Il 16 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Voce (World Voice Day), istituita per la prima volta nel 1999 per sensibilizzare sull’importanza del benessere delle corde vocali.
Frasi e aforismi sulla voce, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulle parole, Frasi e aforismi sul suono e Frasi e aforismi sulla musica.
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Frasi e aforismi sulla voce
Il tono di una voce dice di più su qualcuno di tutto ciò che qualcuno può dire su se stesso.
(Fabrizio Caramagna)
La tua voce è l’aria che viaggia e accarezza i miei polmoni, l’ossigeno che si mescola al mio sangue, la vibrazione che fa risuonare nel modo giusto ogni parola.
Sono innamorato della tua voce.
(Fabrizio Caramagna)
Ho trovato la tua voce. Era persa in un biglietto scritto a mano, in una nota di blues e in un ricordo di tante sere fa. Fragile, silenziosa, persisteva ancora.
(Fabrizio Caramagna)
Farla ridere, accendere la sua voce, sfidare la sua incoerenza e invadere le sue fantasie, questi e altri segni che sei sulla strada giusta.
(Fabrizio Caramagna)
L’errata interpretazione che alcune parole possono subire in un messaggio online quando non portano il calore di una voce che dà loro le sfumature e le inflessioni dell’intenzione.
(Fabrizio Caramagna)
Nella voce che ti toglie il fiato, c’è quel poter ascoltare qualcosa di raro che aspettavi da tempo.
(Fabrizio Caramagna)
Se potessi sentire ogni volta che ti penso, sentiresti la mia voce molto più della tua.
(Fabrizio Caramagna)
Della voce mi piace la storia ufficiale, fatta di suoni e cadenze stabilite, ma mi piace anche la storia segreta, l’intimità che viene indossata solo in certi momenti con certe persone.
(Fabrizio Caramagna)
La voce ha il tono, il ritmo e l’intensità. In proporzioni variabili.
Alcune voci ti colpiscono per il tono, altre per il ritmo, altre per l’intensità.
(Fabrizio Caramagna)
Voci al telefono, voci al buio, voci squillanti, voci indifferenti, voci roche, voci che voglio nei miei capelli.
(Fabrizio Caramagna)
In questo mondo c’è chi decide di essere voce e chi decide di essere eco.
(Fabrizio Caramagna)
Di certe voci si dovrebbe ascoltare prima il respiro, per capire.
(Fabrizio Caramagna)
La voce, gli sguardi d’intesa e altri meravigliosi modi per perdere l’equilibrio e cascare dentro la felicità.
(Fabrizio Caramagna)
Un bicchiere di vino, lasciarsi prendere dai riflessi della sera.
E quel non so che di sospeso e sacro nel parlare a bassa voce.
(Fabrizio Caramagna)
La magia delle parole a bassa voce, le sedie che scricchiolano, le risate improvvise che lacerano la notte e lo spazio che si allarga per farti respirare.
Chiacchierare fino a tardi continua ad essere uno dei gesti più belli che due persone possano regalarsi.
(Fabrizio Caramagna)
L’eleganza di alcune parole è tutta nel tono. Certe persone sembrano indossare seta quando parlano.
(Fabrizio Caramagna)
La tua voce, questa carezza che fa eco sulle pareti del mio cuore.
(Fabrizio Caramagna)
A leggere a alta voce, la parola sale dalla pagina e si fa vibrazione, corde vocali, saliva, respiro e lingua: per un istante si fa corpo e poi muore nel silenzio.
(Fabrizio Caramagna)
– E’ da tanti anni che state insieme, qual è il vostro segreto?
– Con me ha sempre le parole giuste, ma lei è speciale anche nel silenzio. Hai presente quando nel silenzio di qualcuno trovi la tua voce?
(Fabrizio Caramagna)
Penso con la tua voce,
parlo con i tuoi pensieri.
(Fabrizio Caramagna)
Niente come la tua voce colora i silenzi tra una parola e l’altra.
(Fabrizio Caramagna)
Prendi pure la mia voce innamorata, ti ascolto.
(Fabrizio Caramagna)
C’è un momento in cui tutto nell’altro inizia a modificarsi.
Le cose, le parole, la voce. Lo sguardo.
A volte ti adatti.
Altre volte invece, senza neanche renderti conto, stai già preparando l’addio. Ci vogliono giorni, mesi o anni, ma è in quella fenditura che una parte di te comincia ad andarsene.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono cose che devi dire a voce alta per capire che sono vere. Per sentire il suono che fa una persona quando non c’è più.
(Fabrizio Caramagna)
Forse parlo a bassa voce perché sono sicuro che l’anima dell’altro sia abbastanza vicina da sentirmi.
(Fabrizio Caramagna)
Lei annodava i giorni con un filo di voce, di malinconia e di vento.
(Fabrizio Caramagna)
Le voci si colorano e poi si scolorano con l’uso e il tempo. Le voci dei vecchi anziani non si distinguono tra di loro allo stesso modo del grido dei neonati.
(Fabrizio Caramagna)
Ascoltava con la malinconia di sapere che non avrebbe mai più ascoltato tutte quelle voci che si stavano facendo ricordo.
(Fabrizio Caramagna)
In un locale pieno di rumore e persone e fumo non riuscire più a parlare. E’ come se la voce fosse un fiore e non le venisse più garantita la giusta temperatura e umidità e luce. Si nasconde dentro la gola e, se esce fuori, comincia a tremare ed appassire, e anche le parole più profonde suonano vuote.
(Fabrizio Caramagna)
Mi piace l’estate.
C’è una voce nelle cose che risponde a qualsiasi domanda.
(Fabrizio Caramagna)
Del mare mi piace la voce.
Regolare.
Suadente.
Che, sa come suggerire, senza obbligare.
(Fabrizio Caramagna)
La voce di David Bowie trasforma l’asfalto in un tappeto di velluto messo lì apposta per riportarti a casa.
(Fabrizio Caramagna)
Il navigatore è una signorina dalla voce dolce che conosce la città meglio di me e con la sua voce serena non si arrabbia mai quando sbaglio strada.
(Fabrizio Caramagna)
L’uomo che non solo non distingue i colori (grigio antracite, grigio perla, grigio tortora), ma non riconosce neppure i toni di voce di una donna (arrabbiata, delusa, seria, ironica)
(Fabrizio Caramagna)
Accelerò il passo nella fuga perché era sicuro che prima o poi la strada avrebbe cominciato a parlare con la voce di lei.
(Fabrizio Caramagna)
Perché l’eco della mia voce non risponde mai con la mia?
(Fabrizio Caramagna)