Frasi e aforismi sulla stanza

Frasi e aforismi sulla stanza, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla finestra, Frasi e aforismi sui mobili e Frasi e aforismi sulla casa.

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Frasi e aforismi sulla stanza

La mia stanza preferita è fatta di cielo e di vento. E di orizzonti che hanno il colore di certe felicità segrete.
(Fabrizio Caramagna)

Dentro di me c’è una stanza segreta dove suona soltanto la tua musica.
(Fabrizio Caramagna)

Ho aperto la finestra a quel cielo azzurro di mille mattine fa.
E la stanza si è riempita di una luce mai vista.
(Fabrizio Caramagna)

Una stanza, per piccola che sia, contiene almeno un universo.
(Fabrizio Caramagna)

Oh stanza di me ragazzo, dieci metri quadri di speranza, arredati con passione, rabbia e libri, ancora mi sembra di toccarti.
(Fabrizio Caramagna)

Sentire il calore e l’energia di una stanza. Respirarne l’atmosfera, oltre che l’aria. Capire di voler stare lì a lungo, insieme alla persona che ami.
(Fabrizio Caramagna)

Un giorno sceglierò una stanza piccola, e la pitturerò con tutte le gradazioni del cielo. E il sole entrerà dalla finestra a vedere lo spettacolo.
(Fabrizio Caramagna)

La luce polverosa che trapassa le stanze, che apre porte segrete.
E tu metti per un attimo le speranze sul davanzale a guardare il mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Entrare in ogni stanza come fa la luce, silenziosamente e senza essere notata, ma prendendo possesso di tutto.
(Fabrizio Caramagna)

La luce che entra nella stanza ispeziona tutto, dal libro aperto che ho lasciato sul divano alla rosa che sfiorisce in un vaso sopra il tavolo.
(Fabrizio Caramagna)

Mi sono svegliato sorridendo e sperando che il mio sorriso faccia eco anche nella tua stanza.
(Fabrizio Caramagna)

La stanza che profuma di torta di cannella, i libri in quieta attesa, i plaid negli angoli preferiti.
(Fabrizio Caramagna)

E poi spegni la luce. A te sembrerà che non resti più niente nella tua vita. Eppure il buio, da qualche parte della stanza, contiene ancora tutte le tue speranze.
(Fabrizio Caramagna)

Mi chiami Amore da un’altra stanza. Mi racconti una cosa. Ti sento muoverti. La bellezza delle distanze che non esistono più, degli spazi che hanno trovato il loro centro.
(Fabrizio Caramagna)

Quando afferri le mie dita, una ad una, lentamente, per stringerle alle tue, la stanza perde la sua forma, si scioglie e si trasforma in un brivido sul collo.
(Fabrizio Caramagna)

Dentro di me ci sono delle stanze piene di buio e altre inondate di luce, corridoi incerti e finestre piene di stupore, e tu sei la prima persona a cui dono la mappa.
(Fabrizio Caramagna)

Se una persona ha davvero voglia, scopre i tuoi passaggi segreti, ignora le porte chiuse, supera le camere vuote, lascia perdere le scale senza uscita, giunge nell’angolo più inaccessibile e luminoso di te.
(Fabrizio Caramagna)

Era diventata lontana. Sentiva di dover percorrere intere galassie solo per poterla raggiungere dall’altra parte della stanza con una parola o uno sguardo.
(Fabrizio Caramagna)

Almeno una volta nella vita bisogna amare una persona timida e solitaria. E’ come entrare in una stanza segreta dove c’è un tesoro che nessuno conosce.
(Fabrizio Caramagna)

Nella sua stanza dedicò così tanto spazio alla malinconia, che non ci stava nient’altro.
(Fabrizio Caramagna)

Le persone che entrano nella nostra vita attraverso la porta principale costruiscono in noi la loro stanza, e l’arredano e la riempiono di luce. Dopo tanti anni quella stanza è parte di noi ed è difficile farne a meno.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono stanze della tua vita che sono al buio da sempre finché il coraggio non le apre. Finché non provi a vedere ciò che contengono.
(Fabrizio Caramagna)

Chi non è mai entrato nella stanza buia del cuore di qualcuno e quando si è accesa la luce è scappato via spaventato?
(Fabriizo Caramagna)

Ci sono persone che sono una casa con 7 stanze. Dentro ogni stanza ci sono 7 porte che aprono in altrettante stanze. Ogni stanza ha altre 7 porte…
Il problema è molte di queste persone agli altri mostrano solo una stanza. Quella d’ingresso. E nascondono tutto il resto.
(Fabrizio Caramagna)

Ho una stanza convinta di essere cielo, orizzonte e strada che porta al mare.
Per il resto tutto bene, qui in quarantena.
(Fabrizio Caramagna)

Quando abbassiamo velocemente una persiana, sembra che vogliamo sorprendere il cielo che è rimasto nella stanza.
(Fabrizio Caramagna)

La sera brilla ancora della memoria di un sole estivo. La casa stanca si spegne, stanza dopo stanza, sotto i passi della notte.
(Fabrizio Caramagna)

Spiluccare a piccole dosi il buio nella stanza, lasciando fuori la luce artificiale della città.
(Fabrizio Caramagna)

Questi muri.
Che in silenzio separano stanze e segreti. Che proteggono vite. Che sorreggono case.
Chissà se, almeno una volta, hanno avuto voglia di sentirsi liberi e correre nel mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Al centro del mio labirinto, ho la stanza del maestrale. Vuoi venire a vederla?
(Fabrizio Caramagna)

Mantieni due stanze nel tuo cuore: una per l’indimenticabile e l’altra per l’inimmaginabile.
(Fabrizio Caramagna)

Di te conservo ogni cosa, ma in una stanza del cuore dove non sono più costretto a entrare.
(Fabrizio Caramagna)

Nel pulviscolo della nostra stanza fluttuano micro particelle della nostra epidermide: siamo già polvere, senza saperlo.
(Fabrizio Caramagna)

Il gatto ha quel modo di attraversare la stanza come se facesse attenzione a non urtare degli angeli invisibili.
(Fabrizio Caramagna)

Dai vieni, usciamo dai margini, della pagina, del taccuino, della scrivania, della stanza, della casa, della città, del paese, del pianeta.
(Fabrizio Caramagna)

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