Frasi e aforismi sull’inverno

Frasi e aforismi sull’inverno, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla neve, Frasi e aforismi sul freddo e la freddezza, Frasi e aforismi sulla brina e Frasi e aforismi sulla primavera.

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Frasi e aforismi sull’inverno

Quando si descrive la neve, si dovrebbe cominciare dalle risate dei bambini.
(Fabrizio Caramagna)

Quando nevica, con che delicatezza il cielo prende il grande viavai del mondo e lo mette dentro una bolla silenziosa.
(Fabrizio Caramagna)

Nel cuore dell’inverno restiamo a tu per tu con l’essenza intima del mondo. Poche le distrazioni, assenti i colori, elusivi gli odori, troviamo solo geometrie essenziali e il silenzio nella sua forma più raffinata.
(Fabrizio Caramagna)

– Che hai?
(Paura del vuoto. Che diventi buio all’improvviso. Di inciampare e cadere. Di riaprire vecchie ferite)
– Nulla. Pensavo che è un altro inverno.
(Fabrizio Caramagna)

L’inverno che alita sui vetri per appannarli. La mano che strofina la superficie in cerca di chiarezza.
Fotografia di una lotta che si rinnova ogni stagione.
(Fabrizio Caramagna)

D’inverno ci sono i lampioni più belli di sempre. Si accendono presto e hanno dita di luce nel buio. Ma la gente ha le mani in tasca e il passo veloce di chi non guarda.
(Fabrizio Caramagna)

Cose belle dell’inverno: i mandarini, le castagne e le tasche del cappotto.
(Fabrizio Caramagna)

Inverno.
La tazza di tè fumante, le cose ritrovate nelle tasche del cappotto, l’orizzonte che prova a trattenere la luce della sera ma non ci riesce, dai, prendi tutto il tuo stupore e usciamo a raccontare qualcosa di bello ai lampioni.
(Fabrizio Caramagna)

C’è un tepore che si può sentire solo d’inverno. E ha la forma di occhi che ti guardano, una tazza di caffè bollente e voci che ti appartengono.
(Fabrizio Caramagna)

Un the caldo, baci immaginati e pensieri lasciati sotto il cuscino
a macerare nel morbido.
Non sempre l’inverno è tiranno.
(Fabrizio Caramagna)

Continui a farmi girare la testa, a farmi piacere il buio dell’inverno e la bellezza di tutti i miei tentativi per dirti “rimani”.
(Fabrizio Caramagna)

Solstizio d’inverno. La notte più lunga dell’anno. Fate in modo di viverla tutta. Leggendo. Dormendo, sognando, amando.
(Fabrizio Caramagna)

Sdraiarsi sulla sabbia del mare d’inverno, aprire le mani al sole e lasciare evaporare l’identità.
(Fabrizio Caramagna)

Il freddo intenso dell’inverno, il buio che accoglie ogni sua richiesta.
(Fabrizio Caramagna)

L’inverno si diverte ad assalire le mie mani gelate e bisognose di caldo corteggiamento.
(Fabrizio Caramagna)

L’inverno. Guardare dalla finestra e fare a meno di un colore alla volta fino al grigio, all’ombra, alla convinzione di essere ciechi. Come è lontana la primavera.
(Fabrizio Caramagna)

Inverno.
Sembra che il mondo voglia dare le spalle alla luce.
I colori nascondono il loro volto.
La terra coltiva l’ombra
come se fosse l’unica cosa che cresce.
(Fabrizio Caramagna)

D’inverno, un albero senza foglie, senza gemme e senza uccelli, si può ancora chiamare albero?
(Fabrizio Caramagna)

D’inverno il cielo soffre d’essere sempre visibile. Aspira alle nebbie, alla lontananza, al buio rapido della sera.
(Fabrizio Caramagna)

D’inverno tutto è basso e anche la luce, per arrivare da un punto all’altro, fa degli esercizi di equilibrismo.
(Fabrizio Caramagna)

Adesso che il tempo dorme, l’inverno ci mostra tutto il suo letargo e ci rivela il bacio lento tra il freddo e la terra.
(Fabrizio Caramagna)

La fragilità del sole invernale che entra dentro la casa, passa sui mobili, i divani, le pareti e vede una luce più forte della sua, la luce dei lampadari.
(Fabrizio Caramagna)

Inverno. La luce della sera si copre le spalle con uno scialle di lana e si rifugia nelle case calde dove le persone si apprestano a riposare.
(Fabrizio Caramagna)

Quando l’inverno ha tanto bisogno di luce, riempie i campi e le strade di neve. E’ lì che ci sono i riflessi più belli.
(Fabrizio Caramagna)

D’inverno una notte di luna piena senza neve è una notte di luna piena sprecata.
(Fabrizio Caramagna)

