Frasi e aforismi sulle carte da gioco

Frasi e aforismi sulle carte da gioco e le carte del mazzo, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul gioco e il giocare, Frasi e aforismi sugli scacchi e Frasi e aforismi sulla magia.

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Frasi e aforismi sulle carte da gioco

Secondo alcuni la vita distribuisce le carte a ogni giocatore, secondo il posto in cui si trova e secondo il momento. È l’unico spettatore imparziale.
Secondo altri la vita, fin dal principio, non è neutrale e distribuisce carte truccate che favoriscono l’uno e sfavoriscono l’altro.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni a mischiarmi le aspettative sul tavolo come fossero carte da gioco, ne peschiamo una e proviamo a realizzarla.
(Fabrizio Caramagna)

Nella vita capita di giocare carte che non si tengono, né si son mai tenute tra le dita.
(Fabrizio Caramagna)

Molti tirano fuori la loro carta migliore quando sentono che la partita è disperatamente persa.
(Fabrizio Caramagna)

A volte vince il migliore, a volte il più audace, a volte il più fortunato. Dipende da come sono fatte le regole con le carte da gioco.
(Fabrizio Caramagna)

Il destino ha in mano l’asso di cuori e il due di picche e non sai mai quale carta giocherà con noi.
(Fabrizio Caramagna)

L’inizio si guarda bene dal mostrare tutte le carte. Altrimenti non sarebbe un inizio.
(Fabrizio Caramagna)

La follia è un mazzo in cui tutte le carte sono fiori, ma ogni fiore è diverso dal resto.
(Fabrizio Caramagna)

I suoi occhi erano uragani e il suo cuore un mazzo pieno di carte sconosciute.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni con me ai margini del consueto, per giocare con inedite carte?
(Fabrizio Caramagna)

Oggi dal cilindro del mondo è uscito un asso di vento, un re di aquiloni, un fante di sguardi di giacinti, un dieci di risate di bambini, un sette di bellezza.
(Fabrizio Caramagna)

Il re e la regina non erano d’accordo su nulla, nemmeno sui giorni del mese, l’unico momento di coesione era quando si trovavano insieme in una scala reale.
(Fabrizio Caramagna)

Nel regno dei folli, la regina misurava il tempo mischiando le carte, l’oca con il becco appuntito firmava i decreti e l’inverno chiedeva invano di essere ricevuto a palazzo.
(Fabrizio Caramagna)

Il mazzo di carte è l’unico posto del mondo dove il re e la regina si mescolano col fante.
(Fabrizio Caramagna)

La carta più ubriaca del mazzo è l’Asso di Coppe.
(Fabrizio Caramagna)

Caro destino, si prega di mescolare meglio le carte. Che non mi hai servito neppure una volta l’asso pigliatutto.
(Fabrizio Caramagna)

Adoro il due di picche, soprattutto quando in mano ho un asso, un re, una regina e un’altra carta dello stesso colore.
(Fabrizio Caramagna)

I pavimenti a scacchi. I varchi sotto gli alberi. Le carte di un mazzo. I cucchiaini storti. Un antico anello. Gli oggetti a spirale.
E altre cose magiche che voi non percepite
(Fabrizio Caramagna)

Nelle votazioni la scheda bianca ha lo stesso scopo del jolly nel mazzo: i più astuti la trasformano nella loro carta migliore.
(Fabrizio Caramagna)

Quel vecchio, con la sua ragnatela di rughe intorno agli occhi, le carte da gioco sparse sul tavolo e la risata allegra, mi è sembrata un bambino.
(Fabrizio Caramagna)

Giocatevi la carta della sincerità, può darsi che gli altri ricambino.
Che a fare i falsi e i furbi senza esserci nati è logorante.
(Fabrizio Caramagna)

L’arte è un mettere in ordine, anche quando l’artista pretende di rivoltare tutto. Il più anarchico degli artisti non disfa il mazzo di carte che per imporre le sue regole.
(Fabrizio Caramagna)

Speranze come carte nella mano: messe in tavola, sono tutte bianche.
(Fabrizio Caramagna)

Quegli attimi di sorpresa, come la carta vincente nella mano tremante di un perdente.
(Fabrizio Caramagna)

Ho un discreto talento nel costruire castelli in aria, con le carte che ho paura di giocarmi.
(Fabrizio Caramagna)

Mi immagino alcuni centri di anziani come quei posti dove si fanno corsi briscola e di scala quaranta acrobatica, con l’asso che fa una piroetta e viene calato sul tavolo al momento giusto.
(Fabrizio Caramagna)

Cambiare il sesso della regina. Solo il giocatore baro osa tanto.
(Fabrizio Caramagna)

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