Frasi e aforismi sull’arbitro e il Var

Frasi e aforismi sull’arbitro e il Var, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul calcio e i calciatori, Frasi e aforismi sullo sport e Frasi e aforismi sulle regole.

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Frasi e aforismi sull’arbitro

Prima il colpevole era sempre il maggiordomo. Ora il colpevole è sempre l’arbitro.
(Fabrizio Caramagna)

Gli arbitri di calcio sono stati inventati per rovinare le statistiche con decisioni sbagliate.
(Fabrizio Caramagna)

Il calcio è come la politica: l’unico su cinquanta milioni che non riesce a vedere cosa sta succedendo è chi prende le decisioni (arbitro o allenatore).
(Fabrizio Caramagna)

Più che gli arbitri e gli allenatori, sono certi presidenti che ci fanno vergognare di seguire il calcio.
(Fabrizio Caramagna)

In una partita di calcio è difficile che una squadra segni 3 goal in 5 minuti, ma un arbitro può farlo.
(Fabrizio Caramagna)

– Papà, mi compri la maglietta della Juventus?
– Quella di Vlahovic o di Di Maria?
– Quella dell’arbitro.
(Fabrizio Caramagna)

Il cartellino giallo nel calcio: segno di ammonizione che può essere ricompreso tra l’avvertimento e il castigo.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono cartellini rossi e gialli che sono assurdi e meriterebbero dieci giornate di squalifica, date all’arbitro.
(Fabrizio Caramagna)

L’immaginazione è una grande virtù in un artista o in un regista, ma un enorme difetto in un arbitro di calcio.
(Fabrizio Caramagna)

In un calcio sempre più globalizzato, gli arbitri devono conoscere le bestemmie in tutte le lingue se vogliono ammonire i calciatori.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono squadre che accerchiano l’area di rigore avversaria e squadre che trovano più proficuo accerchiare l’arbitro.
(Fabrizio Caramagna)

Accerchiare l’arbitro funziona solo in Italia. E dà i suoi frutti soprattutto se a farlo sono certe squadre.
(Fabrizio Caramagna)

Chi vede meglio: l’arbitro o il VAR? Quello in mezzo al campo di battaglia o quello che osserva dall’esterno? Il protagonista o lo storico?
(Fabrizio Caramagna)

L’invenzione del VAR è come quella dell’automobile: all’inizio ci fu molto sospetto e anche qualche sberfleffo e qualche anno dopo chi continuava ad andare in carrozza venne visto come uno che non sa stare al passo coi tempi.
(Fabrizio Caramagna)

Quello che mi piace di più del VAR è che quasi sempre non va d’accordo con l’arbitro. È come se volesse dirci che gli arbitri sono fragili e sbagliano spesso.
(Fabrizio Caramagna)

Il motto del VAR dovrebbe essere: “Non per forza chi è più vicino al gioco è il migliore”.
(Fabrizio Caramagna)

I nemici del VAR dicono “toglie il ritmo al gioco”. Può essere anche vero. Ma aggiunge qualcosa che prima non c’era: il senso di suspence in attesa della decisione.
(Fabrizio Caramagna)

Un arbitro che fischia senza l’ausilio della tecnologia è come un medico che deve diagnosticare senza l’ausilio di esami di laboratorio.
(Fabrizio Caramagna)

I conservatori e i fautori del non cambiamento hanno provato a screditare il VAR in ogni modo: c’è persino chi ha detto che è una macchina e che non può riprodurre l’emozione che c’è nella fallibilità umana.
(Fabrizio Caramagna)

Bisognerebbe affidare al VAR ogni cosa: non solo fuorigioco e calci di rigore, ma anche la scienza contro imbroglioni e bugiardi.
(Fabrizio Caramagna)

Il Var ai mondiali ci evita 4 anni di “Non era calcio di rigore”.
(Fabrizio Caramagna)

Sarebbe il momento di posizionare il VAR sugli allenatori, che dicono di aver visto quello che nessuno ha visto.
(Fabrizio Caramagna)

Un gol annullato viene escluso da qualsiasi archivio di immagini e video. Nel calcio la bellezza di un goal ha come presupposto la sua legalità.
(Fabrizio Caramagna)

Gli allenatori incolpano l’arbitro, l’arbitro incolpa il regolamento, il regolamento incolpa la federazione calcio e chissà chi incolperanno quelli della federazione calcio.
(Fabrizio Caramagna)

Il calcio di rigore è una liturgia misteriosa in cui l’arbitro è il sacerdote, mentre il carnefice e la vittima sono intercambiabili.
(Fabrizio Caramagna)

La domenica sera uomini impegnatissimi sui social a discettare di errori arbitrali (le femmine son fuori, a riempirli di corna)
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono 3 modi per guardare una partita:
Tifare per la tua squadra.
Tifare contro l’altra squadra.
Essere neutrale (cosa non possibile nel calcio, neppure l’arbitro ci riesce)
(Fabrizio Caramagna)

Vedere una partita della Juve e arrabbiarsi per i favori arbitrali è come vedere Romeo e Giulietta e restare deluso perchè Giulietta muore anche stavolta.
(Fabrizio Caramagna)

I rigori dopo i supplementari sono il lieto fine. La squadra vincente esulta, i tifosi dell’altra squadra possono pensare che non meritavano la sconfitta, l’allenatore non perde il posto e l’arbitro si è goduto lo spettacolo senza stress. Solo chi ha sbagliato il rigore piange.
(Fabrizio Caramagna)

Così inadeguato che non solo non volevo giocare a calcetto, ma se mi mettevano ad arbitrare, chiedevo di fare il quarto uomo.
(Fabrizio Caramagna)

C’è troppa gente per cui è sempre colpa dell’arbitro, del giudice, della sfortuna. Io preferisco fare i conti coi miei errrori.
(Fabrizio Caramagna)

– Mi piaci.
– Anche tu. Aspettiamo la conferme del VAR.
(Fabrizio Caramagna)

Il Var dice che il tuo non fu un orgasmo ma una finzione.
(Fabrizio Caramagna)

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Le mie 6 frasi preferite sull’arbitro di autori celebri e famosi

L’italiano ha un solo vero nemico: l’arbitro di calcio, perché emette un giudizio.
(Ennio Flaiano)

Un paese avrà raggiunto il suo massimo grado di civiltà quando le partite si terranno senza arbitri.
(José Luis Coll)

Saggio è chi pensa. L’arbitro non può essere saggio. Deve essere impulsivo. Deve decidere in tre decimi di secondo.
(Pierluigi Collina)

La nostra professione è crudele perché possiamo prendere 199 decisioni giuste ma poi il primo sbaglio può essere fatale.
(Viktor Kassai)

L’arbitro è un po’ magistrato e un po’ sacerdote.
(Gianni Brera)

Non vivo il rigore o l’espulsione come gratificazione. L’arbitro non è felice quando espelle un giocatore. L’espulsione è una piccola sconfitta. Non c’è nessuna libido nel tirare fuori il cartellino rosso.
(Pierluigi Collina)

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