Frasi sul soffrire per amore e l’amore sofferto

Frasi e aforismi sul soffrire per amore e l’amore sofferto, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sull’amore impossibile e l’amore non corrisposto, Frasi e aforismi sulla delusione, Frasi e aforismi sull’addio e la fine di un amore e Frasi e aforismi sul disamore.

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Frasi e aforismi sul soffrire per amore e l’amore sofferto

Non so come sono chiamati gli spazi tra i secondi ma è in quegli spazi che il dolore picchia più forte quando si sente la mancanza di una persona.
(Fabrizio Caramagna)

I baci che gli esseri umani non si sono dati, sono rinchiusi in qualche parte dell’universo, in un caveau a temperatura costante, che profuma di immortalità, dove sono suddivisi secondo la forza del desiderio negato.
(Fabrizio Caramagna)

L’attimo in cui poteva succedere e non è successo, rimane lì sulla pelle e, anziché carezzare, taglia.
(Fabrizio Caramagna)

Come quei pezzi di puzzle con l’incastro perfetto, ma uno è il Bastione di Orione, l’altro è la Galassia Andromeda. E non potranno mai incontrarsi.
(Fabrizio Caramagna)

Talvolta torno nei luoghi dei miei amori infelici, ma le voci non echeggiano più. Si sente solo un delicato vento di follia che si aggira tra le mura e il lamento vuoto delle ore buttate e le risate di chi mi aveva avvertito prima.
(Fabrizio Caramagna)

Quanti amori impossibili:
la ballerina del carillon innamorata della musica rock,
il fiocco di neve del corallo marino,
la mano sinistra innamorata del guanto destro,
il girasole della luna.
(Fabrizio Caramagna)

Era un pozzo senza fondo e si era innamorato di una moneta che cadeva.
Non riuscirono mai a toccarsi.
(Fabrizio Caramagna)

Lontano da te anche il cielo più nitido è un po’ sporco, e l’erba più morbida un poco punge e graffia, e ogni cosa sembra fuori dalla sua aurea misura.
(Fabrizio Caramagna)

Come sa essere meticoloso il dolore: non lascia vuoto nessuno spazio della nostra mente.
(Fabrizio Caramagna)

Il dolore che si pianta in gola ed esce solo tagliando il cuore e l’anima.
(Fabrizio Caramagna)

La mancanza è quantificabile in numero di ore senza sonno, in numero di volte che vorresti chiamare, in numero di “chissà cosa sta facendo adesso”, in perdita di dignità e di pudore.
(Fabrizio Caramagna)

La mancanza di te si posa dovunque stasera. Sulle mani, sugli occhi, sul libro che leggo, negli angoli della stanza.
Sembra una neve invisibile, che porta malinconia e pensieri.
(Fabrizio Caramagna)

Inghiotto questo tormento insieme a un bicchiere di whisky e poi torno a vagabondare nella mancanza di te.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono momenti in cui la delusione viene a cercarti l’anima come fanno i suonatori con i tasti musicali, e più i tasti sono ampi e profondi e più basta una sola parola o gesto a far risuonare dentro di te una musica che non vorresti mai sentire.
(Fabrizio Caramagna)

La delusione prima o poi arriva, non manca mai a un appuntamento, non l’ha mai fatto.
(Fabrizio Caramagna)

Delusioni che ti si siedono accanto, per ricordarti che le scelte fatte si pagano.
Tutte. Sempre.
(Fabrizio Caramagna)

L’amore svanisce a poco a poco, di delusione in delusione, di tristezza in tristezza, di bugia in bugia.
(Fabrizio Caramagna)

Le parole se ne stanno zitte sulla soglia a un passo da te che resti fuori, e io non so come chiamarti e chiederti di tornare indietro. E’ così che nascono gli addii.
(Fabrizio Caramagna)

Quando cerchi di trattenere una persona, la cosa più complicata è capire la differenza tra difficile, impossibile e inutile.
(Fabrizio Caramagna)

