Frasi e aforismi sul capo e il dipendente

Frasi e aforismi sul capo, il boss, il capo ufficio e il dipendente, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sull’ufficio, Frasi e aforismi sulla segretaria, Frasi e aforismi sul lavoro, Frasi e aforismi sul collega di lavoro e Frasi e aforismi sullo stipendio.

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Frasi e aforismi sul capo e il dipendente

Ci sono persone che basta che uno gli dica la parola “capo” e si trasformano in dittatori.
(Fabrizio Caramagna)

Sembra che il mio capo non apprezzi tutti gli sforzi che ho fatto per fingere di essere occupato.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio capo mi ha licenziato, ma almeno non mi ha dato unfollow.
(Fabrizio Caramagna)

Da quando ho un capo pignolo la mia efficienza è migliorata dell’85,6% e la mia voglia di vivere è diminuita del 99,9%.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio capo è passato dalla mia postazione e mi ha sorpreso a lavorare. E’ stata una cosa davvero imbarazzante, così davanti a tutti.
(Fabrizio Caramagna)

Un buon lavoro ha solo ha tre grandi cose:
1. Non
2. avere
3. il capo
(Fabrizio Caramagna)

Se lavori duro e ti impegni, il tuo capo verrà promosso.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono 10.000 modi per dire qualcosa, il tuo capo preferirà sempre le altre 9999.
(Fabrizio Caramagna)

Due parlano. Uno non capisce. L’altro è il mio capo.
(Fabrizio Caramagna)

– Dov’è andato Rossi?
– E’ morto, signor capo.
– Ah bene e con quale permesso se si può sapere?
(Fabrizio Caramagna)

Quel collega ha due opinioni: una gliel’ha data il capo, l’altra è identica alla prima.
(Fabrizio Caramagna)

Quando organizzi la cena aziendale e sei l’unico presente, è ora che inizi a sospettare di essere oggetto di mobbing!
(Fabrizio Caramagna)

Bisognerebbe introdurre un giorno all’anno in cui i dipendenti possono mandare a quel paese il capo o qualcosa del genere per rompere la monotonia.
(Fabrizio Caramagna)

Ho una buona notizia e una cattiva notizia. La buona notizia è che è venuto il direttore in persona a darti quella cattiva.
(Fabrizio Caramagna)

Di questo passo nella mia azienda resteremo in 2. Io che firmo i moduli di licenziamento e il capo.
(Fabrizio Caramagna)

Un dipendente disse: “Nella mia azienda hanno fatto girare una circolare per farci sapere che dobbiamo adeguarci al nuovo contesto economico e cambiare il nostro modo di posizionarci. Ho già iniziato a mettermi a 90 gradi”.
(Fabrizio Caramagna)

Disse il boss: “La mia azienda si impegna per l’uguaglianza, in modo che siano tutti ugualmente sfruttati”.
(Fabrizio Caramagna)

Andare in ufficio con le Crocs è il modo migliore per dire al tuo capo che hai completamente perso la speranza di una promozione.
(Fabrizio Caramagna)

Avere un’ortografia migliore del capo è una delle più grandi disgrazie nel mondo del lavoro.
(Fabrizio Caramagna)

Se porti il ​​mouse del computer all’orecchio, non senti il ​​mare, ma i rimproveri del tuo capo al mattino.
(Fabrizio Caramagna)

Non volevo che il mio capo sapesse che dormivo in ufficio durante l’orario di lavoro, ma il pigiama mi ha tradito.
(Fabrizio Caramagna)

Quello che mi infastidisce di più quando faccio un pisolino è che ogni 5 minuti il ​​mio capoufficio mi sveglia con le sue telefonate.
(Fabrizio Caramagna)

Quando il tuo capo ti dice “Fa parte del lavoro”, è quasi sicuro che non fa parte del lavoro.
(Fabrizio Caramagna)

Il lavoro del dipendente è più fatto di ciò che non dice al suo superiore che di ciò che dice. Bisogna tacere e tacere…
Il suo lavoro non è altro che il lavoro del tacere.
(Fabrizio Caramagna)

Le cene aziendali sono come un casting davanti al tuo boss dove fai le prove per un giusto licenziamento.
(Fabrizio Caramagna)

– Non voglio che tu mi veda come un capo, ma come un partner. Non ci sono subordinati, ci sono collaboratori. Non ci sono leader, ci sono guide.
– Continuo a lucidare?
– Sì, ora l’altra scarpa.
(Fabrizio Caramagna)

L’incubo del “Hai una richiesta di amicizia dal tuo capo su Facebook”.
(Fabrizio Caramagna)

