Frasi e aforismi sul teatro, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sullo spettacolo, Frasi e aforismi sulla maschera, Frasi e aforismi sulla vita e Frasi e aforismi sull’arte.
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Frasi e aforismi sul teatro
Quando non c’è il pubblico, è come se all’opera teatrale mancasse un personaggio.
(Fabrizio Caramagna)
Il teatro è la verità illuminata dalla finzione.
(Fabrizio Caramagna)
Il teatro permette allo spettatore di vedersi attraverso ciò che vede.
(Fabrizio Caramagna)
La letteratura è di gran lunga superiore alla scienza in questo: in essa non c’è nulla di impossibile. Il romanzo, la poesia, il teatro inventano universi.
(Fabrizio Caramagna)
Davanti ai personaggi delle opere teatrali si pensa: “Che cosa chiede Amleto? Che cosa sta urlando Otello? Che cosa sta tramando Clitennestra? Che cosa nasconde Tartufo?”
Ma in realtà, se uniamo tutte le domande, verrà sempre fuori: “Chi sono io?”
(Fabrizio Caramagna)
Fare teatro è permettere che le nostre orecchie tornino a sentire, che i nostri occhi tornino a vedere e i nostri gesti tornino a toccare il mondo.
(Fabrizio Caramagna)
Non si dice “Andiamo a teatro”. In realtà è il teatro che viene verso di te e apre il suo mondo e ti invita a piangere e ridere, protagonista tra i protagonisti.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono due tipi di artisti che salgono sul palco: quelli che vogliono farci sentire qualcosa di speciale e quelli che vogliono sentirsi speciali.
(Fabrizio Caramagna)
A volte sono quell’impiegato che chiude il teatro e, ormai da solo, con la platea vuota, va in scena senza attori e la riempie di sogni.
(Fabrizio Caramagna)
Non c’è nulla di più bello di un sipario a spettacolo finito.
Ogni senso è ancora rapito dalle parole e dai suoni e puoi restare, seduto, ad ascoltarti.
(Fabrizio Caramagna)
E’ data alla chiusura del sipario, a quel muto, spiegato tendaggio, svelare che la bellezza dello spettacolo è stata davvero raggiunta.
(Fabrizio Caramagna)
Quando mi parlano di teatro in televisione, capisco il primo termine ma non il secondo.
(Fabrizio Caramagna)
I critici parlano di teatro dei corpi, come se in passato a recitare fossero state le pietre.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono delle prime teatrali in cui l’intervallo è più interessante dello spettacolo.
(Fabrizio Caramagna)
Nella vecchiaia c’è un sorriso che spicca, un sorriso facilmente riconoscibile, luminoso, che non ha rinunciato all’entusiasmo e allo stupore. E’ il sorriso degli attori di teatro.
(Fabrizio Caramagna)
La primavera è un’opera teatrale in più atti. Ogni giorno c’è l’entrata in scena di un attore diverso. Una gemma che si apre, una rondine che appare, un fiore che sboccia, una foglia che si schiude, una luce che brilla.
(Fabrizio Caramagna)
È che abbiamo perso la teatralità. I colpi di scena. I capovolgimenti. I finali struggenti. Le serenate sotto alle finestre. Ci chiudiamo nei nostri gusci e ci nutriamo di paure e di immobilità.
(Fabrizio Caramagna)
Il corpo è il palcoscenico, le emozioni sono gli attori che calcano la scena e il cuore lo spettatore rapito.
(Fabrizio Caramagna)
Ti dicono: “Sei il mio spettacolo”
E abbandonano il teatro prima che inizi.
(Fabrizio Caramagna)
Nel teatro della vita gli unici attori credibili sono i bambini.
(Fabrizio Caramagna)
A teatro, la mano che lo manovra sa esattamente il punto in cui batte il cuore del burattino. E più ne sente i battiti e più lo spettacolo è meraviglioso.
(Fabrizio Caramagna)
Napoli è un grande teatro dove ognuno recita un ruolo. C’è il personaggio drammatico, quello tragico e quello comico. Ma attenzione, questo non ha nulla a che fare con la finzione o con l’ipocrisia. Ognuno mette in scena uno spettacolo di se stesso. Ogni persona è un’opera d’arte vivente. In un vicolo un signore in giro in vespa suonava a ogni angolo. Non suonava per una questione di sicurezza, ma suonava perché era attore all’interno di uno spettacolo. Non c’è vetrina di negozio o vicolo di Napoli che non abbia elementi di colore e creatività e fantasia. Quelli che dicono che Napoli è rumorosa non hanno capito che non è rumore ma colonna sonora a uno spettacolo che elabora continuamente se stesso. Alcuni signori anziani di Napoli parlano con una voce roca. È la voce di un artista che ha stancato le corde vocali recitando tutta la vita un personaggio a teatro.
(Fabrizio Caramagna)
Le caramelle sembrano vestite per andare a teatro.
(Fabrizio Caramagna)
A volte il conflitto politico può intendersi come collisione tra due modi di fare teatro.
(Fabrizio Caramagna)
Nel bucato steso al vento c’è sempre un teatro di sorprese.
(Fabrizio Caramagna)
Lo spettacolo teatrale si intitolava “Operai al lavoro”. Il sipario si alzò e un gruppo di operai apparve sul palco e subito iniziò a martellare, forare e tagliare il pavimento con un martello pneumatico, mentre da lontano si sentiva il suono di una macchina per catramare. Ben presto non ci fu più nessuno spettatore nella sala.
(Fabrizio Caramagna)
Esci di scena ma fuori c’è il mondo: vedrai che non rimpiangerai quel minuscolo buco di teatro.
(Fabrizio Caramagna)
Strategia o esibizionismo, c’è chi progetta trionfali uscite di scena, ancor prima di entrare nella scena stessa.
(Fabrizio Caramagna)
Tutti vorremo vivere sul palcoscenico tra gli applausi. Con il tempo ci accontentiamo di goderci lo spettacolo in prima fila.
(Fabrizio Caramagna)