L’autunno è un violino, l’inverno un fagotto, la primavera un’arpa e l’estate una chitarra elettrica.
(Fabrizio Caramagna)

Intanto si è fatto buio e sembra che questa volta l’inverno voglia fare sul serio.
I ricordi mi chiedono dell’estate e io non so che rispondere.
(Fabrizio Caramagna)

E’ arrivato l’inverno.
Ho tolto il volume alle mie emozioni, il sangue mi pulsa sotto la pelle come se volesse nascondersi e i giorni finiscono tutti allo stesso modo, chiusi dentro un cassetto, con un odore di cose rotte o perdute.
(Fabrizio Caramagna)

Negli occhi non ci sono più le rotte marine, i vortici del sole, le corse sui prati. L’inverno ha cancellato ogni cosa.
(Fabrizio Caramagna)

Il cielo d’inverno. Troppo vicina la luce dell’Est a quella dell’Ovest, e troppo lontana la luce del Nord da quella del Sud.
(Fabrizio Caramagna)

Sopra la terra, l’inverno è ghiaccio e freddo e venti intrattabili e giornate senza uscita.
Ma sotto la terra fa un lavoro silenzioso e paziente che nessuno nota. Reimpasta le zolle, custodisce il silenzio dei semi, prepara la primavera.
(Fabrizio Caramagna)

Inverno. Quante farfalle sono nascoste dietro il tendone blu del cielo in attesa della primavera?
(Fabrizio Caramagna)

La neve sulla pelle, il vento gelido sulle guance, una tazza calda tra le mani, gli oggetti di casa che ti avvolgono. L’inverno è il tatto delle stagioni.
(Fabrizio Caramagna)

Dell’inverno mi piace che mette le mani nelle mie tasche per scaldarle.
(Fabrizio Caramagna)

Certe mattine d’inverno sono così buie che dentro il the ci puoi mettere uno spicchio di luna.
(Fabrizio Caramagna)

Quelle mattine d’inverno in cui l’alba sembra non voler lasciar andar via la notte. E allora l’accompagna, sfumandolo nei lenti colori del grigio.
(Fabrizio Caramagna)

Inverno. Un sole a metà mi guarda un po’ scettico.
“Quando torni in primavera, se torni, non fare i capricci” gli dissi.
(Fabrizio Caramagna)

Tu pensi che l’inverno ti abbandoni, ma lui sta camminando silenziosamente al tuo fianco, girando di nascosto alle spalle della primavera, estate e autunno, pronto a saltarti addosso tra pochi mesi.
(Fabrizio Caramagna)

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Le miei 10 frasi preferite sull’inverno di autori celebri e famosi

Le estati volano sempre… gli inverni camminano!
(Charlie Brown, di Charles M. Schulz)

Lo senti quel pungente profumo di freddo nell’aria, il grigio negli occhi e quei lunghi tramonti? E’ l’inverno che arriva.
(Stephen Littleword)

Chi si meraviglia di fronte alla bellezza del mondo in estate troverà uguale motivo di stupore e di ammirazione in inverno …. In inverno le stelle sembrano aver riacceso i loro fuochi, la luna ha una figura più piena, e il cielo indossa uno sguardo di una semplicità più elevato.
(John Burroughs)

Il colore della primavera è nei fiori; il colore dell’inverno è nella fantasia.
(Terri Guillemets)

Mi sono affezionata all’inverno perché sento che è vero, non come l’estate che vola via e sembra così divertente e allegra ma non lo è, perché il sole è sempre di corsa e lascia tutti con l’amaro in bocca. L’inverno non pretende di confortare, ma in fin dei conti sento che è consolante, perché una si raggomitola su se stessa e si protegge e osserva e riflette, e credo che soltanto in questa stagione si possa pensare per davvero.
(Marcela Serrano)

L’inverno è il tempo del conforto, del buon cibo, del tocco di una mano amica e di una chiacchierata accanto al fuoco: è il tempo della casa.
(Edith Sitwell)

Come desidero allora l’inverno! –
Scrupolosamente austero nel suo ordine
Di bianco e nero
Ghiaccio e roccia, ogni senso nei suoi limiti,
E la gelida disciplina del cuore
Esatta come fiocco di neve.
(Sylvia Plath)

C’è una riservatezza che non ti dà nessun altra stagione …. In primavera, estate e autunno le persone vivono una sorta di stagione aperta gli uni accanto agli altri; solo in inverno si possono avere momenti più lunghi e tranquilli in cui gustare l’appartenenza a se stessi.
(Ruth Stout)

La vita del cristallo, l’architettura del fiocco di neve, il fuoco del gelo, l’anima del raggio di sole. La frizzante aria invernale è piena di queste cose.
(John Burroughs)

Nel bel mezzo dell’inverno, ho infine imparato che vi era in me un’invincibile estate.
(Albert Camus)

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