Frasi e aforismi sulla tempesta

Frasi e aforismi sulla tempesta, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla vita, Frasi e aforismi sul cambiamento e Frasi e aforismi sul temporale.

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Frasi e aforismi sulla tempesta

Vieni che ti faccio vedere come si crea una tempesta passando la mano sopra antiche fotografie impolverate.
(Fabrizio Caramagna)

Lei è dolcezza, curiosità… e tempesta.
(Fabrizio Caramagna)

Ride volendo bruciare il mondo,
ma il suo sguardo è tempesta.
(Fabrizio Caramagna)

Lei ha gli occhi verde mare e uno sguardo che ti fa amare ancora di più le tempeste.
(Fabrizio Caramagna)

Una ragazza dai dolci occhi verdi porterà uragani nella tua vita e tu girerai in tondo cercando di stare in equilibrio in mezzo al caos.
(Fabrizio Caramagna)

Nella tempesta ci vuole molto più coraggio a essere una farfalla che a essere un’aquila.
(Fabrizio Caramagna)

Sotto una semplice pioggia chiunque sa ballare, ma solo i coraggiosi lo fanno sotto la tempesta.
(Fabrizio Caramagna)

Penso che la felicità si trovi in qualcosa di insolito: nel mare mosso, in un treno che corre sui binari o in un tramonto. Qualcosa che è tempesta, velocità o la fine di una storia.
(Fabrizio Caramagna)

Siediti qui, raccontami delle notti a pensare, dei tuoi polsi fragili. Delle tue insicurezze.
E di quante tempeste hanno portato scompiglio nella tua vita.
(Fabrizio Caramagna)

E’ strano, ma ci mancano quei tipi di persone che sono una tempesta e che, pur avendo lasciato dei danni, hanno saputo farci sorridere.
(Fabrizio Caramagna)

Le anime inquiete e folli ci attraggono perché è dentro la tempesta che ci sentiamo vivi.
(Fabrizio Caramagna)

Portami dove nascono gli uragani e poi arrivano gli arcobaleni più belli.
E’ lì che ti voglio amare.
(Fabrizio Caramagna)

D’improvviso il cielo e il mare si scambiarono di luce e di posto e io capì che stava per arrivare un uragano.
(Fabrizio Caramagna)

Stasera se fossi un altro, se non fossi stanco e pieno di catene, ballerei fortissimo dentro una tempesta.
(Fabrizio Caramagna)

Ricordi che evocano tempeste di gelsomini e sguardi perduti.
(Fabrizio Caramagna)

Non mi piacciono i confini netti. I ruoli assegnati. Le parole rigide. Le emozioni trattenute. Siamo solo mari in tempesta che sanno di vita.
(Fabrizio Caramagna)

Non ho mai avuto la pazienza di fare cose tranquille e noiose. Mi piace il caos, l’imprevedibile e la tempesta.
(Fabrizio Caramagna)

Ho la passione per i poeti francesi, per il mare in tempesta, per le risate dei bambini, per la puntina che graffia un disco, per le cose vere.
(Fabrizio Caramagna)

Non scappo mai dalle tempeste, perché forse soltanto loro sanno come riportarmi a casa.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni giorno o è la quiete prima della tempesta o la tempesta.
(Fabrizio Caramagna)

Per uscire da una tempesta, te la devi prendere in faccia. Tutta.
(Fabrizio Caramagna)

La tempesta ripulisce e rinnova le ali che spezza.
(Fabrizio Caramagna)

Ci vuole coraggio per lasciare che una tempesta ti salvi.
(Fabrizio Caramagna)

La tempesta perfetta è quella che mi porta a vedere il mare.
(Fabrizio Caramagna)

Le persone tristi hanno un suonatore di violino che le segue.
Quelle felici un cantante reggae che suona la chitarra.
Io dietro di me ho uno che suona il pianoforte dentro un mare in tempesta.
(Fabrizio Caramagna)

