Frasi e aforismi sulla tavola e il tavolo, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla cucina e cucinare, Frasi e aforismi sul cibo e il mangiare, Frasi e aforismi sul gusto e Frasi e aforismi sulla casa.
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Frasi e aforismi sulla tavola
La tavola è una estensione della personalità, un prolungamento dei sensi. Racconta molto del padrone di casa.
(Fabrizio Caramagna)
La tavola è luogo di riconoscimento e ospitalità, ed esperienza di scambio.
La tavola è la strada più breve tra il cuore di due persone
In tavola non ci si alimenta solo di cibo. Ci si alimenta gli uni degli altri.
In tavola si capisce di “esistere” perché si è amati e ascoltati.
(Fabrizio Caramagna)
Costruisci un tavolo più lungo per i tuoi ospiti, non un muro più alto per gli estranei.
(Fabrizio Caramagna)
Una terrazza sul mare, una coppia che sorride intorno alla tavola apparecchiata. E persino il cielo si veste leggero stasera.
(Fabrizio Caramagna)
A tavola il gusto ha più senso se lo mescoli con tutti gli altri sensi.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono cuori seduti allo stesso tavolo, che si guardano da lati opposti e si desiderano.
(Fabrizio Caramagna)
Nella vita incontriamo chi si siede con noi a tavola
e chi invece si porta via il nostro pranzo.
Chi si sdraia con noi in giardino
e chi lo riempie di erbacce.
(Fabrizio Caramagna)
Al primo giorno del mese
ci vorrebbe un folletto mattutino che facesse trovare sul tavolo
un caffè un fiore e un biglietto per una meta sconosciuta.
(Fabrizio Caramagna)
Bisognerebbe eliminare un po’ di forse
come le briciole da un tavolo
e poi aprire la finestra verso il nuovo giorno.
(Fabrizio Caramagna)
Lo zucchero sul tavolo ascolta le conversazioni del the e del caffè e vi aggiunge un po’ di grazia.
(Fabrizio Caramagna)
La torta è più torta con una tovaglia colorata sulla tavola in terrazza e una fila di bambini intorno.
(Fabrizio Caramagna)
La bottiglia dell’olio d’oliva sul tavolo.
E’ un sentimento.
(Fabrizio Caramagna)
La tovaglia che ho steso oggi sulla tavola ha aspettato tutto l’inverno per provare questa gioia.
(Fabrizio Caramagna)
Se sconforto viene a trovarmi, gli faccio trovare in tavola dei biscotti alla marmellata e dei macaron colorati.
(Fabrizio Caramagna)
Preparare una crema è molto più che saper eseguire una ricetta: è un vero e proprio gesto d’amore che riunisce intorno al tavolo tutti i bambini della casa.
(Fabrizio Caramagna)
Una terrazza, il vento, un tavolo, dei bicchieri, le parole che corrono. Certe sere sanno stare tutte in un respiro.
(Fabrizio Caramagna)
Sotto la tavola, un intrico di gambe. Chissà se, a nostra insaputa, si parlano tra di loro.
(Fabrizio Caramagna)
Un brivido percorre lentamente la colonna vertebrale del tavolo quando le tende, mosse dalla brezza, lo sfiorano.
(Fabrizio Caramagna)
Mezzi sogni. Pensieri in attesa di svegliarsi. Piccole costellazioni di desideri segreti. La giornata appesa sui fili dei farò. E intanto il caffè bollente ti aspetta sul tavolo.
(Fabrizio Caramagna)
Quel profumo dolce di gelsomini. Quei momenti soffici di nuvole rosa. E la luce d’una candela sul tavolo.
(Fabrizio Caramagna)
Sul tavolo il tuo braccio leggero.
La mia mano sfrega leggermente la tua.
Ne arriva una sensazione felice,
come la coscienza che l’universo prende di se stesso.
(Fabrizio Caramagna)
La sera mi piace guardare dalla finestra. Il mondo là fuori è piena di possibilità, colori e forme che si muovono da un punto all’altro dell’universo.
Sul mio tavolo ci sono due tazze. Una è mia. L’altra è tua, nel caso volessi improvvisamente esistere.
(Fabrizio Caramagna)
Ho lasciato la mia vita aperta, nel caso tu abbia fame o freddo o sonno o paura. E se non hai niente, qui c’è un un tavolo e un cuscino dove puoi distenderti e sentire che suono fanno i nostri respiri quando guardano le stelle.
(Fabrizio Caramagna)
Il caffè è nero come se fosse stato sveglio tutta la notte,
la ragazza al tavolo ha dei begli occhi verdi
che vogliono scappare da qualche parte,
e tutti gli avventori del bar guardano incantati la scena.
(Fabrizio Caramagna)
Se mettono un mojito su un tavolo e tu ti siedi davanti a me, l’universo si espande… mi sembra di bere possibilità e mi innamoro della tequila e di te.
(Fabrizio Caramagna)
La luce che entra nella stanza ispeziona tutto, dal libro aperto che ho lasciato sul divano alla rosa che sfiorisce in un vaso sopra il tavolo.
(Fabrizio Caramagna)
Il raggio di sole che illumina il vaso di petunie dipinge un riflesso di luce rosa e fucsia sul tavolo.
(Fabrizio Caramagna)
Le chiamiamo “briciole” e le lasciamo con indifferenza sulla tavola. Ma loro sono lì a ricordarci la vita dura delle campagne, la fame, la guerra, l’etica delle cose semplici.
(Fabrizio Caramagna)
Le avvisaglie del tradimento: Il ritardo per cena, il cambio di finestre sul monitor, il cellulare sul tavolo rivolto con il display all’ingiù.
(Fabrizio Caramagna)
I pesci nell’acquario del ristorante parlano più di certe coppie taciturne sedute al tavolo.
(Fabrizio Caramagna)
Oggi ho lasciato tutte le mie certezze sul tavolo accanto alla frutta. Se le vedi sono mie.
(Fabrizio Caramagna)
Mentre tu sei lì che continui a rigirare la frittata, io sono già a un altro tavolo, a un’altra cena, in un’altra vita
(Fabrizio Caramagna)
L’anno è passato e i suoi frammenti sono sparsi tra le briciole di panettone sul tavolo, nelle telefonate frettolose in cui avrei voluto dire di più, nei sorrisi che avrei voluto dare e ricevere.
(Fabrizio Caramagna)
L’idea dei politici di “sedersi intorno a un tavolo per creare posti di lavoro” è più magica rispetto all’idea dell’uomo primitivo che prega per il ciclo delle piogge
(Fabrizio Caramagna)
Storie d’amore, carezze, sesso, complicità, sorrisi, incomprensione, addii, rabbia, dispetti, colpi sul tavolo, pugnalate, menzogne. Le persone.
(Fabrizio Caramagna)
Sulla tavola ci sono ancora i piatti sporchi, la tazzina con dentro due sigarette consumate a metà e gli avanzi della sua vita senza coraggio.
(Fabrizio Caramagna)