Saranno ormai un paio d’anni che ho la parola “non lasciarmi” tra sterno e gola.
(Fabrizio Caramagna)

E resta quel dolore nelle dita, di quando hai stretto forte, a lungo, una corda. Non sapendo che non c’era più nulla all’altro capo.
(Fabrizio Caramagna)

Gli occhi che guardano altrove, l’orologio che fa il giro del polso e la luce che comincia a tremare.
A volte gli addii possono essere insostenibili.
(Fabrizio Caramagna)

C’è un momento in cui dal cuore qualcosa si stacca e cade. Lo riconosci subito. Non fa nessun rumore, ma il sangue gela e il cielo scappa da un’altra parte.
(Fabrizio Caramagna)

Lasciami passare. Vado a morire un po’ più in là, come si conviene a un animale selvatico. Lo sai che, quando c’è buio, la luce delle stelle mi toglie ancora il fiato? Ma a te non importa più. Ti lascio un abbraccio, qualche mio ricordo e il rumore dei miei passi che si moltiplicano sul pavimento mentre me ne vado.
(Fabrizio Caramagna)

E’ così che finiscono gli amori.
Le labbra si stancano, i respiri si placano, i battiti diminuiscono, gli orizzonti si restringono.
Senti solo il peso delle cose non fatte, delle promesse non mantenute.
E dal soffitto le domande ti guardano e non cercano neanche più risposta.
(Fabrizio Caramagna)

Quando perdi qualcuno
un intero universo se ne va con lui.
E quando ti affacci alla finestra
vedi come erano il vuoto e il nulla prima della creazione.
(Fabrizio Caramagna)

Capitano le sere così. Capitano senza che tu l’abbia voluto. E una serie di litigi non pianificati, forse nemmeno pensati, aspetta di succedere da un momento all’altro.
La pace sfuma e l’urlo delle domande che attendono risposta ricomincia.
(Fabrizio Caramagna)

E potrei anche sopportarlo un addio, se non mi avessi portato via la luna.
(Fabrizio Caramagna)

L’amore non finisce in modo naturale come una stagione o le foglie dall’albero che cadono in terra. Finisce come un albero che viene abbattuto.
(Fabrizio Caramagna)

Restituiscimi i dieci giorni di mare, i nove di amore, gli otto di danza sulla luna e tutte le onde che abbiamo guardato insieme.
O non lasciarmi mai più.
(Fabrizio Caramagna)

E sai che non dovresti dirlo, che avresti dovuto misurare di più quella parola, ma è troppo tardi, l’hanno sentito tutti quel “Non ti amo più”, persino tu stesso.
(Fabrizio Caramagna)

Certe persone ti mettono davanti a scelte difficili: stare insieme a loro e soffrire oppure lasciarle e soffrire.
(Fabrizio Caramagna)

Le persone che ti fanno soffrire spesso ti chiedono una seconda possibilità: sanno che possono farlo meglio.
(Fabrizio Caramagna)

Bisognerebbe imparare a gridare per il dolore e al tempo stesso a non emettere nessun suono. E solo chi vuole sentire, sentirà.
(Fabrizio Caramagna)

Gli amori sono strani. A volte c’è da voltarsi e scappare e invece si rimane.
Altre volte c’è da stringersi forte e invece si scappa.
(Fabrizio Caramagna)

Le esitazioni, la fragilità, il timore di non farcela, la voglia di scappare.
Facciamo finta di essere grandi ma cresciamo nel sospetto, nella diffidenza.
(Fabrizio Caramagna)

Sei acqua che scivola nell’assenza e sale che brucia. Sei immagine inafferrabile e taglio che sanguina. Sei ferita e inganno. Sei delusione.
(Fabrizio Caramagna)

Che peccato quando la incroci mille volte e lei è solo nella tua mente.
(Fabrizio Caramagna)

Non è come entri; è come ne esci a spiegare chi sei. Da una relazione, da un dolore, da una giornata.
(Fabrizio Caramagna)

