La Giornata Internazionale del Coniglio (Rabbit Day o anche Bunny Day) cade il quarto sabato o domenica di settembre. L’obiettivo è garantire che i conigli non protetti e abbandonati vengano accuditi e trovino un rifugio permanente.
Frasi e aforismi sul coniglio e la lepre, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sugli animali, Frasi e aforismi sul riccio e l’istrice e Frasi e aforismi sugli scoiattoli.
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Frasi e aforismi sul coniglio
Un coniglio rende il mondo un po’ più morbido, un po’ più magico, un po’ più luminoso
(Fabrizio Caramagna)
Un coniglio col panciotto a righe e un grande cappello a cilindro blu appariva e scompariva nel bosco, lasciando fluttuare nell’aria del mattino una segreta magia.
Perché i conigli hanno sempre a che fare con qualcosa di magico.
(Fabrizio Caramagna)
La magia non è nel coniglio che esce dal cilindro, ma nel riflesso degli occhi dei bambini che lo stanno guardando.
(Fabrizio Caramagna)
Quando i conigli vengono chiusi in gabbia,
l’erba piange.
(Fabrizio Caramagna)
Il coniglio riuscirebbe a nascondersi dietro i suo grandi denti, se le lunghe orecchie – spuntando da una parte e dall’altra – non ne tradissero la presenza.
(Fabrizio Caramagna)
La prima volta che ho incontrato un coniglio avevo 5 anni.
Io gli ho dato i miei occhi curiosi.
Lui mi ha dato la meraviglia.
(Fabrizio Caramagna)
Dove il cielo incontra la paura, lo stupore e i fili d’erba più teneri, là nascono i conigli.
(Fabrizio Caramagna)
Il coniglio si ribellò, spinse il prestigiatore dentro il capello e poi corse veloce tra lo stupore del pubblico in cerca di una nuova vita.
(Fabrizio Caramagna)
Oggi vorrei uno spray bianco e una scala infinita per dipingere nuvole a forma di coniglietti.
(Fabrizio Caramagna)
Ogni volta che un cappello viene buttato via, un coniglio perde il suo lavoro.
(Fabrizio Caramagna)
Lei disse: “Da quando mio marito, che è un fan della magia, è scomparso, il coniglio bianco mi guarda stranamente”.
(Fabrizio Caramagna)
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Frasi e aforismi sulla lepre
Quando ha bisogno di morbidezza, il vento passa la sua mano sulla schiena della lepre.
(Fabrizio Caramagna)
La lepre scappa sempre tra i campi
e mentre si allontana è già distante dai nostri sguardi.
Quando si gira un’ultima volta,
un soffio d’aria l’ha già trasformata in un’ombra invisibile.
(Fabrizio Caramagna)
Anche se l’aquila non c’è più, la lepre sente ancora i suoi artigli nell’aria
(Fabrizio Caramagna)
Le lepri sono stanche di tremare
dopo millenni di agguati.
Chissà se ci sarà mai salvezza per loro,
in qualche campo luminoso e calmo.
(Fabrizio Caramagna)
La lepre camminava su un prato pieno di quadrifogli, muovendo le sue zampette, considerate da secoli un potente amuleto portafortuna. Ma il falco, che non crede in queste cose, decise di planare lo stesso sulla lepre e di portarsela via.
(Fabrizio Caramagna)
Due grandi orecchie buffe, una pelliccia morbida e carezzevole, una piccola coda rotonda, il suo camminare a balzi nel prato, la lepre era perfetta per i giochi di magia. Deve essere stato un mago arrabbiato per il suo numero non riuscito che, anziché metterla nel cappello, l’ha messa in pentola e ha scoperto che era buona in salmì.
(Fabrizio Caramagna)
La neve cancella tutte le tracce tranne quelle del lupo e della lepre. Come se volesse essere imparziale e lasciare che i due contendenti se la cavino da soli.
(Fabrizio Caramagna)
Sono la lepre che, vedendo tutto il campo libero per correre, eccitata, cade nell’unica trappola lasciata dimenticata da un cacciatore morto
(Fabrizio Caramagna)