Frasi e aforismi sullo strano e la stranezza, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla follia e la pazzia, Frasi e aforismi sull’anticonformismo, Frasi e aforismi sull’originalità e Frasi e aforismi sulla creatività.
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Frasi e aforismi sullo strano e la stranezza
Non sono strano.
Sto solo esistendo in una corrente d’aria che pochi vedono,
che soffia tra nuvole e papaveri
di paesi mai visti.
(Fabrizio Caramagna)
Stupita, stolta, stonata, strana, stupenda.
La vita.
(Fabrizio Caramagna)
Le vite di alcuni seguono delle traiettorie casuali, quelle di altri delle vere e proprie strategie opportunistiche.
Poi c’è la vita di noi strani che seguiamo le nuvole e i sogni del vento.
(Fabrizio Caramagna)
Se all’inizio la chiami, le chiedi che fa e lei non s’inventa cose interessanti tipo “mi sto dondolando sugli anelli di Saturno” ma risponde con frasi tipo “stiro” o “metto i piatti in lavastoviglie”, lasciala perdere.
(Fabrizio Caramagna)
Sono sempre stato strano e diverso rispetto ai miei parenti. Nel mio albero genealogico devo essere la casetta dei pipistrelli invasa da un drago sputafuoco.
(Fabrizio Caramagna)
Quando vuoi sussurrare mentre gli altri urlano, quando vuoi danzare mentre gli altri corrono verso il successo, quando vuoi disegnare e inventare neologismi mentre gli altri guardano uno smartphone, quando vorresti parlare con la luna mentre gli altri parlano del tempo, quando vorresti sdraiarti su un arcobaleno quando gli altri usano le sedie.
E’ dura la vita di noi strani, che viviamo controcorrente.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono parti di me che esistono solo quando il vento soffia da ponente e il mare è in burrasca e le nuvole scorrono veloci dentro un cielo pieno di stupore e colori strani.
(Fabrizio Caramagna)
Mi stanno a cuore gli imprecisi, i distratti, quelli che inciampano sempre.
Vedo in loro la crepa familiare di un meccanismo rotto,
il movimento di un congegno che ha perso un pezzo.
E sento che dentro il loro corpo così strano e impacciato
vibra qualcosa di prezioso che nessun altro ha.
(Fabrizio Caramagna)
Lei aveva un’affinità naturale con le galassie disabitate, le stelle morte e i buchi neri.
E quando le parlavi di finestre rotte e mari in tempesta, il suo viso si illuminava di una strana luce.
(Fabrizio Caramagna)
Stavo pensando che certe volte sono strano dove per “strano” intendo che mi comporto come una stella che brilla dentro e non fuori e mi ricordo che questa cosa mi succedeva pure con te e tu mi guardavi sorpresa e dicevi che, anche se non la vedeva nessuno, la mia luce era unica.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono tantissime persone intelligenti e anche attente e perfino buone e sensibili, ma poi ce ne sono alcune che hanno il brillìo negli occhi, una luce tutta loro. Queste persone non appartengono a questo mondo, cercano di abituarsi alle regole e abitudini imposte, ma non ne faranno mai parte. Perché vengono da un’altra galassia.
(Fabrizio Caramagna)
Che strana macchina è l’uomo. Gli metti dentro lettere dell’alfabeto, formule matematiche, leggi, e doveri ed escono favole, risate e sogni.
(Fabrizio Caramagna)
E poi ci sono quegli amori un po’ strani, che piacciono alla luna e alle stelle, che fioriscono solo nel buio, quando il mondo tace e la notte respira.
(Fabrizio Caramagna)
Mi piacciono le persone strane e complesse, che sono come un labirinto da attraversare, come un rompicapo da risolvere, come una corda piena di nodi da sciogliere.
(Fabrizio Caramagna)
Noi conosciamo l’alfabeto che va verso destra,
dalla A alla Z.
Ma qual è la sinistra dell’alfabeto?
Come si muove nello spazio, quante lettere ha,
si può osservarne il retro?
E chissà che strane parole deve nascere
da queste lettere che non conosciamo.
(Fabrizio Caramagna)
Mi mancano i colori più strani. Sono quelli che non ho mai visto, quello che forse non potrò mai vedere. Restano chiusi in un loro segreto alfabeto in qualche parte nascosta dei miei sogni. Per un attimo li scorgo nel sonno, poi arriva l’alba e li perdo.
(Fabrizio Caramagna)
Abbraccia la tua stranezza, guarda i colori dell’orizzonte e mettiti nella giusta distanza tra la meraviglia e il suo eco.
L’ordinario ha un suono così noioso.
Lascialo alle tue spalle.
(Fabrizio Caramagna)
Io sono in sintonia con gli altri solo quando stonano.
(Fabrizio Caramagna)
Più osservo la realtà, più mi sembra strana. Le persone che non trovano strana la realtà difficilmente la guardano.
(Fabrizio Caramagna)
Mi hanno detto che sono “un tipo strano”. Meno male. Ho sempre temuto di essere solo “un tipo”.
(Fabrizio Caramagna)
Fuggivo dai luoghi comuni perchè amavo gli angoli periferici della stranezza.
(Fabrizio Caramagna)
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La mia frase preferita sulla stranezza
E quando non sanno che etichetta appiccicarti in fronte, dicono: «È un uomo strano, proprio strano!».
(Anton Čechov)