Non amarmi solo quando sogno.
Amami quando si addensa la tempesta,
amami quando il mare travolge tutti i castelli di sabbia,
amami quando sono ferito e vulnerabile,
amami quando il mio amore sembra aver perso ogni speranza.
Perché sarà quando ne ho più bisogno.
(Fabrizio Caramagna)

Sfiora la mie costole con le dita.
Chiudile come si chiude una finestra e lascia tutta la tempesta all’esterno.
(Fabrizio Caramagna)

Lei aveva un’affinità naturale con le galassie disabitate, le stelle morte e i buchi neri.
E quando c’era una tempesta il suo volto si illuminava. Era quella luce che la maggior parte delle persone temeva.
(Fabrizio Caramagna)

Sei il mio tallone d’Achille, il mio cavallo di Troia, la mia sindrome da astinenza, il mio vizio urlante, la mia tempesta, la mia utopia, la mia dannazione.
(Fabrizio Caramagna)

Ti ho amato come se io fossi una fragile barchetta di carta nonostante la tua essenza di mare violento, fiume furioso, tempesta.
(Fabrizio Caramagna)

Sei un desiderio indelebile e infinito, un abisso negli occhi, un mare in tempesta, una battaglia corpo a corpo senza spade. Ma in pochi istanti sai trasformarti in dolcezza.
(Fabrizio Caramagna)

Sì, voglio fare l’amore con te, ma è solo perché il tuo cuore è caldo e la tua mente brillante e i tuoi occhi blu hanno il colore del mare in tempesta.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono persone che hanno una strana forma di dipendenza dalla tempesta. E dopo passano il tempo a leccarsi le ferite.
(Fabrizio Caramagna)

Invadimi con la tua tempesta, ma che abbia il sapore dell’onestà.
(Fabrizio Caramagna)

Ci siamo incontrati per la prima volta miliardi di anni fa
in una galassia lontana
e tutto ciò che ci siamo detti è diventato ferro e sogni, ruggine e tempesta,
polvere di stelle e suono di comete,
e ora giace, stupendo e inaccessibile,
in qualche parte dell’universo.
(Fabrizio Caramagna)

Chissà, forse un giorno invecchierò, e i tormenti del mio cuore si placheranno
Non sentirò più la tempesta esplodermi dentro per il troppo sognare.
Non vedrò grandi bolle colorate passare ed esplodere.
Sarò l’ombra di questo groviglio di domande che sono oggi.
E forse avrò finalmente pace.
(Fabrizio Caramagna)

Nei porti i velieri allisciano le vele al sole, ma quante cose hanno visto là fuori: tempeste, libecci, tramontane, groppi di vento, grandine, bonacce.
(Fabrizio Caramagna)

Che lingua parla il vento? Di che nazionalità è una tempesta? Da quale paese viene la pioggia? Di che colore è un fulmine?
(Fabrizio Caramagna)

L’abbaiare inutile della tempesta.
Solo le foglie tremano e scappano. L’albero resta immobile.
(Fabrizio Caramagna)

Si parte inermi e spaventati in mezzo alla tempesta
e si arriva una sera vuoti,
senza più vento né sensibilità, troppo pesanti pure per voltarsi.
(Fabrizio Caramagna)

Ci potremmo sedere qui, in un prato di iris. Amarci di buoni propositi. Farci cullare tra le promesse e la quiete del cielo. Oppure cercare una tempesta caotica e buttare dentro ogni nostra certezza.
(Fabrizio Caramagna)

Cosa sono queste onde leggere, fatte di nulla? Dammi quel fottuto timone, non vedi che ti stai allontanando dalla tempesta?
(Fabrizio Caramagna)

Vieni qui. Ti regalo un silenzio e la furia delle mie tempeste.
(Fabrizio Caramagna)

Trasformare la tempesta in luce è alchimia.
(Fabrizio Caramagna)

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