Frasi e aforismi sul miliardo e i miliardi

Frasi e aforismi sul miliardo e i miliardi, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sui numeri, Frasi e aforismi sul milione e i milioni e Frasi e aforismi sul milionario e il miliardario.

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Frasi e aforismi sul miliardo e i miliardi

Dovremmo fare come le lettere dell’alfabeto. Che, seppur usate miliardi di volte, non temono di incontrarsi per diventare qualcosa di nuovo.
(Fabrizio Caramagna)

Il numero degli abitanti della terra è noto: 7,5 miliardi. Purtroppo non si conosce il numero dei disabitanti in cerca di un altro pianeta.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni individuo crede di essere un’eccezione in un pianeta popolato da 7 miliardi e mezzo di eccezioni.
(Fabrizio Caramagna)

Sono passati 13,8 miliardi di anni e tu sei nato, forse vivrai un secolo e poi l’universo rimarrà senza di te per tutta l’eternità.
Questo per farti capire quanto sei effimero.
(Fabrizio Caramagna)

Tutte le persone che vivono in questo momento sono il risultato di una catena di adattamenti durato circa un miliardo di anni in cui ogni antenato è riuscito a lasciare una sua discendenza, sconfiggendo una miriade di difficoltà.
Purtroppo quelli che oggi stanno facendo i balletti su Tik Tok rischiano di rovinare tutto.
(Fabrizio Caramagna)

Per molte persone l’amore funziona così. Basta entrare in un locale con aria fiduciosa e scegliere la prima persona che ti attrae. Poi ci dedichi il resto della tua vita. Non importa che là fuori ci siano altri 7 miliardi e mezzo di persone che potresti conoscere.
(Fabrizio Caramagna)

Una persona ti ha lasciato? Non prendertela, ti rimangono ancora quasi quattro miliardi di opzioni. Se sei bisessuale le opzioni salgono a 7,5 miliardi.
(Fabrizio Caramagna)

Siamo quasi otto miliardi di persone nel mondo. Un asociale ne sopporta al massimo otto.
(Fabrizio Caramagna)

Il problema non sono i 7,5 miliardi di abitanti nel mondo. Il problema è che siamo in troppi anche presi singolarmente.
(Fabrizio Caramagna)

Sette miliardi e mezzo di mappe in cerca di un tesoro. Ma il tesoro è dentro di noi.
(Fabrizio Caramagna)

Comprendere le donne è semplice. Alla fine sono facilmente riconducibili a circa quattro miliardi di categorie.
(Fabrizio Caramagna)

Le donne hanno sempre un miliardo di pensieri in più degli uomini. Vivono più vite contemporaneamente. Non necessariamente doppie.
(Fabrizio Caramagna)

A volte un battito cardiaco è più intelligente di un miliardo di neuroni.
(Fabrizio Caramagna)

Immaginiamo un grande Inventore dell’universo, che ha inventato un’infinità di cose. Dopo miliardi di anni ci ritrova e si stupisce che la sua invenzione non lo abbia dimenticato.
(Fabrizio Caramagna)

Tramonti che ti sbattono in faccia la loro gioventù, come se dicessero: ho miliardi di anni, ma ogni sera sono sempre nuovo.
(Fabrizio Caramagna)

Ho un ricordo di te di miliardi di anni fa. Guardavamo il big bang e la nascita del tempo e dell’universo, ed eravamo felici. Sapevamo che in quel caos di galassie e materia e anni luce, anche a distanza di secoli, ci saremmo ritrovati.
(Fabrizio Caramagna)

Non è miliardi di miliardi il numero più grande che ci sia. Il numero più grande è due.
(Fabrizio Caramagna)

Miliardi di persone nel mondo e io ho scelto te, perché so contare solo da zero ai tuoi occhi.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni volta che ti senti triste e senza motivazioni, pensa che ci sono miliardi di cellule nel tuo corpo e tutto ciò che gli interessa sei tu.
(Fabrizio Caramagna)