Tutti pensano di essere più intelligenti del proprio capo. L’incubo è quando lo sono davvero.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio animale mitologico preferito è il capo che dà l’esempio.
(Fabrizio Caramagna)

Le riunioni indette alle 7 di sera sono indicative solo del bisogno del capo di non rientrare a casa dalla moglie.
(Fabrizio Caramagna)

Che strano che quando il capo dice di essere “in una riunione importante” è sempre online sui social.
(Fabrizio Caramagna)

Mi appassiona l’ambiguità della parola capo: che vuol dire parte del corpo umano, testa pensante, ma anche capo ufficio, cioè testa vuota.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio capo è venuto nel mio ufficio per dirmi che sono licenziato. E mi sveglia per dirmi questa sciocchezza!
(Fabrizio Caramagna)

La cosa più difficile dei postumi della sbornia è fingere normalità. Soprattutto quando sei in ufficio con il capo e i tuoi colleghi che ti giudicano e stai mostrando con il proiettore powerpoint le previsione economiche di crescita della tua azienda.
(Fabrizio Caramagna)

– Come ha perso il suo ultimo lavoro?
– Sono stato licenziata per aver scopato il mio capo.
– Assunta!
(Fabrizio Caramagna)

La segretaria che non ha mai coperto il suo capo in grossi guai, scagli la prima pietra.
Le segretarie sono le donne dei segreti del proprio capo.
(Fabrizio Caramagna)

Quando il capo arrivò in ufficio, la sua efficiente segretaria aveva già organizzato tutto: riunioni, appuntamenti, spostamenti. Persino l’incontro con l’amante.
(Fabrizio Caramagna)

Si dice “segretaria di direzione” perché era troppo lungo scrivere “il capo passa le giornate a far niente sul telefono e la segretaria manda avanti tutto il lavoro”.
(Fabrizio Caramagna)

Voglio chiamare il mio capo e fargli sapere che non lavorerò. Mi dà occupato. Poi realizzo che sono io il mio capo. E che sto andando a lavorare.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi il mio capo mi ha sorpreso a dormire sul lavoro. Gli ho detto che ero in modalità risparmio energetico.
(Fabrizio Caramagna)

Credo che il mondo del lavoro non sia ancora preparato per i mocassini che indossava oggi il mio capoufficio.
(Fabrizio Caramagna)

Se ripeti centocinquanta volte davanti allo specchio “Il lunedì non è poi così male” il tuo capo ti chiama al cellulare e ti urla dove diavolo sei.
(Fabrizio Caramagna)

A volte penso che il mio capo sia arrogante e scortese a dire che non faccio niente sul posto di lavoro, poi realizzo che su Netlflix c’è l’anteprima delle nuove serie tv di questa settimana e mi passa.
(Fabrizio Caramagna)

Lavorare da soli ha mille vantaggi, ma mi manca l’ansia e il mistero di aspettare di vedere di che umore si presenta il capo.
(Fabrizio Caramagna)

Politica e popolo, capo e impiegato, casalinga e domestica, impresa e consumatore. Ognuno cerca di usare il suo potere per sfruttare l’altro.
(Fabrizio Caramagna)

Ho inventato il parkour quando hanno messo l’ufficio del mio capo tra casa mia e la porta del mio ufficio.
(Fabrizio Caramagna)

Le persone lavorano molto bene in squadra, soprattutto quando si tratta di parlare male del capo.
(Fabrizio Caramagna)

Quando la pigrizia del dipendente incontra in ufficio la pigrizia gerarchicamente superiore del capo, il dipendente sa già che dovrà lavorare per due.
(Fabrizio Caramagna)

Non ho mai visto una persona furba lavorare il doppio. Però, sa sempre come essere il capo di chi lavora il doppio.
(Fabrizio Caramagna)

– Cosa vuole Esposito?
– Capo, presento le mie dimissioni irrevocabl…, irrevocacla…, irverro… No, continuerò per un altro anno.
– Ritorni nel suo ufficio.
(Fabrizio Caramagna)

Qualcuno sa cosa fanno i dipendenti dei social per ammazzare il tempo durante la loro giornata lavorativa? Entrano in Excel?
(Fabrizio Caramagna)

Il leccaculo fu fedele anche dopo la morte.
Morì, si reincarnò in un albero, vennne usato per fare la carta igienica e finì nel bagno del suo capo.
(Fabrizio Caramagna)

Le vacanze sono quei giorni in cui invece del tuo capo che ti dice cosa fare, te lo dice tua moglie.
(Fabrizio Caramagna)

