Frasi e aforismi sull’eco

Zeus ricorreva alla ninfa Eco, abile conversatrice, per distrarre la moglie Era durante i suoi tradimenti. Per questo, secondo il mito, Era punì la ninfa Eco togliendole la parola e condannandola a ripetere solo l’ultima parte di ogni discorso.

Per questo motivo il singolare del sostantivo eco, contrariamente a quel che la terminazione in -o potrebbe far pensare, è di genere femminile (anche se in alcuni casi si usa la forma maschile).

La particolarità di questo sostantivo è che al plurale si declina al maschile: gli echi.

Frasi e aforismi sull’eco, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla voce, Frasi e aforismi sul suono e Frasi e aforismi sui ricordi.

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Frasi e aforismi sull’eco

Guardare dall’altra parte, coprirsi le orecchie, camminare in un’altra direzione e un milione di altre cose inutili pur di non sentire l’eco del tuo addio.
(Fabrizio Caramagna)

Imparare ad andarsene non è facile, bisogna saperlo fare senza lasciare così tanto eco.
(Fabrizio Caramagna)

L’eco che lascia una persona che si rompe, non finisce mai.
(Fabrizio Caramagna)

Il problema con così tanto vuoto è che la tua risata continua a risuonare come un’eco
(Fabrizio Caramagna)

Il suo silenzio era così brutale che continua ancora a risuonare come un’eco.
(Fabrizio Caramagna)

Di quel “per sempre”, è rimasto l’eco in una casa vuota, dopo che è stata chiusa la porta, alla fine di un trasloco.
(Fabrizio Caramagna)

Ci stiamo riempiendo di assenze; ecco perché il vuoto è ogni volta più profondo e l’eco più esteso.
(Fabrizio Caramagna)

Tutte le parole taciute producono un’eco profondo.
(Fabrizio Caramagna)

Forse non è mai il silenzio quello che si sente, ma solo l’eco del silenzio.
(Fabrizio Caramagna)

Quell’assurdità di gridare nel vuoto, sperando che l’eco distorca la verità.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono delusioni che una volta nate non se ne vanno più e restano a fare un’eco vuoto a ogni possibilità.
(Fabrizio Caramagna)

Il nostro incontro è stata un’esplosione che non ha fatto rumore, un’eco che non è mai cominciata, un approdo su una riva che esisteva.
(Fabrizio Caramagna)

L’eco di un no che a volte sussurra un sì.
(Fabrizio Caramagna)

Dio creò l’eco perché pensava che non fosse bene che Adamo fosse solo. Poi però capì che Adamo non usciva mai dalle sue convinzioni e allora creò Eva.
(Fabrizio Caramagna)

In questo mondo c’è chi decide di essere voce e chi decide di essere eco.
(Fabrizio Caramagna)

Non è quello che dici ma come fa eco dentro di me.
(Fabrizio Caramagna)

Pronunciare il tuo nome e contare quanto tempo impiega l’eco a tornare indietro.
(Fabrizio Caramagna)

Per alcune domande c’è solo la tua eco come risposta.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono frasi che continuano a essere eco, non posso chiamarle ricordi né chiamarle dimenticanza. Sono a tutti gli effetti abitanti della tua mente.
(Fabrizio Caramagna)

Sento un suono che echeggia nel vento. O forse è solo il suono del battito del mio cuore quando mi guardi.
(Fabrizio Caramagna)

La tua voce, questa carezza che fa eco sulle pareti del mio cuore.
(Fabrizio Caramagna)

Mi sono svegliato sorridendo e sperando che il mio sorriso faccia eco anche nella tua stanza.
(Fabrizio Caramagna)

E’ incancellabile l’eco delle tue mani, in ogni respiro della mia pelle.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono canzoni che diventano altre forme dell’eco di te.
(Fabrizio Caramagna)

Un “ti amo” non si prende alla leggera, si tiene tra le mani con forza e si custodisce nell’unico posto dove la felicità può farsi eco.
(Fabrizio Caramagna)

Ho bisogno di te e di quel modo meraviglioso che hai di pronunciare una sola parola e scatenare infiniti sorrisi con l’eco della tua voce.
(Fabrizio Caramagna)

Le parole sono raramente innocenti. Ma se le guardiamo dalla finestra della nostra fragilità, l’eco può farle sembrare addirittura feroci.
(Fabrizio Caramagna)

Assordante, come l’eco di un grido muto d’aiuto in fondo all’abisso
(Fabrizio Caramagna)

La nostalgia è un’eco dell’amore che abbiamo avuto per qualcosa o qualcuno.
(Fabrizio Caramagna)

La nostalgia è l’eco di qualcosa che un tempo fu perfetto.
(Fabrizio Caramagna)