Mi piaci perché mi fai sentire il sapore di certe galassie sulla tua pelle,
anche se siamo a miliardi di chilometri di distanza dalle stelle.
(Fabrizio Caramagna)

Stanotte il cielo, mostrandomi l’ordine di miliardi di costellazioni, cerca di spiegarmi la matematica.
Io, qui in basso, mostrandogli migliaia di domande senza risposta, provo a spiegargli la fragilità.
(Fabrizio Caramagna)

Veniamo da un embrione più piccolo di un unghia, e viviamo su una pietra sparsa tra miliardi di altre pietre nell’universo. Tuttavia, dentro di noi c’è un piccolo frammento chiamato anima, che si fa domande, e quando la notte contempliamo l’universo sappiamo che esso, per esistere, ha bisogno del nostro sguardo.
(Fabrizio Caramagna)

Prima del Big Bang.
Dio che passa la mano sull’universo e gli dice “andrà tutto bene”, mentre cammina scalzo sui frammenti di miliardi di stelle pronte a essere sparate nell’infinito.
(Fabrizio Caramagna)

Le stelle sono belle ma, per quanto ne sappia, hanno avuto a disposizione miliardi di anni per esibirsi.
Certi fiori, invece, hanno solo pochi giorni.
(Fabrizio Caramagna)

Se la luce della stelle ha impiegato miliardi e miliardi di anni per arrivare fino a noi, immaginiamo quanto tempo impiegheranno le loro parole per giungere fin qui. E chissà cosa ci diranno.
(Fabrizio Caramagna)

Quando parliamo di tempo il sociologo parla di decine di anni, lo storico di migliaia di anni, il biologo di milioni, il fisico di miliardi, il teologo dell’eternità.
(Fabrizio Caramagna)

Ma che risposte cerca il Dna? Forse il Dna, nei suoi miliardi e miliardi di moltiplicazioni, cerca la struttura elicoidale perfetta. Forse il Dna ambisce a diventare uguale a Dio. Forse il Dna è Dio.
(Fabrizio Caramagna)

L’aldilà esiste però è curioso come miliardi di persone siano già lì e nessuno abbia mai trovato il tempo per venire a descrivercelo.
(Fabrizio Caramagna)

La fine si avvicina. E la temi. Ma perché?
Non ti accorgi che i nostri ricordi sono già morti un miliardo di milioni di volte,
nel corso del tempo?
(Fabrizio Caramagna)

Ho 50 anni
eppure ci sono più di 3000 anni di storia nei miei pensieri,
4 milioni di anni nel mio Dna,
miliardi di anni negli atomi di carbonio del mio corpo,
e – forse – l’eternità nella mia anima.
(Fabrizio Caramagna)

Dimmi se mi hai sognato quando ancora non esistevo, se mi hai cercato in ogni luogo dell’universo tra miliardi di persone, se eri con me in tutte le vite precedenti o se mi hai incontrato solo per caso e scelto per disattenzione.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi voglio insegnare al vento del nord l’alfabeto delle cicale. Voglio aprire un conto in banca a favore di un ornitorinco. Prolungare il volo di una bolla di sapone. Mettere un freno all’orbita di Mercurio che va troppo veloce. Chiedere a miliardi di persone di chi è questa lacrima che nessuno riconosce. Intervistare il sospiro di una foglia.
(Fabrizio Caramagna)

L’oblio accumula, custodisce miliardi di ricordi dimenticati. E’ un infinito deposito di cose smarrite.
(Fabrizio Caramagna)

Il pensiero si muove nel vuoto con i suoi centi miliardi di stelle di neuroni,
il linguaggio è il suo ponte.
(Fabrizio Caramagna)

Non mi sento mai solo. Ho miliardi di neuroni in testa con cui scambiare un’infinità di chiacchiere.
(Fabrizio Caramagna)

