Frasi e aforismi sul calcio e i calciatori

Frasi e aforismi sul calcio e i calciatori scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sullo sport, Frasi e aforismi sulla sfida e Frasi e aforismi sul gioco e il giocare.

CalcioT1

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Frasi e aforismi sul calcio e i calciatori

Quando eravamo ragazzi e ci bastava una palla per sentirci invincibili, una squadra per sentirci uniti e un lembo di terreno per sognare l’impossibile.
Lo chiamavamo calcio ed era bellissimo.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi datemi un pallone, un cortile, e quell’età in cui non esistevano cattivi.
Al massimo rivali della squadra avversaria.
(Fabrizio Caramagna)

Per un tifoso ci sono molte più terre inesplorate in un campo da calcio che in ogni altro angolo del mondo. E ogni partita è un viaggio alla scoperta di qualcosa di mai visto.
(Fabrizio Caramagna)

“Assist al bacio e gol all’incrocio”. Il calcio sa essere poetico come nessun altro sport.
(Fabrizio Caramagna)

La precisione è magia in ogni arte. Persino nel calcio la precisione di un tiro o di un dribbling ha qualcosa di magico.
(Fabrizio Caramagna)

Nessuno come un allenatore di calcio può passare in pochi attimi dall’essere un visionario all’essere un ciarlatano.
(Fabrizio Caramagna)

La cosa bella delle discussioni sul calcio è che ognuno ha le sue ragioni e nessuno ha “ragione”.
(Fabrizio Caramagna)

In paradiso vanno quelli che fanno goal e all’inferno quelli che passano la palla sempre la indietro al portiere.
(Fabrizio Caramagna)

Il regista crea geometrie, il fantasista imprevedibilità, l’attaccante fa goal, ma è la difesa che vince gli scudetti.
(Fabrizio Caramagna)

La miglior squadra di calcio ha una difesa italiana, esterni brasiliani, centrocampo europeo e attaccanti argentini.
(Fabrizio Caramagna)

Un gol non convalidato viene escluso da qualsiasi archivio di immagini e video. Nel calcio la bellezza di un goal ha come presupposto la sua legalità.
(Fabrizio Caramagna)

– Qual è la tua religione, sei Cristiano?
– No, sono Messi, ma credo anche un po’ in Mbappé.
(Fabrizio Caramagna)

Mondiali di calcio: castrazione chimica naturale che consiste nell’ubicare il maschio davanti al televisore con il telecomando e la birra, togliendogli ogni libidine per circa 20 giorni.
(Fabrizio Caramagna)

Come tutti i maschi aveva una grande varietà di temi di conversazione: sport, sesso, calcio, sesso, soldi, sesso, auto sportive, sesso.
(Fabrizio Caramagna)

Anche gli uomini possono fare più di una cosa contemporaneamente: ignorare una donna, ruttare e guardare una partita di calcio bevendo birra.
(Fabrizio Caramagna)

Nei discorsi di un maschio, mettere all’improvviso tra “calcio” e “figa” la parola “antropologia culturale” e poi osservare la reazione del volto.
(Fabrizio Caramagna)

I maschi hanno affinato le loro doti comunicative. Adesso oltre che di sesso e calcio, parlano anche di fantacalcio.
(Fabrizio Caramagna)

L’uomo che parla solo di calcio-politica-calcio-sesso-lavoro-soldi-calcio-ferie-auto-lavoro-politica-fantacalcio.
(Fabrizio Caramagna)

– Dove hai nascosto il telecomando per vedere le partite di calcio?
– Nel mio Punto G.
(Fabrizio Caramagna)

Sul prato del campo di calcio non spuntano i fiori, ma gli accendini.
(Fabrizio Caramagna)

La parte della partita di calcio che piace di più è quando il commentatore dice che la mia squadra sta prendendo d’assalto l’area avversaria.
(Fabrizio Caramagna)

La Champions League è un campionato senza i peggiori.
Il campionato è una Champions League senza i migliori.
(Fabrizio Caramagna)

E’ stato un tipico campionante di calcio atipico.
(Fabrizio Caramagna)

