Frasi e aforismi sul gioco e il giocare, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sui bambini, Frasi e aforismi sul giocattolo e Frasi e aforismi sulla meraviglia.
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Frasi e aforismi sul gioco
Un gioco ci diverte solo se è abbastanza serio da portarci in un un mondo sorprendente e colorato.
(Fabrizio Caramagna)
I giochi non ci divertono che quando vengono giocati seriamente.
(Fabrizio Caramagna)
È divertente come qualcuno che ti insegna un gioco ti insegni anche le sue paure.
(Fabrizio Caramagna)
Mettersi in gioco e perdere senza nessun rimpianto. Anche nei giochi più elementari non riusciamo a farlo. Nessuno riesce a dire: “è solo un gioco!”.
(Fabrizio Caramagna)
Il gioco avanza con le sue regole, ma nel tragitto tenta di essere di nuovo gioco con tutte le sue libertà e fantasie, con le sue trasgressioni e il suo proposito di sfidare le regole.
(Fabrizio Caramagna)
Fate scendere i sogni dalla luna che è arrivata l’ora di giocare con la notte.
(Fabrizio Caramagna)
A volte vince il migliore, a volte il più audace, a volte il più fortunato. Dipende da come sono fatte le regole del gioco.
(Fabrizio Caramagna)
Una delle regole del gioco è questa: se non ti metti in gioco, hai perso.
(Fabrizio Caramagna)
Le regole del gioco non si possono cambiare: al massimo se ne possono aggiungere di nuove.
(Fabrizio Caramagna)
Le regole si rompono meglio giocando secondo le regole.
(Fabrizio Caramagna)
Di quale gioco siamo le pedine? Magari uno pensa di essere un alfiere e sta giocando al gioco dell’oca.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono due vite: quando giochi con lei e quando lei gioca con te.
(Fabrizio Caramagna)
Con l’età il piacere del gioco passa dal corpo allo spirito e dai piedi alla testa.
(Fabrizio Caramagna)
Quei pomeriggi in cui hai nostalgia delle ginocchia sbucciate, dei sorrisi di un folletto e di un orizzonte infinito.
Quei pomeriggi in cui capisci che non devi mai smettere di giocare.
(Fabrizio Caramagna)
I problemi sono cominciati il giorno in cui abbiamo smesso di contare, di giocare a nascondino, di rincorrerci e abbiamo iniziato a giocare al gioco di chi sale più in alto.
(Fabrizio Caramagna)
Affidare l’orologio della propria vita nelle mani di un figlio, in un pomeriggio di giochi: quando lo si riprende è di nuovo luminoso e segna tutti i secondi.
(Fabrizio Caramagna)
Vieni qui stasera. Due birre, le gambe accavallate sulla luna, i capelli spettinati dal vento. Avevo domande urgenti, ma adesso giochiamo.
(Fabrizio Caramagna)
Ma quanto ci metti a venire da me? Io non so nemmeno da quanto ti aspetto. Guardo gli orari di treni che non esistono per venirti a cercare in luoghi che non conosco in una vita che deve ancora arrivare.
Facciamo un gioco. Io non ti cerco più. E tu mi accadi adesso.
(Fabrizio Caramagna)
L’amore è un gioco con delle regole strane.
Puoi perdere più del dovuto e amare più di quanto avresti pensato.
(Fabrizio Caramagna)
Lei diceva: “Mi piace giocare all’amore”. Ma il gioco non riguardava mai il suo cuore che teneva tutto per sé, mentre il suo corpo si applicava molto seriamente a questo gioco.
(Fabrizio Caramagna)
Ci accomuna un gioco: l’amore.
Ci distingue il giocare con regole diverse.
Io uso la regola del restare.
Tu quella di scappare dopo i primi momenti.
(Fabrizio Caramagna)
Chi gioca troppo con gli specchi corre il rischio di perdere la propria immagine.
(Fabrizio Caramagna)
Tra tutti i giochi, Risiko è quello che ha messo in crisi il maggior numero di amicizie.
(Fabrizio Caramagna)
A volte capita di essere così presi dal gioco da non accorgersi di essere rimasti soli, a giocare.
(Fabrizio Caramagna)
Nelle chat con gli sconosciuti giochiamo a un gioco strano.
Siamo come dei bambini che buttano la palla dall’altra parte del muro
e l’altro la rimanda indietro
e noi di nuovo la ributtiamo
e così all’infinito.
Ci piace il gioco di buttare la palla, non di vedere il viso dell’altro.
(Fabrizio Caramagna)
Un uomo alla sua donna dovrebbe avere il coraggio di dire: “Posso giocare con te, finché non mi annoio, finché non raggiungo la schermata finale, finché non esce la nuova versione?”.
