Frasi e aforismi sul coltello, il pugnale e la lama, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulle ferite e le cicatrici, Frasi e aforismi sulla spada e Frasi e aforismi sulla freccia e l’arco.
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Frasi e aforismi sul coltello e il pugnale
Nei giorni che assomigliano a spade e coltelli dovremmo lasciar perdere e invece andiamo in giro nudi e senza protezione alcuna.
(Fabrizio Caramagna)
Odio i giorni in cui mi trovo tra il tuo sorriso a forma di pugnale e il muro.
(Fabrizio Caramagna)
Lei non sapeva chiedere aiuto. Non diceva: “Ho bisogno di te”, ma ti sparava.
Non ti domandava un abbraccio, ma ti conficcava un pugnale.
(Fabrizio Caramagna)
Ci lamentiamo del carnefice e continuiamo a infilzarci il pugnale con cui ci ha ferito.
(Fabrizio Caramagna)
Arriva un punto nella vita in cui, dopo tante pugnalate ricevute, diventi un coltello.
(Fabrizio Caramagna)
In questa epoca basta davvero poco a una donna per passare da “accolta dal suo uomo” a “accoltellata dal suo uomo”.
(Fabrizio Caramagna)
La menzogna è un coltello senza manico. Il bugiardo è il primo a ferirsi.
(Fabrizio Caramagna)
A volte la mente rimuove le cose brutte e trascrive con i colori luminosi dell’aquarello ciò che fu dipinto con un coltello insanguinato.
(Fabrizio Caramagna)
Peggio delle coltellate solo l’avvelenamento quotidiano.
Quelle gocce mortali diluite in bicchieri di compromesso e di menzogna.
(Fabrizio Caramagna)
Forse sei un pugnale affilato, forse sei il petalo di un fiore, di quelli che lasciamo scivolare tra le pagine di un libro, forse sei tutte e due le cose.
(Fabrizio Caramagna)
L’unico risvolto negativo dell’avere un cuore buono
è che finisci per vedere un riflesso di luce
anche dentro un pugnale,
e quando termina la giornata
ti ritrovi spesso con le ossa rotte.
(Fabrizio Caramagna)
Hai bisogno di un coltello per tagliare la pietanza? Gira il dorso, troverai qualcuno che te lo pianta alle spalle.
(Fabrizio Caramagna)
E poi ti dicono: “Sì, ti ho pugnalato alle spalle, ma piano però!”
(Fabrizio Caramagna)
Storie d’amore, carezze, sesso, complicità, sorrisi, incomprensione, addii, rabbia, dispetti, colpi sul tavolo, pugnalate, menzogne. Le persone.
(Fabrizio Caramagna)
Vieni, ti mostro tutti i fiori che mi spuntano sulla schiena tra una pugnalata e l’altra.
(Fabrizio Caramagna)
E’ sempre lo stesso equivoco a rincorrerti e a pugnalarti alle spalle nonostante ogni tentativo di chiarificazione.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono degli abbracci che sono pugnalate
e degli sguardi furenti dove gli occhi si carezzano.
(Fabrizio Caramagna)
Ciao tristezza, hai un orlo molto bello, ti giro le spalle sperando tu non abbia una lama così lunga da raggiungermi.
(Fabrizio Caramagna)
Fingo di non capire, provo a non guardare, lascio scivolare le parole fredde. Sbircio ancora, un’ultima volta, prima che la lama arrivi al cuore.
(Fabrizio Caramagna)
Amori impossibili:
un pugnale innamorato di una schiena,
una stella di un buco nero,
un pessimista di un bicchiere mezzo pieno.
(Fabrizio Caramagna)
Il coltello e la forchetta formano una di quelle vecchie coppie sposate che sono in disaccordo su tutto ma poi mangiano insieme tutti i giorni.
Vorrebbero divorziare, ma sanno che non possono fare a meno l’uno dell’altra.
(Fabrizio Caramagna)
Lo scalpello è uno strumento di cui ci serviamo quando critichiamo: a volte serve a scolpire e definire meglio i risultati del nostro interlocutore, altre volte rischia di tramutarsi in un coltello che assassina.
(Fabrizio Caramagna)
La lucidità va bene, ma non deve avere gli stessi riflessi di un coltello.
(Fabrizio Caramagna)
L’amore è un folle che corre in un campo di grano
e dorme tra i papaveri,
una parola lacerata dal vento,
uno sconosciuto che affonda un coltello di luce
nel cuore e lo fa esplodere come un mazzo di rose.
(Fabrizio Caramagna)
E’ sempre un piacere affondare il coltello dell’ironia nel burro delle convinzioni altrui.
(Fabrizio Caramagna)
Il coltello si diverte a fare le onde giocando con il burro.
(Fabrizio Caramagna)
Era un coltello diverso dagli altri: bramava di affilarsi sulla sua lingua morbida.
(Fabrizio Caramagna)
Nel temporale l’acqua è pugnalata dall’acqua, la sua schiena è un crepitio di gocce di pioggia.
(Fabrizio Caramagna)
Volevo restare dentro di te.
Ma non sapevo come fare. E ho sbagliato le parole, i modi e i tempi.
Disse la pugnalata al cuore.
(Fabrizio Caramagna)
L’indecisione converte qualsiasi biforcazione in un pugnale.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono volte in cui gentilezza è rifiutare la punta affilata del coltello che ti offrono con tanta foga.
(Fabrizio Caramagna)
Abbiamo inventato i rimorsi per sentire meglio la lama delle cose sulla pelle.
(Fabrizio Caramagna)
Rigiro coltelli nelle mie piaghe con una perfezionata abilità.
(Fabrizio Caramagna)
Ogni rimpianto ha la sua lama, di lunghezza diversa a seconda del sentimento.
E quando cambiano le stagioni e il cielo è inavvicinabile,
affonda all’improvviso il suo colpo.
(Fabrizio Caramagna)
“Perché l’hai fatto, perché l’hai detto?”
A volte non bisogna chiedere perché,
I perché sono il pugnale di metallo con cui la consapevolezza ti squarta.
A volte è meglio dire “Ti porto a vedere la luna”
e lasciare che il tempo cancelli tutte le incomprensioni
(Fabrizio Caramagna)
Una volta la scrittura era un’ascia, una spada, un pugnale che rompeva le nostre corazze piene di ipocrisia e di pregiudizi. Adesso è solo un giocattolo, una pistola ad acqua che non mette in pericolo nessuno.
(Fabrizio Caramagna)
Fine settembre. Gli ombrelloni ripiegati sembrano tanti pugnali, e le sedie colorate hanno perso tutti i loro colori.
(Fabrizio Caramagna)
Cara vita, una coltellata alla volta, per favore. Tutte insieme non le reggo.
(Fabrizio Caramagna)
Non so se questo mal di schiena sia una infiammazione dei tendini o stress o se sia il mio passato che mi sta pugnalando.
(Fabrizio Caramagna)
Se le parole possono essere coltelli, la distanza incolmabile tra due parole è la pietra che li affila.
(Fabrizio Caramagna)
Chi ti pugnala alle spalle è perché non sopporta che tu sia un passo più avanti.
(Fabrizio Caramagna)
Bisogna essere onesti.
Siamo stati tutti ferita e pugnale, vittima, carnefice, giudice e accusato, assassino e cadavere, ago e filo per cucire.
(Fabrizio Caramagna)