Il calcio dovrebbe essere gol, emozioni, giocate spettacolari, agonismo. Invece a volte è scorrettezza e ostruzionismo, errori arbitrali, cori razzisti dei tifosi e calciatori viziati che si allontano dal campo quando vengono sostituiti.
(Fabrizio Caramagna)

I commentatori sportivi non impareranno mai a giocare a calcio, mentre i calciatori stanno imparano a dire le stupidaggini dei commentatori sportivi.
(Fabrizio Caramagna)

Vicino alla linea verticale dell’area,
l’attimo diventa perfezione e potenza.
Si resta sospesi, e poi è goal!
E allora nasce il cielo in ognuno di noi,
tifosi innamorati del numero giusto,
delle traiettorie divine di un pallone.
(Fabrizio Caramagna)

Gli uomini. Chiedi loro come era vestita la sposa e rispondono “Di bianco”.
Di un gol in uno stadio descrivono persino il fruscio dell’erba e il sibilo del pallone nell’aria.
(Fabrizio Caramagna)

Il goal è una rete che si gonfia di stupore, di gioia e di avvenire.
(Fabrizio Caramagna)

Il calcio è crudele: il coraggio, il talento e la fantasia non valgono nulla se non la metti dentro.
(Fabrizio Caramagna)

E’ veramente una partita noiosa quando il maschio va a cercare qualcosa da mangiare in cucina e lascia la donna davanti alla tv.
(Fabrizio Caramagna)

Il mondo vivrebbe felice e paralizzato se tutte le settimane giocassero Real Madrid – Manchester City
(Fabrizio Caramagna)

Se il calcio fosse considerato un lavoro, i rigori sarebbero lo straordinario più adrenalinico del mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Il calcio di rigore è una liturgia misteriosa in cui l’arbitro è il sacerdote, mentre il carnefice e la vittima sono intercambiabili.
(Fabrizio Caramagna)

Il cartellino giallo nel calcio: segno di ammonizione che può essere ricompreso tra l’avvertimento e il castigo.
(Fabrizio Caramagna)

Nel mondo del calcio ci sono due tipi di tifosi: quelli che ricordano il gol di Maradona all’Inghilterra dove dribblò mezza squadra partendo da centrocampo e quelli che ricordano il gol di Maradona all’Inghilterra dove, con astuzia diabolica, colpì con la mano.
(Fabrizio Caramagna)

Veloce, aggressivo e dinamico, sono i tre aggettivi del calcio moderno che hanno messo un po’ nell’angolo la fantasia e l’estro.
(Fabrizio Caramagna)

Il calcio è come la politica: l’unico su cinquanta milioni che non riesce a vedere cosa sta succedendo è chi prende le decisioni (arbitro o allenatore).
(Fabrizio Caramagna)

L’Olimpiade è democratica. La medaglia d’oro del calcio femminile vale quanto quella maschile.
(Fabrizio Caramagna)

Il calcio è una metafora di tante cose. Ma a volte è solo una metafora del calcio.
(Fabrizio Caramagna)

L’allenatore non ci sta a perdere con l’ultima in classifica. I suoi avvocati assicurano che c’è stata una frode e chiedono il riconteggio dei goal.
(Fabrizio Caramagna)

Più che gli arbitri e gli allenatori, sono certi presidenti che ci fanno vergognare di seguire il calcio.
(Fabrizio Caramagna)

Tutti portiamo nel cuore un rigore sbagliato.
(Fabrizio Caramagna)

Nel rettangolo magico, sotto il grande urlo dello stadio,
un calciatore insegue un pallone,
la porta è vicina,
solo lui può salvarci con quel tiro all’incrocio prodigioso,
solo lui, come un demiurgo, può disegnare la traiettoria giusta,
ma il caso può ancora mettergli degli ostacoli, delle trappole segrete,
per un attimo c’è un silenzio irreale,
ma poi ecco, è giunto il momento,
il calciatore segna
e sui volti dei tifosi si legge un sorriso aperto,
il segno di una gioia conclusa e straripante.
(Fabrizio Caramagna)

