Frasi e aforismi sul fumo, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul fuoco e le fiamme, Frasi e aforismi sulla cenere e Frasi e aforismi sulla sigaretta e il fumare.
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Frasi e aforismi sul fumo
Fumo rosa dal camino: qualcuno sta bruciando lettere d’amore.
(Fabrizio Caramagna)
Lo smog è un fumo che non sa dove sia il fuoco (ma i polmoni bruciano).
(Fabrizio Caramagna)
Lo senti il rumore della estenuante storia tra il vulcano e i suoi pennacchi di fumo?
(Fabrizio Caramagna)
L’unico segnale di fumo a cui rispondo è il fumo di una tazzina di caffè appena preparato.
(Fabrizio Caramagna)
Mi piace un partner che mi chiama o manda un messaggio, e se non può, basta anche un segnale di fumo.
(Fabrizio Caramagna)
Hai ricevuto il segnale di fumo che ti ho inviato? Quella lassù non era una nuvola, ero io che ti scrivevo di quante cose mi mancano di te e di come ho finito le parole per dirtelo.
(Fabrizio Caramagna)
A volte mandiamo all’altro segnali di fumo nella nebbia.
(Fabrizio Caramagna)
Sarà forse quel ghirigoro ipnotico del fumo che si annoda su se stesso. O il suo danzare silenzioso.
Ma in una sigaretta c’è molto senso del mistero.
(Fabrizio Caramagna)
Le soffiò sul viso dei piccoli anelli fatti di fumo che muovendosi, sinuosi, incatenarono i suoi occhi alle labbra di lui.
(Fabrizio Caramagna)
Giorni in cui il fumo scrive in aria le linee del mio scontento e il mio posacenere mi racconta di ore perdute.
(Fabrizio Caramagna)
Continua a essere nero l’orizzonte economico. Sono i posti di lavoro che vanno in fumo.
(Fabrizio Caramagna)
Il futuro è fumo, il passato è cenere, il presente brucia.
(Fabrizio Caramagna)
E’ sbagliato definire poco chiari certi uomini. Sono in sospensione. Come polvere di fumo negli occhi.
(Fabrizio Caramagna)
Mi piace vedere la minestra fumare nel piatto, è come il fumo che si alza da un comignolo, sa di casa.
(Fabrizio Caramagna)
Ha una mansueta umiltà la zuppa
e con le sue mani di fumo sembra pregare per un mondo più buono.
(Fabrizio Caramagna)
Capita che il fumo sia meglio dell’arrosto, se non sai cucinare l’arrosto.
(Fabrizio Caramagna)
Sono tutte donne indipendenti finché non vogliono mangiare carne alla brace. Se non c’è l’uomo vicino alla grigliata, esce solo tanto fumo.
(Fabrizio Caramagna)
Il the. Sorgente che prima di restare fredda
lascia salire la sua voluta di fumo, la sua spirale di pensieri,
la curvatura del suo respiro a carezzare la nostra mente,
a scandagliare la nostre riflessioni.
(Fabrizio Caramagna)
Gli scrittori che mettono del fumo nelle loro descrizioni lavorano a nascondere a loro stessi dei segreti che non hanno.
(Fabrizio Caramagna)
Il proposito del poetastro per l’anno nuovo: smettere di fumare. Però continua a seminare fumo con le sue poesie.
(Fabrizio Caramagna)
Niente disegna la noia meglio del fumo di una sigaretta.
(Fabrizio Caramagna)
E poi c’è lei che fuma una sigaretta e mischia fumo sguardi e vento, come fossero nuvole. E non sai mai cosa stia pensando.
(Fabrizio Caramagna)
Un whisky e lo stomaco che brucia. Fumo di una sigaretta, la mente confusa da troppi umori e una musica ad interpretare il caos.
(Fabrizio Caramagna)
Gli ambientalisti quando metteranno nel loro programma il rumore e l’inquinamento acustico? Il rumore è come il fumo di sigaretta cinquant’anni fa: uccideva la gente, e tutti si infastidivano ma nessuno osava lamentarsi.
(Fabrizio Caramagna)
Se non torni a casa sfinito, rauco, appiccicoso e pieno di odore di fumo e alcool, non hai fatto il sabato sera.
(Fabrizio Caramagna)
La voluta di fumo che si allontana dalla candela appena spenta, la nostalgìa che vorrebbe nascondersi e non sa come.
(Fabrizio Caramagna)
Spero di guarire da te.
Devo smetterla di fumarti, di berti, di desiderarti.
Ci vuole tempo, astinenza e solitudine.
(Fabrizio Caramagna)
Maschera davanti, dietro ipocrisia. Hanno bei sorrisi, però dentro sono corrosi dalla finzione. Io, i fumi che esalano, non li voglio più respirare.
(Fabrizio Caramagna)
Tornerà l’autunno, quello vero. La tazza di tè fumante, l’odore di castagne, le foglie stanche della stanchezza giusta, i compiti dei figli da finire, le malinconie che tornano da chissà dove e io che infilo un cappotto e vado a chiedere al cielo come sta.
(Fabrizio Caramagna)
Inverno in campagna. Nell’aria c’è un sentore di fumo e di terra, il gracchiare stizzito dei corvi sopra i campi, i richiami dei cani da dietro i cancelli delle ville, i rumori attutiti della città in lontananza, la foschia che nasconde l’orizzonte.
(Fabrizio Caramagna)
D’inverno nei paesi senti gli odori delle braci nel camino, del fumo, del cibo cucinato. Un profumo che sa di rifugio e di casa.
La città non ha l’odore di niente. Forse di fretta e rabbia.
(Fabrizio Caramagna)
Quando il caminetto finisce di bruciare, non ci sono fiamme né fumo, ma solo la brace e la bellezza di occhi rossi che ci guardano.
(Fabrizio Caramagna)
Sono in linea con la canna fumaria. Sto parlando con una cicogna che mi racconta la storia del suo ultimo viaggio.
(Fabrizio Caramagna)
Fuggire da me, una corsa inutile con la tempesta sempre alle spalle, con la febbre nelle ossa e il fumo negli occhi.
(Fabrizio Caramagna)
Accendere le ore e le giornate, per poi lasciarle consumare nel posacenere, senza fumarle.
(Fabrizio Caramagna)
“Il fumo uccide” non è un buon deterrente. Dovrebbe esserci scritto “il fumo ti obbliga a leggere tutti i sette volumi della Recherche di Marcel Proust”. Questo sì, sarebbe un ottimo deterrente, visto l’analfabetismo del nostro paese.
(Fabrizio Caramagna)