Il dolore è un giardiniere: l’unico che ha il coraggio di tagliare certi rami secchi.
(Fabrizio Caramagna)

Li chiamo i subacquei del dolore.
Toccano il fondo e non risalgono. Perché si innamorano degli abissi.
(Fabrizio Caramagna)

L’incapacità di una persona a trasformarsi in presenza si chiama disinteresse: non dategli altri nomi.
(Fabrizio Caramagna)

In un giardino sei l’assenza del fiore.
In una galassia sei l’assenza di una stella.
In un mare sei l’assenza di un’onda.
Dovunque tu sia,
sei la mancanza di quello che dovresti essere.
(Fabrizio Caramagna)

La persona da te cercata non ha un nome, né tempo, né un senso, eppure in certe notti esiste come nessun’altra cosa.
(Fabrizio Caramagna)

Tra pochi giorni sarà un anno che io e te non esistiamo.
Non sarebbe ora di accadere?
(Fabrizio Caramagna)

Un giorno ti racconterò di quella volta che sono tornato a casa, come ogni sera. Solo che tu hai continuato a non esistere, e non ti sei accorta di niente.
(Fabrizio Caramagna)

Ricordami come un appuntamento mancato, un giorno difettoso, una panchina vuota, un fiore mai sbocciato.
Ci son cose destinate a non esistere mai.
(Fabrizio Caramagna)

In un amore tossico scivoli da un girone dell’Inferno a un altro,
sempre più in basso, sempre più nel buio e nell’umiliazione.
E ogni volta che incontri il tuo custode infernale
continui a scambiarlo per un angelo.
(Fabrizio Caramagna)

Quanti angeli dannati travestiti da anima gemella che ti intossicano la vita dopo il primo bacio.
(Fabrizio Caramagna)

I tentativi di scomparire perché il dolore non ti trovi. Come quei pupazzi che da bambino accartocciavi e ripiegavi nella scatola.
Ma tu hai un cuore che pulsa e il dolore lo sente.
(Fabrizio Caramagna)

C’è un dolore più acuto, come una freccia nella pelle viva; un dolore che ti intimidisce perché puoi essere solo uno spettatore. Il dolore di chi ami
(Fabrizio Caramagna)

C’è troppo amore al mondo.
Incontri, innamoramenti, delusioni, presenze, assenze e il cuore batte all’impazzata.
A volte penso che il paradiso sia un posto dove si è felici perché non ci si innamora più.
(Fabrizio Caramagna)

Mi sono innamorato e ho iniziato di nuovo a soffrire.
La prossima volta che mi innamorerò, lo farò con la testa fredda e il corpo in fiamme, come quelli che in amore vincono sempre.
(Fabrizio Caramagna)

La prossima vita sarà senza amore, senza risposte, senza domande, senza guerra, senza silenzio, senza te.
(Fabrizio Caramagna

Il disamore,
come rosa senza petali.
come un cuore disabitato,
come un baule di vecchie fotografie.
pieno di polvere e di disincanto.
(Fabrizio Caramagna)

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Le mie 5 frasi preferite sul soffrire per amore e l’amore sofferto, di autori celebri e famosi

Non siamo mai così indifesi verso la sofferenza, come nel momento in cui amiamo.
(Sigmund Freud)

E che centomila abbiano avuto delusioni, diminuisce forse il dolore di chi viene deluso?
(Cesare Pavese)

A un cuore in pezzi
Nessuno s’avvicini
Senza l’alto privilegio
Di avere sofferto altrettanto.
(Emily Dickinson)

Per un po’ forse continuerò ad urlare il tuo nome a me stesso, nel cuore. Ma alla fine la ferita si cicatrizzerà.
(David Grossman)

Quando un amore finisce, uno dei due soffre. Se non soffre nessuno, non è mai iniziato. Se soffrono entrambi, non è mai finito.
(Marilyn Monroe)

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