Frasi e aforismi sulla competizione e il competere, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla sfida, Frasi e aforismi sulla gara e Frasi e aforismi sullo sport.
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Frasi e aforismi sulla competizione e il competere
Le parole sanno essere coraggiose ma non potranno mai competere con l’audacia di certi occhi.
(Fabrizio Caramagna)
Camminare è una competizione ostinata in cui ogni gamba cerca di superare l’altra.
(Fabrizio Caramagna)
Una società del non pensiero, della vanità che diventa competizione, di simboli e vanità, di cuori stanchi e sensibilità che vengono schiacciate.
(Fabrizio Caramagna)
In questa società competitiva possiamo metterci a competere su tutto, ma evitiamo di competere su chi ha il dolore più grande.
(Fabrizio Caramagna)
Abitiamo una vita piatta, abitudinaria, schematica, prevedibile, stressata, senza tempo libero. Competiamo in una gara infinita per chi spreca la vita con maggior successo.
(Fabrizio Caramagna)
Molti amano competere nell’apparenza. In palio c’è il trofeo per il più ridicolo.
(Fabrizio Caramagna)
C’è qualcosa di molto sbagliato in noi.
Qualcosa che ci porta a competere per diventare qualcuno che non siamo mai stati e che mai saremo.
(Fabrizio Caramagna)
Nella competizione sociale lascio agli altri le sfide affannose per il successo e il denaro, io mi limito a guardare il mondo con aria di distacco e serenità da dietro il vetro di un rilassante centro benessere.
(Fabrizio Caramagna)
Un “ti amo” non potrà mai competere con un: “Ti vengo a prendere e ti porto al mare”.
(Fabrizio Caramagna)
Puoi essere bravo quanto vuoi, ma con i raccomandati, i leccapiedi e gli imbroglioni non puoi competere.
(Fabrizio Caramagna)
Facebook ci aveva offerto un mondo dove condividere, non dove competere.
(Fabrizio Caramagna)
Vorrei competere col mio vicino di casa, ma non ho un martello così grosso.
(Fabrizio Caramagna)
Se c’è competizione non è un amico, e io faccio un passo indietro.
(Fabrizio Caramagna)
La competizione genera rancore.
La condivisione genera empatia.
(Fabrizio Caramagna)
Nella scala competitiva della società, chi è sopra può calpestarci e chi è sotto può toglierci lo scalino che ci sosteneva.
(Fabrizio Caramagna)
“Non voglio competere con nessuno”.
“Questa è modestia e umiltà”.
“No, il mio obiettivo è eliminare tutti i miei rivali”.
(Fabrizio Caramagna)
Vedi queste donne chiudere i computer, alzarsi dai sedili del treno e prepararsi per l’arrivo: hanno quasi tutte tratti determinati e decisi. Il lavoro e la carriera le hanno trasformate in maschi competitivi.
(Fabrizio Caramagna)
Smettetela di mettervi sempre in competizione con gli altri.
Le vittorie migliori sono quelle che otteniamo con noi stessi.
(Fabrizio Caramagna)
La società rende rugosa l’anima.
La competizione, l’invidia, le chiacchiere le tolgono tutta la grazia, morbidezza e ampiezza.
Solo il viaggio la rende di nuovo lucente, giovane e vibrante.
Bastano pochi istanti di stupore di fronte a un paesaggio perché l’anima torni a essere quello che era.
(Fabrizio Caramagna)
Il divano ci guarda mentre siamo tutti affannati a superarci a vicenda in società e sembra voler dire:
“Relax. Siete tutti pazzi. Perché questa competizione continua?”.
(Fabrizio Caramagna)
Tutti pensano che la propria nazione sia la peggiore. Che ingenuità. Non hanno idea di quanto sia serrata questa competizione.
(Fabrizio Caramagna)
Dobbiamo diffidare di quegli onori che non vengono acquisiti in una competizione leale e giusta. Il mondo è pieno di onorificenze che si ottengono solo applaudendo ai mediocri.
(Fabrizio Caramagna)
A essere troppo onesti e trasparenti si finisce per non vincere mai. Evidentemente non è la competizione giusta per noi.
(Fabrizio Caramagna)
Tra la letteratura e lo sport è più credibile lo sport. E’ vero che ambedue fanno ampio uso del doping (la letteratura sotto forma di raccomandazioni, favori e uffici stampa), ma almeno nello sport si arriva primi dopo una competizione vera, e non per i giudizi degli addetti ai lavori o dei lettori manipolati.
(Fabrizio Caramagna)
In libreria tutti queste migliaia di libri “novità”, in una competizione patetica per l’attenzione sempre più labile del lettore.
(Fabrizio Caramagna)
La competizione trasforma il dialogo in monologo.
(Fabrizio Caramagna)
La competizione del sabato sera, per un tavolo, un sorpasso o uno sguardo per cui salvarsi.
(Fabrizio Caramagna)