Frasi e aforismi sulla roccia

Frasi e aforismi sulla roccia, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla montagna, Frasi e aforismi sui sassi e le pietre e Frasi e aforismi sulla forza.

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Frasi e aforismi sulla roccia

Ci sonoi giorni in cui siamo roccia e giorni in cui siamo cristallo e spesso ce ne accorgiamo quando è troppo tardi.
(Fabrizio Caramagna)

L’onda crede che ogni cosa sia roccia e combatte, finché non raggiunge la spiaggia e finalmente si riposa.
(Fabrizio Caramagna)

Il posto nella società ce lo assegnano gli altri. Nella natura ce lo assegniamo noi stessi. Siamo noi che decidiamo che sentiero prendere, con che fiori parlare, su che roccia sederci.
(Fabrizio Caramagna)

Un filo d’erba che cresce tra la roccia mi parla di audacia, di perseveranza e anche di tanta speranza.
(Fabrizio Caramagna)

La forza di volontà attraversa le rocce, le distanze, le paure e va a prendersi quello che si merita.
(Fabrizio Caramagna)

Lei era un fiore con le radici nella roccia della tenacia.
(Fabrizio Caramagna)

È sufficiente una piccola apertura sulla roccia per sbirciare ed rendersi conto della meraviglie del mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Quante sentimenti nel mondo minerale.
La tenacia della roccia, la pazienza della stalattite, la trasparenza del cristallo, l’esultanza del quarzo.
(Fabrizio Caramagna)

La mia montagna è un profilo di roccia all’orizzonte, un cielo che sale altissimo e un assoluto che mi circonda da ogni parte.
(Fabrizio Caramagna)

Lo senti il rumore della estenuante storia tra l’onda e la roccia?
(Fabrizio Caramagna)

L’onda può amare l’ostacolo di una roccia per provare quella forza e bellezza che una spiaggia piatta non rende così evidente.
(Fabrizio Caramagna)

Il mare, incurante dell’uguaglianza dei diritti, cancella dalla sabbia ogni impronta che non è sua

Ma anche:

Il mare, infrangendosi sulla roccia, cambia ogni volta le sue forme per essa
(Fabrizio Caramagna)

C’è qualcosa di erotico nel modo in cui le onde si infrangono contro le rocce. Nel loro slancio si frammentano in una pioggia di gocce che inumidisce l’impassibilità delle pietre. E’ un abbraccio primitivo e selvaggio che racconta la millenaria storia d’amore tra il mare e la terra.
(Fabrizio Caramagna)

Credete sia facile essere una roccia a strapiombo sul mare? Ferma, senza poter fare nulla, con il sogno di poter toccare il mare in basso senza mai raggiungerlo.
(Fabrizio Caramagna)

Lei ha uno sguardo di lupo, di neve e di fredde rocce lunari.
(Fabrizio Caramagna)

Sfuma chi è schiuma.
Resta chi è roccia.
(Fabrizio Caramagna)

Immobile la roccia
scruta il prato pieno di fiori.
Lei così nuda, li brama, li cerca e li ascolta.
(Fabrizio Caramagna)

Guardo la roccia della montagna, non mi è mai sembrato così eterna, compatta, solida. E noi così provvisori, separati, effimeri.
(Fabrizio Caramagna)

Ti credono roccia e non si accorgono di quante lacrime hanno corroso le pareti.
(Fabrizio Caramagna)

La stanchezza di chi deve essere roccia. Sempre. Per tutti.
(Fabrizio Caramagna)

Viviamo su una roccia chiamata Terra, che ha 4,5 miliardi di anni e attraversa lo spazio a 67 mila miglia all’ora.
(Fabrizio Caramagna)

Marte, nel suo vestito rosso di roccia e ferro, si accorge di quanto sia fortunata la terra a sentire crescere i fiori.
(Fabrizio Caramagna)

Se potessi entrare per qualche istante nel regno minerale. Mi vestirei con sobrietà al matrimonio delle pietre, scivolerei dentro la clessidra insieme ai granelli di sabbia, imparerei dalla roccia a stare imperturbabile sotto il sole e la pioggia, ammirerei la luce del diamante. Ma una cosa vorrei fare più di tutte: incontrare la grafite e chiederle quali sono le parole più belle che sono passate sotto la sua matita.
(Fabrizio Caramagna)

L’ulivo si nutre di roccia e di sole e riposa splendente su leggere colline.
(Fabrizio Caramagna)

E in questo preciso istante il vento freddo batte sulle rocce della montagna. Una pietra tutta tremante maledice lo scultore che non l’ha portata con sé nel suo studio.
(Fabrizio Caramagna)

I sassolini nella scarpa hanno una vita propria e spesso crescono fino a diventare rocce e ostacoli insormontabili.
(Fabrizio Caramagna)

Nulla è immutabile, nemmeno la roccia. Chiedere alla goccia.
(Fabrizio Caramagna)

E alla fine, quando la goccia sconfigge la roccia, non c’è più la roccia. Nella migliore delle ipotesi, un po’ di fango.
(Fabrizio Caramagna)

In tempi di siccità, la roccia vince la goccia.
(Fabrizio Caramagna)

E poi ci sono le gocce d’acqua che si stufano di dover scavare la roccia, e diventano quelle che colorano i prati al mattino.
(Fabrizio Caramagna)

La roccia, in bilico da secoli sul precipizio, si chiede se è ancora in tempo a buttarsi giù.
(Fabrizio Caramagna)

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