Frasi e aforismi sugli uccelli e il canto degli uccelli, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sull’alba, Frasi e aforismi sul passero, Frasi e aforismi sulla rondine e Frasi e aforismi sul gabbiano.
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Frasi e aforismi sugli uccelli
Un giorno un’ala disse a un uccello: “vorrei tanto appartenerti” e nacque il volo.
(Fabrizio Caramagna)
Con un niente gli uccelli fanno cose meravigliose – un nido, una piuma, un canto.
(Fabrizio Caramagna)
Fui testimone di come due uccelli nella sera trasformarono le loro ali in stelle.
(Fabrizio Caramagna)
La sorprendente capacità degli uccelli di liberarsi della propria ombra e volare senza peso nella luce del giorno.
(Fabrizio Caramagna)
L’uccello conosce lo sforzo del sole per attrarlo a sé. Ma lui oppone una forza più grande e vola libero nel cielo.
(Fabrizio Caramagna)
Gli uccelli vivono in un paese sospeso nell’aria, pieno di minuscole strade invisibili e di finestre sull’infinito.
(Fabrizio Caramagna)
Insegna all’uccello a volare e vedrai come rimarrà al tuo fianco.
(Fabrizio Caramagna)
L’ala è il battito visivo del cuore, una linea che infrange ogni volta i limiti dello spazio.
(Fabrizio Caramagna)
Uno stormo lassù. Direzioni e movimenti imitati in un millesimo, poi un uccello si stacca, freccia improvvisa nel vuoto a cercare qualcosa.
(Fabrizio Caramagna)
Lo stormo di uccelli. Una scia fatta di corpi, piume e strida che mostra con il suo lento passaggio la possibilità di un altrove.
(Fabrizio Caramagna)
Gli uccelli volano per la gioia di stare nell’aria. Viaggiano nello spazio senza possederlo, senza chiedere permessi. Tracciano curve dove altri farebbero linee rette. E di tanto in tanto si fermano su un ramo, cinguettando come poeti.
(Fabrizio Caramagna)
Lassù in alto, un uccello può trasportare una stella o una domanda nelle sue piccole zampe luminose e noi non lo sapremo mai.
(Fabrizio Caramagna)
Un uccello è semplicità e modestia, leggerezza della piuma, occhio vivo e cuore in alto. L’uomo è così pesante in confronto.
(Fabrizio Caramagna)
Quando un uccello si ferma su un albero, ne assorbe i pensieri e con essi impollina l’immaginazione dell’albero successivo.
(Fabrizio Caramagna)
Il volo operoso di quell’uccello con pezzi del suo futuro nido nel becco. Crea meraviglia negli occhi di chi lo guarda.
(Fabrizio Caramagna)
Ogni mattina gli uccelli prendono le misure del cielo per vestirlo di luce.
(Fabrizio Caramagna)
Forse al mattino, gli uccelli cantano l’emozione di vedere la loro prima alba perché hanno una memoria di sole 24 ore.
(Fabrizio Caramagna)
In principio era l’angelo. Dalla sua trasparenza sono nati due elementi: la nuvola e l’uccello
(Fabrizio Caramagna)
La prima volta dell’uccello che alzandosi in volo scoprì che non cadeva come la foglia.
(Fabrizio Caramagna)
La meraviglia è quella di un uccello che ogni mattina torna a battere le ali uscendo dalle mani del buio.
(Fabrizio Caramagna)
Oggi l’alba ha sospeso nell’aria i versi degli uccelli come fossero gioielli.
(Fabrizio Caramagna)
Solo gli uccelli sanno aggiungere musica al silenzio senza togliere al silenzio la sua identità.
(Fabrizio Caramagna)
Al mattino gli uccelli inventano mille canti, uno per ogni riflesso della loro gola illuminata dall’alba.
(Fabrizio Caramagna)
Il gallo e gli uccelli che cantano all’alba fanno in modo, ogni giorno, che la luce trovi una musica a cui accompagnarsi nel suo ingresso nel mondo.
(Fabrizio Caramagna)
È bello ascoltare i canti degli uccelli. Le loro melodie sono state imparate migliaia di secoli fa e vengono ripetute quotidianamente con la stessa allegria.
(Fabrizio Caramagna)
Un uccello canta sul ramo: racconta al fiume come era prima di essere fiume.
(Fabrizio Caramagna)
L’uccello fermo sul ramo. Poi con un balzo leggero vola. Le sue ali vanno a sposarsi con l’aria.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono morti che amano così tanto la vita che continuano a scriverle. Le loro lettere vengono lasciate sulle nuvole e solo gli uccelli e gli angeli le leggono.
(Fabrizio Caramagna)
Autunno. Gli uccelli che migrano – lassù nel cielo – si passano gli uni con gli altri la risposta che stiamo cercando, e nessuno di noi umani riesce ad ascoltarla
(Fabrizio Caramagna)
Gli uccelli che migrano nel cielo.
Le loro ali sbattono come un libro che viene chiuso sull’autunno.
(Fabrizio Caramagna)
Lassù ci sono uccelli di cui non si conosce il senso
né la volontà di migrare,
ma scavano sempre nell’aria la direzione giusta,
seguono la corrente che li guida
verso l’altrove.
(Fabrizio Caramagna)
Anche gli uccelli più giovani hanno le zampe da anziano.
(Fabrizio Caramagna)
I suoi sorrisi parevano ancora appesi nel giorno come il canto di un uccello, che resta nell’aria anche quando è finito, e continua a vibrare, e ci mette qualche tempo a spegnersi.
(Fabrizio Caramagna)
Quel viso intravisto per un attimo, uccello bellissimo che si posa sulle mie spalle e poi si invola muto, lasciando in me il ricordo di un canto perduto.
(Fabrizio Caramagna)
La logica è una sequenza di 1 e di 0 che a volte si ingarbuglia e si trasforma in uno stormo di uccelli colorati.
(Fabrizio Caramagna)
Ho degli uccelli colorati che nidificano nel mio petto e ogni tanto li lascio volare con un biglietto attaccato alle loro zampe, un messaggio per la parte di me che abita sulla Luna.
(Fabrizio Caramagna)
Gli uccelli che camminano invece di volare, devono aver avuto un’infanzia difficilissima!
(Fabrizio Caramagna)
L’aforisma è un uccello che vola di proverbio in proverbio alla ricerca del primo proverbio del mondo
(Fabrizio Caramagna)
Trovo profondamente ingiusto che, quando muoiono, gli uccelli non cadano verso l’alto.
(Fabrizio Caramagna)