte a mano e l’inchiostro un sodalizio intimo tra la carne e la carta.
(Fabrizio Caramagna)

Bello sentirselo dire, ma sentirselo scrivere profuma di buono.
(Fabrizio Caramagna)

Scrivere a mano è stata un’arte in un’epoca passata. Ogni parola era una firma, ogni frase era uno specchio della propria anima. Non si scambiavano lettere ma autoritratti.
(Fabrizio Caramagna)

Chi pensa che una mail sia il sostituto di una lettera scritta a mano, è perché non ne ha mai ricevuta una, non l’ha mai riletta migliaia di volte e non l’hai mai usata come cuscino.
(Fabrizio Caramagna)

Sfogliare lettere scritte a mano e scoprire l’emozione di un ricordo tra l’inchiostro sbiadito.
(Fabrizio Caramagna)

A volte capita. C’è bisogno di scriverle a mano, le parole, per poterle comprendere. E comprendersi.
(Fabrizio Caramagna)

Mi piaci perché sei fatta di libri e lettere d’amore scritte a mano.
Mi piaci perché la tua risata è come il suono di uno scontro di stelle, come il fruscio di una scolaresca di bambini all’uscita di scuola
Mi piaci perché a volte assomigli a una fanciulla che scrive i suoi segreti sulla suola delle scarpe e li rivela solo al vento e ai fiori selvaggi.
(Fabrizio Caramagna)

Mi piace scrivere le lettere a mano. Attraverso le lettere ci presentiamo non solo all’altro, ma anche e soprattutto a noi stessi, come un eterno primo appuntamento con la nostra anima.
(Fabrizio Caramagna)

Bisognerebbe ricominciare a scrivere lettere a mano. Esitare qualche secondo prima di sigillarle, riaprirle se è il caso, aggiungere qualche frase, qualche correzione e poi chiuderle di nuovo. Quindi andare a piedi fino alla buca delle lettere (magari passando per un bel parco di tigli). Recapitarle e attendere per giorni la risposta.
Scriveremmo cose più genuine, più vere. Meno frasi dette tanto per.
Prenderemmo i nostri sentimenti e li dispiegheremmo sul foglio, come dei fiori in primavera.
Saremmo più vicini, più premurosi, più attenti.
Saremmo più umani.
(Fabrizio Caramagna)

Sì alle note vocali solo se dicono: “Ti ricordi quella lettera che mi scrivesti vent’anni fa?”.
(Fabrizio Caramagna)

Ho bisogno dell’odore di vecchie lettere e libri rilegati in pelle e dei tuoi occhi azzurri.
(Fabrizio Caramagna)

Non è che le lettere scritte a mano siano più belle, solo che puoi toccarle, respirarci sopra, farci gli svolazzi con le dita, sottolineare più a fondo alcune parole, pensare “adesso cancello tutto” , aggiungere un punto sulle i, mettere i P.S. a fondo pagina (quelli dove vanno a finire le vere emozioni), rileggere tutto e sorridere.
Le cose scritte a mano mi piacciono un po’ di più.
(Fabrizio Caramagna)

Al tempo delle penne e degli inchiostri, le parole stavano a maturare su ampie distese di pagine.
Poi passava lo scrittore a mietere il raccolto.
Oggi le parole hanno fretta e spuntano prima del tempo,
lo fanno in qualsiasi terreno
e sono immature e prive di spessore.
(Fabrizio Caramagna)

Conta scrivere ogni giorno sul quaderno della vita
e farlo con una bella calligrafia.
e non importa se nessuno legge ciò che scrivi.
(Fabrizio Caramagna)

Mi piace raccogliere fragole. Mi piace scrivere a mano e allungare le linee delle t “minuscole”. Mi piace soffermarmi a guardare la gente e sorridere agli sconosciuti.
(Fabrizio Caramagna)

Tre diverse creatività. La finestra disegna la pioggia, io scrivo lettere d’amore al mio passato e il ticchiettio dell’orologio suona una musica misteriosa
(Fabrizio Caramagna)

Sii come il papavero.
Che non ha schemi e disegna il rosso a mano libera.
(Fabrizio Caramagna)

Nei bar di provincia i menù con l’elenco degli alcolici e dei toast sono ancora scritti a mano con pennarelli colorati su una lavagna di carta.
(Fabrizio Caramagna)

Sono tempi bui per l’eskimo e il chiodo,
i baci rubati sulle panchine,
le puntine che graffiavano i dischi,
le cornette messe giù perché rispondeva il padre,
Le lettere scritte a mano. Quelle che annusavi e non cancellavi più.
Adesso c’è solo la luce artificiale di uno smartphone
e tanto nulla intorno.
(Fabrizio Caramagna)

Una pagina antica di papiro, completamente bianca, senza scritta alcuna. La vita mancata delle parole che mai trovarono una mano pronta per portarle sulla superficie.
(Fabrizio Caramagna)

“Insieme” è una parola che si scrive a mano. Con le carezze.
(Fabrizio Caramagna)

Sebbene fosse un grande dattilografo, quando scriveva storie erotiche gli veniva meglio farlo a mano.
(Fabrizio Caramagna)

Le sue dita tremano sulla tastiera e distorcono le parole, tante cose vuole catturare e riesce solo a scrivere “Mi manchi. Vorrei che fossi qui”.
(Fabrizio Caramagna)

Ho trovato la tua voce. Era persa in un biglietto scritto a mano, in una nota di blues e in un ricordo di tante sere fa. Fragile, silenziosa, persisteva ancora.
(Fabrizio Caramagna)

Una volta a scuola si insegnava la calligrafia nello scrivere.
Adesso bisognerebbe fare esercizi di calligrafia nel pensare.
Troppe volte i pensieri sono aggrovigliati o imitano lo stile del compagno di banco
(Fabrizio Caramagna)

Non ha una brutta ortografia, è che lui e le lettere hanno incompatibilità di carattere.
(Fabrizio Caramagna)

Chissè se nel 2100 vedremo ancora una scrittura manoscritta, se vedremo ancora una mano umana che danza sull’inchiostro.
(Fabrizio Caramagna)

L’uomo è solo un errore di calligrafia corretto dalla morte.
(Fabrizio Caramagna)

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