Frasi e aforismi sul paese

Frasi e aforismi sul paese, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul paesaggio, Frasi e aforisi sui vicoli e Frasi e aforismi sul luogo.

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Frasi e aforismi sul paese

Il mio paese.
È casa, radici, colori, respiri, sangue, orizzonte che mi appartiene.
E una strada che porta sempre dove bisogna essere, in quel punto esatto della felicità.
(Fabrizio Caramagna)

Quando torno al mio paese sul mare, potrei camminare a occhi bendati e indicare i metri esatti in cui finiscono gli alberi della passeggiata e inizia la piazza principale.
Potrei riconoscere le nuvole e le stelle solo dal soffio della brezza
I luoghi che amiamo sono come le persone, identificabili da un un nonnulla. Da quel profumo del cielo, da quella asperità del terreno, da quel suono degli alberi.
(Fabrizio Caramagna)

Tornare al proprio paese è come passare la mano su un vestito che ci è caro e che è pieno di stropicciature: in ogni grinza ci sono risate, ricordi e sogni.
(Fabrizio Caramagna)

In fondo alla curva,
c’è il mio paese e i muri delle case e l’odore del vento.
“Dove sei stato” mi chiede il cielo,
in una lingua intraducibile che solo io e il mio paese sappiamo.
(Fabrizio Caramagna)

Una cosa che faccio da un po’ di anni
è tornare al paese che io amo,
pormi la stessa domanda e osservare
come cambiano le risposte.
(Fabrizio Caramagna)

Non è più solo un paese.
È un groviglio di strade con addosso l’impronta dei tuoi ricordi.
È da qualche parte una casa e un cortile, dove hai lasciato il tuo sguardo di bambino.
(Fabrizio Caramagna)

D’inverno nei paesi senti gli odori delle braci nel camino, del fumo, del cibo cucinato. Un profumo che sa di rifugio e di casa.
La città non ha l’odore di niente. Forse di fretta e rabbia.
(Fabrizio Caramagna)

Del mio paese conservo dettagli, imparo a memoria questa parte di mondo, tra gli ulivi e il mare, perché è qui che ritorno ogni volta che il destino decide di scombussolare i piani.
Quando non riesco a vedere il futuro è qui che ritrovo l’azzurro e un nuovo slancio verso il possibile.
(Fabrizio Caramagna)

Non è facile dire addio al proprio paese.
Ad ogni passo che lasci dietro di te,
lui evapora come un sogno.
(Fabrizio Caramagna)

Dopo tanti anni rivedo il mio paese, indossando una vita diversa, un cappotto scuro e una stretta al cuore.
(Fabrizio Caramagna)

A volte il posto più bello di un paese è il cuore della persona che ami.
(Fabrizio Caramagna)

Nel cuore del mio paese alla mattina presto non c’è anima viva ed io cammino guardando i riflessi dell’alba sulle finestre, negli occhi la pace della strada sgombra, le case silenziose, il parlottio di due passeri ben nascosti da qualche parte, i pensieri come possibilità che attendono di essere esplorate.
(Fabrizio Caramagna)

Il paese in collina è così piccolo che sta tutto in uno sguardo, dalla strada d’accesso al campanile, se ne vedono i confini o li si immagina, disegnati dai bordi dagli ulivi, i balconi pieni di panni stesi e di mille modi di stare al mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Gli abitanti del borgo a mezza collina guardano a fondovalle il traffico sperduto, poi tornano ai voli delle rondini che si tuffano nel prato, ai rami pieni di colori che pettinano il cielo e pensano a come sia benedetta questa altura che protegge le case dai rumori della civiltà e certe sere invita la luna a un giro di danza.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono vicoli, paesi, punti precisi del giorno che, collegati insieme, formano il disegno di un’altra vita in cui avremmo potuto amarci.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio paese sembra più leggero la sera,
quando la gente lascia le spiagge
e il bagnino chiude gli ombrelloni,
quando i colori appaiono più veri
nell’aria fresca
e il campanile segna un’ora
che esiste solo d’estate.
(Fabrizio Caramagna)

Colori sparsi ai bordi delle strade come manciate di “ora puoi”,
Case cucite insieme come per tenersi strette
e tu che dovunque ti volti vedi un un sorriso.
Di tutto questo è fatto il paese che ami
quando lo rivedi.
(Fabrizio Caramagna)

Quei paesi dove la strada è una continuazione della casa, le persone si parlano dalle finestre e l’acqua è razionata. Ma non lo sono i sorrisi.
(Fabrizio Caramagna)

Un piccolo paese di montagna, i negozi con le insegne demodé, i portoni e i balconi delle case in legno scuro che andrebbero riverniciati, le panchine logore. Mi siedo su un gradino di pietra e immagino come era il tempo tanti anni fa. Forse c’erano feste e attrazioni, e i turisti si innamoravano come i gatti sotto la luna.
(Fabrizio Caramagna)

Non leggendo la stampa o ascoltando la radio o guardando la televisione, viveva felice, sicuro che il mondo fosse come il paese che non aveva mai lasciato.
(Fabrizio Caramagna)

A volte torno nel paese del “Tutto è possibile”, ma volare diventa sempre più difficile.
(Fabrizio Caramagna)

– Qui seguiamo il detto “Vivi e lascia vivere”.
– Quanti siete nel paese?
– Due. E non ci parliamo.
(Fabrizio Caramagna)

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