Frasi e aforismi sul primo giorno di scuola

Frasi e aforismi sul primo giorno di scuola, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla scuola, Frasi e aforismi sull’insegnante e l’insegnare e Frasi e aforismi sullo studente e l’allievo.

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Frasi e aforismi sul primo giorno di scuola

A un pessimista. Se solo vedesse i bambini, la mattina, in classe, i loro occhi spalancati, le loro mani aperte verso la luce.
(Fabrizio Caramagna)

Quest’anno per la maestra c’è una classe nuova e un cambio di creature e vocali, e sarà una festa anche per i banchi che aspettano i bambini come rami antichi che attendono nuove farfalle.
(Fabrizio Caramagna)

Il primo giorno di scuola. Come il primo bacio e il primo amore. Impossibile da dimenticare.
(Fabrizio Caramagna)

Primo giorno di scuola. Il futuro cova le sue uova sotto il banco di ogni studente.
(Fabrizio Caramagna)

La vista di una scuola elementare mi riempie di gioia e di slancio verso il futuro. E’ come guardare un campo di grano. E il grano è ancora erba, e poi diventerà spiga, e poi farina, e poi pane.
(Fabrizio Caramagna)

Primo giorno di scuola in prima elementare.
I bambini arrivano con i loro vestiti colorati davanti al portone dell’edificio, sembrano tante piccole api operose che si accingono a fare un miele nuovo.
(Fabrizio Caramagna)

Dobbiamo imparare dai bambini.
Amano senza dubitare.
Abbracciano senza avvisare.
Ridono senza pensarci.
Scrivono cose colorate sulle pareti.
Credono ad almeno 10 sogni impossibili.
Non arrivano al cassetto più alto, ma toccano il cielo con la punta delle dita.
E quando vengono affidati al sonno è come se il mondo avesse perso un po’ del suo splendore.
(Fabrizio Caramagna)

Il primo giorno di scuola è una sessione di sguardi sorridenti, di sguardi perduti, di sguardi tristi, di sguardi complici. C’è tutta la varietà della vita in quegli sguardi.
(Fabrizio Caramagna)

Ricordo ancora il primo giorno di scuola: la cancelleria pronta a essere usata come se fosse un oggetto misterioso, la cartella di cuoio, i banchi con il buco per la boccetta di inchiostro, la paura di cominciare qualcosa da solo. Sono passati quasi 50 anni.
(Fabrizio Caramagna)

Cinquant’anni fa non avevamo la mamma che ci scattava le foto del primo giorno di scuola. Alcuni dettagli restano nei nostri ricordi come una specie di nebulosa. Chissà, ad esempio, come eravamo vestiti.
(Fabrizio Caramagna)

Uno squillo di clacson all’alba del primo giorno di scuola: il coro celeste delle macchine che accompagna i bambini che entrano per la prima volta in un mondo completamente nuovo.
(Fabrizio Caramagna)

La cosa più importante per me il primo giorno di scuola era che quella che mi piaceva si sedesse molto vicino a me.
Quasi sempre si sedeva dalla parte opposta della classe. Dal mio banco al suo c’erano sempre dieci metri, e quei dieci metri di distanza li ho sempre ritrovati nella vita, in ogni desiderio che esprimevo, in ogni cosa che facevo.
(Fabrizio Caramagna)

In un universo parallelo è il tuo primo giorno di scuola, arrivi in classe. Non riesci a trovare un posto, ce n’è solo uno accanto a una bionda: ti siedi e scopri che non è la più bella della classe, è la più bella della scuola, della citta. Provi a dirle qualcosa prima che suoni la campanella. Il giorno dopo non la rivedi più. A volte la felicità è come un treno che non si ferma in stazione, come uno scambio che fa deviare su un altro binario ciò che desideravi di più.
(Fabrizio Caramagna)

Quand’è che il primo giorno di scuola ha smesso di essere la cosa più emozionante del mondo? Quando è che siamo entrati in classe, come se avessimo già visto la scena altre volte? E’ lì che abbiamo iniziato a perdere un pezzo della nostra giovinezza.
(Fabrizio Caramagna)

C’era una volta una una lumaca piccola piccola
che andò al suo primo giorno di scuola
e quando arrivò nella stanza…
erano già tutti in vacanza!
(Fabrizio Caramagna)

– Professore… non ho capito.
– Che cosa?
– Dal primo giorno di scuola, può ripetere tutto per favore?
(Fabrizio Caramagna)

Lei dissse: “Primo giorno di scuola di mia figlia. Dopo averla lasciata in classe, sono scesa dalle scale così di fretta che mi sono dimenticata di ripetere il mantra: ‘non emozionarti’. E adesso sto piangendo in macchina”.
(Fabrizio Caramagna)

I social sono come il primo giorno di scuola. Ogni giorno entriamo dentro e cerchiamo di farci notare da degli sconosciuti e a nostra volta cerchiamo di interagire con loro.
(Fabrizio Caramagna)

Per alcune persone anziane entrare su Facebook è come il primo giorno di scuola. Non conoscono nessuno.
(Fabrizio Caramagna)

Solitudine livello: primo giorno di scuola in una classe nuova.
(Fabrizio Caramagna)

I bambini che piangono prima del loro primo giorno di scuola sono gli adulti che odieranno il lunedì.
(Fabrizio Caramagna)

È orribile pensare che un giorno la scuola possa scomparire e che tutta l’istruzione dei nostri figli possa essere affidata a Tik Tok.
(Fabrizio Caramagna)

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Le mie 5 frasi preferite sul primo giorno di scuola, di autori celebri e famosi

Oggi primo giorno di scuola. Passarono come un sogno quei tre mesi di vacanza in campagna! Mia madre mi condusse questa mattina alla Sezione Baretti a farmi inscrivere per la terza elementare: io pensavo alla campagna e andavo di mala voglia.
(Edmondo De Amicis, Cuore)

Settembre settembrino,
matura l’uva e si fa il vino,
matura l’uva moscatella:
scolaro, prepara la cartella!
(Gianni Rodari)

Suona la campanella
scopa scopa la bidella,
viene il bidello ad aprire il portone,
viene il maestro dalla stazione
viene la mamma, o scolaretto,
a tirarti giù dal letto…
Viene il sole nella stanza:
su, è finita la vacanza.
Metti la penna nell’astuccio,
l’assorbente nel quadernuccio,
fa la punta alla matita
e corri a scrivere la tua vita.
Scrivi bene, senza fretta
ogni giorno una paginetta.
Scrivi parole diritte e chiare:
Amore, lottare, lavorare.
(Gianni Rodari)

I miei genitori erano talmente poveri che quando andavo a scuola non solo mi compravano i libri usati, ma addirittura i diari usati. Il primo giorno di scuola avevo già compito per tutto l’anno.
(Mario Zucca)

La professoressa di Greco entrò in classe il primo giorno di scuola e ci disse: «Iniziamo subito la lezione, perché il tempo è l’unica cosa che nessuno potrà mai restituirvi»
(Giovanni Floris)

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