Gioco a lanciare allucinazioni in un pozzo, con le gambe penzoloni, in attesa di un’eco.
(Fabrizio Caramagna)

Scrivo per non lasciare spazio all’eco del vuoto.
(Fabrizio Caramagna)

Quello che scriviamo di solito ha un leggero scarto rispetto a quello che pensiamo. E’ come quando l’eco è leggermente diverso rispetto alla tua voce.
(Fabrizio Caramagna)

Il problema di chi ha bisogno di un’eco per sentirsi affermato è che di solito deve costruire dei muri per lo scopo. Ed è qui che iniziano molti labirinti.
(Fabrizio Caramagna)

Gli algoritmi stanno trasformando quello che era una citta globale in tante piccole piazze che non comunicano. Frequentate sempre dalla stessa comitiva, dove risuona solo l’eco di quello che vogliamo sentire.
(Fabrizio Caramagna)

Nei miei vicoli si sente l’eco del delirio dei tuoi passi.
(Fabrizio Caramagna)

Non so dimenticare senza fare eco.
(Fabrizio Caramagna)

Urlo “Tutto!” e l’eco risponde “Niente!”
Urlo “Niente!” e l’eco risponde “Tutto!”
(Fabrizio Caramagna)

Quanto tocchiamo il fondo, si sente tutto l’eco della delusione, dell’amarezza e del rimpianto.
(Fabrizio Caramagna)

A volte ascolto l’eco delle mie frasi. Come quando si parla da soli in un teatro, in una chiesa o in una tomba.
(Fabrizio Caramagna)

I libri classici ci parlano attraverso un suono il cui eco non si spegne mai.
(Fabrizio Caramagna)

Ti porto in montagna. Voglio andare a condividere una valle e un’eco con te.
(Fabrizio Caramagna)

Ascolta il ritmo leggero delle nuvole, l’eco rimbombante della montagna, la vibrazione impercettibile della galassia. Se tocchi l’invisibile, forse capirai…
(Fabrizio Caramagna)

Nella natura l’eco è un suono effimero che dura pochi attimi. Nell’amore può essere ostinato per anni.
(Fabrizio Caramagna)

Sto sentendo “Per favore dimmi la verità” e la mia testa traduce nell’eco “Per favore, ti prego, dimmi quello che ho bisogno di sentire!”
(Fabrizio Caramagna)

Perché l’eco della mia voce non risponde mai con la mia?
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono persone così profonde che quando parlano lo fanno con un’eco.
(Fabrizio Caramagna)

Che grande eco che ha lasciato Umberto Eco.
(Fabrizio Caramagna)

L’eco è un caso cronico di plagio ricorrente. Più lo sgridi, peggio è: lui continua a ripetere come sempre.
(Fabrizio Caramagna)

L’eco è il miglior amico del grillo.
(Fabrizio Caramagna)

La verità è spesso un grido senza eco.
(Fabrizio Caramagna)

Eri già un’eco prima ancora che pronunciassi il tuo nome.
(Fabrizio Caramagna)

La vita, questa eco dell’amore
(Fabrizio Caramagna)

Nella malinconia siamo il semplice eco di ciò che pensiamo, vediamo, sentiamo e sogniamo.
(Fabrizio Caramagna)

L’eco di tutto ciò che non abbiamo detto risuonerà dentro di noi per sempre.
(Fabrizio Caramagna)

Attraverso un sentiero senza meta, senza eco, senza vista… sento solo il suono di ognuno dei miei fallimenti.
(Fabrizio Caramagna)

Di solito gli errori sono come l’eco. Perdono forza ogni volta che si ripetono.
(Fabrizio Caramagna)

La triste storia dello specchio senza riflesso, del grido senza eco e di uno sguardo senza cielo.
(Fabrizio Caramagna)

Per alleggerire la malinconia, la balena intona canti antichi e misteriosi.
Forse in essi risuona l’eco dell’origine degli oceani quando l’uomo ancora non esisteva con i suoi ramponi e le sue baleniere.
(Fabrizio Caramagna)

Appoggio l’orecchio sul tavolo e sento l’eco di tutte le punte di matita rotte. Chissà dove sono scomparse.
(Fabrizio Caramagna)

L’eco andò dal pappagallo a rimproverarlo perché parlava troppo.
(Fabrizio Caramagna)

Dopo l’apocalisse è rimasto solo il vuoto. Il resto, dopo poche centinaia di anni, si è dissolto come fumo. Si sono perse le sottigliezze, i contrasti, i colori, si sono persi i giardini, si sono persi i pensieri degli uomini, si sono persi gli uccelli e perdendosi gli uccelli si è perso anche il loro canto. E’ rimasto solo l’eco del nulla, un silenzio talmente vuoto da essere più assordante di qualsiasi suono.
(Fabrizio Caramagna)

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