In amore ho imparato la felicità.
Con mio figlio la gioia.
Davanti a un tramonto l’estasi.
A una festa l’allegria.
Di fronte al mare la serenità.
A una partita di calcio l’esultanza.
(Fabrizio Caramagna)

Allo stadio entrano l’esultanza, l’euforia, l’entusiasmo. La sobrietà viene lasciata fuori.
(Fabrizio Caramagna)

Una delle forme più interessanti del talento sono le frasi che compaiono sugli striscioni esposti dai tifosi di calcio. Sono un genere letterario a sé, poco studiato dai critici letterari.
(Fabrizio Caramagna)

Il tifoso di calcio vive di semplici illusioni. “Se vinciamo questa partita, possiamo vincerle tutte” è una delle frasi più dette.
(Fabrizio Caramagna)

Il bomber che segna tanti gol è l’idolo, ma quello che tira il rigore decisivo te lo ricordi per sempre.
(Fabrizio Caramagna)

Qualsiasi giocatore di roulette, qualsiasi appassionato di calcio, sa che ci sono una serie di eventi altamente improbabili che sfidano ogni probabilità.
(Fabrizio Caramagna)

La nuova moda del calcio è esultare per le sconfitte altrui come se si avesse vinto. E’ un po’ il segno dell’invidia dei nostri tempi.
(Fabrizio Caramagna)

Gli allenatori incolpano l’arbitro, l’arbitro incolpa il regolamento, il regolamento incolpa la federazione calcio e chissà chi incolperanno quelli della federazione calcio.
(Fabrizio Caramagna)

Di fronte alla notizia e alla foto di un orrore restiamo sempre agghiacciati. Ma siamo sempre molto bravi a scioglierci subito alla notizia successiva, che parla della vittoria della nostra squadra di calcio o della nuova canzone del nostro beniamino preferito.
(Fabrizio Caramagna)

In Italia nessuno va a fare la rivoluzione in piazza per rovesciare il governo, perché influirebbe negativamente sull’andamento del campionato di calcio.
(Fabrizio Caramagna)

Prima i riferimenti del calciatore erano i tifosi, la squadra e il sudore dell’allenamento.
Adesso sono i procuratori, gli sponsor e il luccicchio dei soldi.
(Fabrizio Caramagna)

Non importa quale squadra abbia avuto la fortuna di vincere la finale ai rigori, i commentatori dicono subito che è stata la squadra migliore dell’intera coppa.
(Fabrizio Caramagna)

I rigori dopo i supplementari sono il lieto fine. La squadra vincente esulta, i tifosi dell’altra squadra possono pensare che non meritavano la sconfitta, l’allenatore non perde il posto e l’arbitro si è goduto lo spettacolo senza stress. Solo chi ha sbagliato il rigore piange.
(Fabrizio Caramagna)

Con le donne non si può vedere una partita di calcio. Empatizzano subito per la squadra che perde.
(Fabrizio Caramagna)

L’Italia non va ai mondiali di calcio per la seconda volta consecutiva, ma non ne faccio un dramma, ci sono tanti altri stati in cui mi piacerebbe vivere.
(Fabrizio Caramagna)

Si è anziani quando l’allenatore della nazionale di calcio è più giovane di te.
(Fabrizio Caramagna)

Non c’è carica di allenatore di calcio o di presidente del consiglio che dubitiamo di meritare. Se non la ricopriamo, è perché nessuno ce l’ha offerta.
(Fabrizio Caramagna)

La mia ombra che mi guarda: e se lei avesse tutte le qualità che io non ho? Se fosse alta, affascinante, divertente, se giocasse a calcio meglio di Ronaldo e scrivesse dei libri più belli di quelli di Tolstoj? Come faccio a saperlo?
(Fabrizio Caramagna)

Beati gli undici, se giocheranno in dodici.
(Fabrizio Caramagna)

Dal grande conflitto tra l’ignoranza e il talento abbiamo partorito i calciatori.
(Fabrizio Caramagna)

Purtroppo il dio Nettuno o la dea Cibele hanno meno seguaci dei tifosi di una squadra di calcio di serie C.
(Fabrizio Caramagna)

