Frasi e aforismi sull’acrobata e il funambolo

Frasi e aforismi sull’acrobazia, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulle capriole, Frasi e aforismi sulla verticale, Frasi e aforismi sull’equilibrio e Frasi e aforismi sul circo.

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Frasi e aforismi sull’acrobata e il funambolo

Sono un funambolo, un acrobata.
So fare il giro intero del tuo sorriso senza mai cadere.
(Fabrizio Caramagna)

Sei uno spettacolo. Un luna park intero. Sei acrobazia, promessa e stupore. Sorrisi colorati e profumo di zucchero filato. E hai una piccola galassia disegnata sulla guancia.
(Fabrizio Caramagna)

Pomeriggio di equilibri. E io sono un’acrobata di ore fluttuanti tra lo faccio ora e lo rimando a domani.
(Fabrizio Caramagna)

Equilibrio non è la posizione di un uomo seduto pacatamente su una poltrona. Il vero equilibrio è quello di un acrobata che cammina con grazia e paura su una corda tesa sull’abisso.
(Fabrizio Caramagna)

Fai un’acrobazia.
Non sai neppure se definirla un’acrobazia.
È più un gioco con l’aria fresca, il prato e il sole.
Una cosa fra te e l’universo.
(Fabrizio Caramagna)

Il presente è un funambolo che cammina sul filo del futuro con in mano la sbarra del passato.
(Fabrizio Caramagna)

Come funamboli sul baratro.
Bello la vista. Altissimo il rischio.
(Fabrizio Caramagna)

Mi manca l’aria e insieme la terra sotto i piedi. Scivolo così nel mezzo, sospeso tra l’acrobazia e la caduta.
(Fabrizio Caramagna)

La mente è uno strano acrobata. A volte sa volteggiarsi con destrezza nel vento e sull’abisso, altre volte cade e si sfracella su un piccolo pianoro.
(Fabrizio Caramagna)

Il paradosso è un delizioso acrobata, perché mescola negazione e affermazione in un unico gesto espressivo.
(Fabrizio Caramagna)

Siamo tutti appesi a un filo. Ma lo siamo in modo diverso.
Ci sono i funamboli che ci camminano sopra per andare a scoprire chi tiene l’altro capo.
E ci sono coloro che si tengono aggrappati al filo, senza mai farsi domande né tantomeno chiedersi dove porta il filo.
I primi sono gli artisti, i creativi, i pensatori, gli inventori. I secondi sono gli abitudinari, i ciechi, i mediocri.
(Fabrizio Caramagna)

Dietro l’albero del fico c’erano ore di baci lentissimi e sogni funambolici.
(Fabrizio Caramagna)

Come un acrobata vorrei saltare dentro i due cerchi d’oro che oscillano lievi sulle tue orecchie e cadere nella rete dei tuoi baci.
(Fabrizio Caramagna)

La stella filante è il nastro che fa il funambolo nell’aria.
(Fabrizio Caramagna)

Il circo con i suoi trapezisti, saltimbanchi e acrobati è la tensione tra ciò che vorrebbe stare sempre in aria e la sua necessità di ricadere a terra.
(Fabrizio Caramagna)

Se c’è un’acrobazia il goal è sempre più bello.
(Fabrizio Caramagna)

Gli skater.
Trasformano le ringhiere e le scalinate
in pagine bianche
dove tracciano acrobatici arpeggi
e leggere linee geometriche che corrono nel vuoto.
(Fabrizio Caramagna)

Il telefono cade in terra perché vuole vedere le nostre acrobazie mentre cerchiamo di prenderlo.
(Fabrizio Caramagna)

A volte provo a immaginarmi con quale acrobazia il calzino sia finito sopra l’armadio, senza dirmi nulla.
(Fabrizio Caramagna)

Certi parcheggi non sono parcheggi, ma acrobazie tra una macchina e l’altra.
(Fabrizio Caramagna)

La sublime arte di acrobata della foglia che si stacca dal ramo non sarà mai compresa da chi non sa guardare.
(Fabrizio Caramagna)

Dal vassoio di pasticcini sbucò un babà diverso dagli altri: era magro e faceva piroette su se stesso.
(Fabrizio Caramagna)

Un funambolo cammina sempre solo.
(Fabrizio Caramagna)

L’entrata in campo del giorno non è per nulla simile alla sua uscita.
Sono due diverse velocità.
L’alba ha un ritmo lento, entra a poco a poco nel mondo, accendendo con la sua bacchetta magica, una dopo l’altra, le forme del reale.
Il tramonto ha un ritmo veloce: danza all’orizzonte, fa una piroetta e poi, con un ultimo sussulto, scompare.
(Fabrizio Caramagna)

In un modo o nell’altro, siamo stati tutti funamboli su questa corda alta che divide l’amore dall’attaccamento.
(Fabrizio Caramagna)

Le acrobazie intellettuali del filosofo erano così intense che lo contattò il Cirque du Soleil.
(Fabrizio Caramagna)

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