Il capo incapace è colui che non sa quale dei suoi dipendenti sia il più intelligente e quale il più stupido.
(Fabrizio Caramagna)

– Capo, mi dispiace per il ritardo, ma un’ondata di rapine, violenze insolite, lavavetri in sciopero e mamme che attraversano con i passeggini ha creato un ingorgo lungo la strada.
– Ma non abitavi a 5 minuti da qui?
(Fabrizio Caramagna)

Ti senti imprigionato nel tuo lavoro? Dì al tuo capo cosa pensi veramente di lui e credimi: la verità ti renderà libero… dal tuo posto di lavoro.
(Fabrizio Caramagna)

– Non la licenzierò per due motivi.
– Capo, mi sta guardando le tette?
– Esatto.
(Fabrizio Caramagna)

Ho appena negoziato il mio bonus di fine anno con il mio capo e ho ricevuto due pacche sulla spalla e un “ne riparleremo il prossimo anno”.
(Fabrizio Caramagna)

La crudeltà dei capi che ti dicono cosa devi fare solo per poterti rinfacciare che poi non l’hai fatto.
(Fabrizio Caramagna)

Il datore di lavoro prometteva al dipendente un bel avvenire, cosa che gli permetteva di farlo crepare di fame nel presente.
(Fabrizio Caramagna)

Non c’è niente di peggio che sbagliare e mandare un whatsapp al capo dicendo “mi manchi amore mio”, e che poi lui risponda “venga subito da me, alle 10”.
(Fabrizio Caramagna)

Di fronte agli scarsi risultati, Dio prese misure drastiche. Assunse il capo del marketing del diavolo.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio capo è come la diarrea, arriva quando meno te lo aspetti, è fastidioso e puzza.
(Fabrizio Caramagna)

Su Twitter si credono scrittori, su Instagram si credono fotografi e su LinkedIn si credono tuoi capi.
(Fabrizio Caramagna)

Signor cliente, il mio capo ha sempre ragione.
(Fabrizio Caramagna)

Un mendicante all’altro mendicante: – Quando eri il mio capo non facevi altro che passarmi la patata bollente, ora non mi passi neppure una buccia d’arancia.
(Fabrizio Caramagna)

Rimbalzati da un ufficio all’altro, senza mai avere una risposta definitiva, trattati male allo sportello, stiamo accettando il fatto che gli impiegati pubblici smettano di essere nostri dipendenti per essere i nostri capi.
(Fabrizio Caramagna)

Non stiamo scegliendo un Papa, un Presidente, un Leader o un Capo.
Stiamo scegliendo un amministratore di condominio. Possiamo fare le cose con un po’ più di tranquillità, senza urlare?
(Fabrizio Caramagna)

In casa mia c’è un governo stabile dove io esercito il ruolo di capo dell’opposizione.
(Fabrizio Caramagna)

– Il mio capo mi ha detto che quest’anno non posso prendere ferie.
– Non ti succederebbe se fossi un funzionario pubblico.
– Sono un lavoratore autonomo!
(Fabrizio Caramagna)

Il tassista mi ha detto che ama il suo lavoro, che non ha un capo e nessuno gli dice cosa fare. L’ho interrotto dicendo: “Ecco, qui, giri subito a destra”.
(Fabrizio Caramagna)

“Un amico come me, un fratello come me, un socio come me, un capo come me, un vicino come me. Tutto quello che voglio adesso è possibile. Posso essere qualunque cosa” disse l’eremita
(Fabrizio Caramagna)

Non sono socievole. Non mi piacciono i gruppi perché hanno quasi sempre un dio o un capo che si occupa di pensare per gli altri.
(Fabrizio Caramagna)

Il sindaco: un capo che spesso diventa capro espiatorio per problemi che non ha causato lui.
(Fabrizio Caramagna)

La politica a volte è una commedia esilarante, se trascuri il fatto che è interpretata da capi di stato le cui decisioni hanno un impatto su milioni di persone.
(Fabrizio Caramagna)

C’è sempre un insegnante, un guru, un monaco, un santone, una guida, un leader, un capo, un Coelho, qualunque cosa, che un giorno ti sfila via la tua compagna.
(Fabrizio Caramagna)

“Il tuo lavoro è essere felice e io sono il tuo capo.”
Io a mio figlio.
(Fabrizio Caramagna)

Volevo salutare i dipendenti statali che ora sono in ferie coi soldi delle mie tasse, per pagare le quali non sono andato in ferie.
(Fabrizio Caramagna)

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