Rimbalzato verso di me per caso, ho preso il pallone e l’ho calciato restituendolo al ragazzino nel parco. Lui mi ha ringraziato. Non sapeva che, mentre lo calciavo, stavo carezzando il pallone con tutti i ricordi di quando ero bambino.
(Fabrizio Caramagna)

Un giorno anche il giorno sbaglierà le ore e io sarò di nuovo a giocare a pallone nel prato sotto casa e qualcuno mi dirà “dai, passala” e io avrò un sorriso da bambino.
(Fabrizio Caramagna)

Regola numero uno di un luogo dove i ragazzini giocano a calcio: qualunque sia la forma immaginaria del campetto da calcio, devi intuirla. E non attraversarla mai.
Regola n°due: gli zaini non sono zaini. Sono le porte.
(Fabrizio Caramagna)

Chi vede meglio: l’arbitro o il VAR? Quello in mezzo al campo di battaglia o quello che osserva dall’esterno? Il protagonista o lo storico?
(Fabrizio Caramagna)

Non tutti gli sport sono uguali. Dopo tanti anni che lo seguo sono giunto alla conclusione che il calcio è essenzialmente un gioco da 50 e 50. Metà fortuna, metà bravura. Il ciclismo? 90 e 10. 90 di bravura e 10 di fortuna nei game decisivi. Il ciclismo? In certi Tour de france è stato 10 bravura e 90 doping.
(Fabrizio Caramagna)

Di politica e di calcio non si dovrebbe parlare se non vincolando la discussione a una scommessa. Se dici sciocchezze, paghi gli altri.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono 3 modi per guardare una partita:
Tifare per la tua squadra.
Tifare contro l’altra squadra.
Essere neutrale (cosa non possibile nel calcio, neppure l’arbitro ci riesce)
(Fabrizio Caramagna)

Il calcio è un gran maestro di irrazionalità dove l’obiettività dipende dalla maglia per cui tifi.
(Fabrizio Caramagna)

La vendetta è un piatto destro a giro che si infila nell’angolino al 95′ contro la squadra che detesti.
(Fabrizio Caramagna)

Nel calcio non ci sono piú le squadre materasso, ma ce ne sono ancora tante che fanno dormire.
(Fabrizio Caramagna)

Se sei un amante del calcio, persino un amichevole può avere decine di sfumature. C’è l’amichevole di lusso, l’amichevole in famiglia, l’amichevole estiva, l’amichevole che finisce in rissa, l’amichevole “speriamo che nessuno si faccia male perché tra 3 giorni c’è una partita seria” e così via.
(Fabrizio Caramagna)

Il calcio è uno sport con poche regole semplici.
Il giocatore rispetta le scelte dell’allenatore.
L’allenatore rispetta i valori e la storia della squadra.
(Fabrizio Caramagna)

Stanco di tanti calci, il pallone divenne un uccello e si perse all’orizzonte.
(Fabrizio Caramagna)

Su un quotidiano, due immagini: un bambino siriano che muore sotto i colpi di artiglieria del nemico e un calciatore che fa il segno della croce dopo aver fatto un goal. Spero che Dio non legga i nostri quotidiani.
(Fabrizio Caramagna)

Moriremo tutti in un olocausto nucleare e ci sarà ancora il calcio.
Scarafaggi FC contro Real Formiche.
(Fabrizio Caramagna)

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Le mie 5 frasi preferite sul calcio di autori e calciatori celebri e famosi

Se stessi con un vestito bianco a un matrimonio e arrivasse un pallone infangato, lo stopperei di petto senza pensarci.
(Diego Armando Maradona)

Non c’è un altro posto del mondo dove l’uomo è più felice che in uno stadio di calcio.
(Albert Camus)

Un giornalista chiese alla teologa tedesca Dorothee Solle: “Come spiegherebbe a un bambino che cosa è la felicità?”. “Non glielo spiegherei” rispose. “Gli darei un pallone per farlo giocare”.
(Eduardo Galeano)

Il giocatore è un attore obbligato a recitare un’opera sconosciuta davanti a un avversario che fa di tutto per impedirglielo.
(Jorge Valdano)

Il calcio è l’arte di comprimere la storia universale in 90 minuti.
(George Bernard Shaw)

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