E pensare che alcuni neuroni del mio cervello si sono preoccupati di memorizzare il volto di Gigi d’Alessio, la parola “petaloso” e una frase di Matteo Salvini. Mi scuseranno questi neuroni, se tra i miliardi presenti nel mio cervello, ho scelto proprio loro.
(Fabrizio Caramagna)

Così tanti miliardi di spermatozoi sono morti che la nostra nascita ha qualcosa di miracoloso. E’ dentro i testicoli di nostro padre che la nostra età fu più vicina alla morte.
(Fabrizio Caramagna)

“Un miliardo qui, un miliardo là” dicevano i nostri politici negli ultimi sessant’anni, e solo oggi, guardando la montagna di debito pubblico, abbiamo realizzato che erano soldi veri.
(Fabrizio Caramagna)

Incidente: la ripresa stava arrivando, ma si è trovata contromano un tir da 2700 miliardi di debito pubblico.
(Fabrizio Caramagna)

Chi governa si trova di fronte a due tipi di modelli economici: investire miliardi (di tutti) per pagare meglio chi lavora, spendere miliardi (di tutti) per pagare chi non lavora.
Purtroppo in Italia si sceglie spesso la seconda strada.
(Fabrizio Caramagna)

Avere è il verbo che tutti inseguono. Ma quanto è più vasto il verbo “essere”! Essere una rosa, una stella marina, uno smeraldo, un tramonto, una nuvola, un’onda. Essere un uomo e poi essere una donna e poi un bambino e poi un drago.
Nessun miliardario potrebbe permettersi questo.
(Fabrizio Caramagna)

“Io sono portata per l’arte” mi dice.
“Portata dal tuo marito miliardario, perché per conto tuo…”
(Fabrizio Caramagna)

Se fossi miliardario, vorrei diventare un collezionista di biblioteche.
(Fabrizio Caramagna)

Un pugno di miliardari che controllano i mercati giocando a fare Dio con milioni di persone.
Questo è il capitalismo.
(Fabrizio Caramagna)

Il mondo, non il manicomio, è pieno di gente che non ha nulla e pensa di possedere miliardi e fa debiti per portare orologi esclusivi e guidare auto di lusso.
(Fabrizio Caramagna)

È già stato dimostrato che alle urne il popolo sceglie qualsiasi cosa, demagoghi, populisti, fascisti, miliardari, talvolta anche politici.
(Fabrizio Caramagna)

La Cenerentola moderna lascia le scarpine nelle ville di decine miliardari, riceve i suoi corteggiatori e poi li scarica.
(Fabrizio Caramagna)

Se appoggi l’orecchio a uno smartphone, sentirai la frenesia di miliardi di dita che pigiano tasti virtuali a raffica, scrivendo e leggendo messaggi.
(Fabrizio Caramagna)

I social sono un gioco di miliardi di specchi: e la vanità, che rimbalza da uno specchio all’altro, e non si stanca mai.
(Fabrizio Caramagna)

Miliardi di stelle nel cielo e miliardi di lune di traverso in terra.
(Fabrizio Caramagna)

In fondo siamo soltanto parentesi in un discorso parecchio più ampio che ha avuto origine miliardi e miliardi di anni fa.
(Fabrizio Caramagna)

Credo che nel mio DNA ci sia scritto un aforisma. Ma ho una probabilità su miliardi di scoprirlo.
(Fabrizio Caramagna)

Secondo le statistiche, la morte è una malattia contagiosa al 100%. C’è un margine di errore di 7,5 miliardi di persone vive, ma il dato è destinato presto a rientrare.
(Fabrizio Caramagna)

La morte, pur se stampata in miliardi e miliardi di volumi, ha una sola pagina. Uguale per tutti.
(Fabrizio Caramagna)

Forse Dio muore di fame perché il suo unico nutrimento sono i sogni degli uomini e ogni giorno ha bisogno di miliardi e miliardi di sogni per essere sfamato. Ma gli uomini sognano sempre di meno.
(Fabrizio Caramagna)

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