Frasi e aforismi sul malocchio

Il malocchio è universalmente ritenuto da molte culture portatore di sventura a colui cui viene gettato. La parola deriva dal fatto che questo invio spesso si esprime e si accompagna con uno sguardo carico di negatività, con l’occhio bieco.

Nella tradizione popolare si crede che un ferro da cavallo, un pezzo di corda, un ramo di corallo biforcuto e oggetti d’oro abbiano un’efficacia contro il malocchio.

Frasi e aforismi sul malocchio, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla sfortuna, Frasi e aforismi sulla superstizione e Frasi e aforismi sull’invidia e gli invidiosi.

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Frasi e aforismi sul malocchio

Mi hanno fatto il “mal occhio”. Mi hanno attaccato la congiuntivite.
(Fabrizio Caramagna)

La parola “invidia” viene dal latino “invidere”, composto da “in” negativo e “videre”, guardare. Letteralmente invidiare è un “guardare male”. Etimologicamente l’invidia è correlata al termine “malocchio”, cioè guardare con “mal occhio”.
L’invidioso vorrebbe sempre fare il malocchio all’oggetto della sua invidia.
(Fabrizio Caramagna)

Il malocchio è il male convogliato su altri per invidia del loro bene.
(Fabrizio Caramagna)

Se – come vogliono alcuni tradizioni – il malocchio è generato da occhiate ostili e malevole e commenti dettati da invidia, in una società invidiosa come la nostra non c’è persona che non ne sia stata colpita.
(Fabrizio Caramagna)

Coloro che non credono nel malocchio, come spiegano le emorroidi?
(Fabrizio Caramagna)

Non ho il malocchio, ma secondo me i milioni di spermatozoi che ho battuto si stanno vendicando.
(Fabrizio Caramagna)

La mia non è sfortuna in amore. Mi sembra di aver accumulato il malocchio di 20 generazioni di fila.
(Fabrizio Caramagna)

Lo iettatore aveva tutto un campionario di maledizioni, anatemi, dannazioni, malauguri, flagelli, malocchi, iettature.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni tanto ci vorrebbe un “ben occhio”.
(Fabrizio Caramagna)

Il malocchio è quando la sfiga e la iella si mettono d’accordo.
(Fabrizio Caramagna)

La vecchia dall’occhio bieco gettava il malocchio su chiunque le negasse l’elemosina. Lavorava a provvigione con il proprietario del negozio esoterico di fronte.
(Fabrizio Caramagna)

Che poca voglia di lavorare e quanta di fare il malocchio a qualcuno.
(Fabrizio Caramagna)

Una volta si chiamava malocchio. Adesso si cura andando da uno psicologo e lavorando sull’autostima.
(Fabrizio Caramagna)

Lui disse: “Ho una sfiga cos grande, ma così grande, che se credessi al malocchio andrei a farmelo togliere. Ma non ci credo quindi me lo tengo”.
(Fabrizio Caramagna)

In ogni famiglia c’è sempre un parente che si vanta di sapere come toglierti il malocchio con il piattino di acqua e olio.
(Fabrizio Caramagna)

Quando il parente che sa tutto di malocchio ci dice “Il modo migliore per togliere il malocchio è trovarela persona che cel’ha messo”, nella nostra mente si affollano una serie infinita di persone. “Ma chi può essere” diciamo tra noi. Anche il negoziante che ci ha dato il resto con uno sguardo ostile può diventare un capro espiatorio del nostro malocchio.
(Fabrizio Caramagna)

Io l’unico malocchio che farei è alle zanzare fastidiose.
(Fabrizio Caramagna)

Ha filtrato i suoi infusi di tisana con le mie fotografie, trafiggendomi mille volte con spilli dispettosi.
(Fabrizio Caramagna)

Per i professionisti la parola fattura è sinonimo di malocchio.
(Fabrizio Caramagna)

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Le mie 5 frasi preferite sul malocchio, di autori celebri e famosi

Se il malocchio ti fissa, guardare da un’altra parte.
(Erica Jong)

Se volessi definire il mio stato, trovo che l’espressione migliore sarebbe: «Mi hanno fatto il malocchio». Non posso fare a meno di attribuire ciò che provo all’intervento di qualcuno o di qualcosa, di una forza ostile che viene da fuori, e non dall’intimo del mio essere. Questo, no, non può venire da me, io non posso essere così; è qualcosa che mi è caduto addosso.
(Emil Cioran)

“Ho un mal di testa, mi sento stanchissima, come se mi avessero bastonata”. “Vada dal dottore”. “Ci sono stata, mi ha dato le medicine, ma non è cosa della mutua, questo è malocchio. Mi hanno gettato il malocchio”. Va al telefono. “Pronto, sei tu, Peppina? guarda devi vedere se mi hanno gettato il malocchio. Stai facendo il sugo? Be’, tanto che ci metti. Posso aspettare. Hai messo l’acqua nel piatto fondo? E le gocce d’olio? Come si comporta l’olio? Dici che ho ragione? Allora me lo levi? Coraggio, dimmi le parole. (Ascolta). Grazie”. Un quarto d’ora dopo: “Era malocchio, è andato via, mo’ sto bene”. Questo a Roma, 20 ottobre, a casa mia.
(Ennio Flaiano, Diario degli errori)

Vanno vengono,
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo,
sembra che ti guardano con malocchio…
(Fabrizio de André)

Tu dammi mille baci, e quindi cento,
poi dammene altri mille, e quindi cento,
quindi mille continui, e quindi cento.
E quando poi saranno mille e mille
nasconderemo il loro vero numero,
che non getti il malocchio l’invidioso
per un numero di baci così alto.
(Catullo)

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Scongiuro napoletano contro il malocchio

Uocchio, maluocchio, funecelle all’uocchio, aglio, fravaglio, fattura ca nun quaglia, corne e bicorne, cape’e alice e cape d’aglio; diavulillo diavulillo, jesce a dint’o pertusillo; sciò! sciò! ciucciuvè, jatevenne, sciò sciò…
[Occhio, malocchio, funicelle all’occhio, aglio più aglio, fattura che non coglie, corna e bicorna, teste d’alici e teste d’aglio; diavoletto diavoletto, esci dal buchetto; sciò! sciò! civette, andatevene, sciò! sciò!].

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