(Fabrizio Caramagna)
Sui social ci siamo concentrati a tal punto sulle regole del gioco da dimenticare lo scopo del gioco e il fatto stesso che si tratta di un gioco.
(Fabrizio Caramagna)
Il fatto è che, al gioco del “fai finta di niente”,
io ho sempre perso…
(Fabrizio Caramagna)
La speranza ha così tanta attrattiva che i giocatori d’azzardo si spogliano di ciò che hanno per arricchirsi delle sue illusioni.
(Fabrizio Caramagna)
Il bianco è soltanto il colore nero che gioca a nascondino.
(Fabrizio Caramagna)
Oggi non giochiamo a corpo contro corpo e labbra contro labbra, ma a cielo contro cielo. Dammi il tuo cielo e uniscilo al mio e vedrai che capogiro di luce.
(Fabrizio Caramagna)
Finché, un giorno, hai lanciato il pallone un po’ più in alto e il muro non te l’ha più restituito.
E una parte di te quel giorno ha smesso di essere bambino.
(Fabrizio Caramagna)
E se fossero cambiate le regole del gioco? E se l’onesta, la lealtà e la trasparenza fossero rimaste le uniche a giocare con le vecchie regole?
(Fabrizio Caramagna)
Qualche matematico un giorno dovrà spiegarci perché l’equazione miglior gioco = vittoria certa non funzioni.
(Fabrizio Caramagna)
Qualsiasi giocatore di roulette, qualsiasi appassionato di calcio, sa che ci sono una serie di eventi altamente improbabili che sfidano ogni probabilità.
(Fabrizio Caramagna)
Nella vita capita di giocare carte che non si tengono, né si son mai tenute tra le dita.
(Fabrizio Caramagna)
Gli innamorati sono due bambini che non vengono mai disturbati nei giochi dai loro genitori e che restano svegli tutta la notte.
(Fabrizio Caramagna)
Il gioco a chi arriva primo e il rallentare la corsa sul finale, per poi far vincere l’altro.
Fotografia dell’amore.
(Fabrizio Caramagna)
Il Big Bang ha spazzato via tutti i pezzi del puzzle. Forse il gioco di Dio consiste nel riordinarli a poco a poco. Ma spesso e volentieri sbaglia a incastrare alcuni pezzi.
(Fabrizio Caramagna)
L’umorismo è il gioco che si diverte a capovolgere la serietà delle cose.
(Fabrizio Caramagna)
Vieni con me. Ti do un bacio e poi giochiamo al gioco di indovinare le nostre vulnerabilità a vicenda?
(Fabrizio Caramagna)
Se guardi i bambini giocare con le onde, ti renderai conto che a volte sono le onde che giocano con i bambini.
(Fabrizio Caramagna)
Giochiamo al gioco della politica? È facile: devi parlare per ore e ore senza mai dire la parola “tasse”.
(Fabrizio Caramagna)
Il genio è un progetto dell’intelligenza per poter vivere giocando, al riparo dall’oppressione degli schemi.
(Fabrizio Caramagna)
Fare il regalo giusto è quasi sempre un gioco in cui si tira a indovinare sulla base di fragili indizi.
(Fabrizio Caramagna)
La vita è come un gioco da tavolo, con il libretto di istruzioni illeggibile, i dadi truccati e un mucchio di giocatori che barano.
(Fabrizio Caramagna)
Nel preciso istante in cui si imparano bene le regole, si è troppo vecchi per essere ammessi al gioco.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono giorni in cui vieni scelto, ma non si sa quasi mai per chi o per cosa. Forse non sei stato nemmeno scelto; è la mano di un dio distratto che ha tirato i dadi mentre in realtà stava cercando qualcosa altro. Non importa. Sei stato scelto e adesso devi giocare.
(Fabrizio Caramagna)
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Le mie 7 frasi preferite sul gioco e il giocare, di autori celebri e famosi
Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione.
(Platone)
Il modo in cui la gente gioca mostra qualcosa del loro carattere. Il modo in cui perde lo mostra per intero.
(Harvey B. Mackay)
Non siamo più pienamente vivi, più completamente noi stessi, e più profondamente assorti in qualcosa, che quando giochiamo.
(Charles E. Schaefer)
Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé.
(Pablo Neruda)
Il gioco è innegabile. Si possono negare quasi tutte le astrazioni: la giustizia, la bellezza, la verità, la bontà, lo spirito, Dio. Si può negare la serietà. Ma non il gioco.
(Johan Huizinga)
Giocare significa fare esperimenti col caso.
(Novalis)
Se si deve giocare, bisogna decidere tre cose in partenza: le regole del gioco, la posta in gioco, e la durata.
(Proverbio cinese)