Frasi e aforismi sul vuoto, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul nulla e il niente, Frasi e aforismi sulla superficialità e Frasi e aforismi sull’abisso.
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Frasi e aforismi sul vuoto
Il vuoto non è vuoto. È pieno di rimpianti, amori finiti, lacrime, rabbia, paure, incubi, tramonti bruciati, follia, confusione, ansia e braccia tese aggrappate a un amore che non c’è più.
(Fabrizio Caramagna)
Il culmine del vuoto lo raggiungi arrampicandoti su una cima che non esiste.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono persone così inconsistenti e vuote che non valgono niente né da amici né da nemici.
(Fabrizio Caramagna)
Tra sensazionalismo, opportunismo, egocentrismo e semplice stupidità, guarda come si forma di nuovo lo stesso circolo di vuote parole nel bel mezzo di una tragedia.
(Fabrizio Caramagna)
La differenza tra me e te è che mentre il tuo cervello è mezzo vuoto, il mio è mezzo pieno.
(Fabrizio Caramagna)
Costui dà lezioni di vuoto e ascolta l’aria dettargli le frasi.
(Fabrizio Caramagna)
Parlate, parlate. Fate prendere un po’ d’aria al vuoto dei vostri pensieri.
(Fabrizio Caramagna)
Teste talmente vuote che le idee precipitano senza mai toccare il fondo.
(Fabrizio Caramagna)
È impressionante la quantità di vuoto che può contenere una semplice scatola cranica.
Non c’è tutto questo vuoto là fuori nell’universo.
(Fabrizio Caramagna)
Un modo sicuro per essere vuoti è quello di essere pieni di sé.
(Fabrizio Caramagna)
Quelli superficiali e vuoti semplicemente non sanno. E’ come se della vita si fossero limitati a leggere la copertina.
(Fabrizio Caramagna)
Chi è vuoto occupa sempre troppo spazio.
(Fabrizio Caramagna)
Pensano di essere polpa, sostanza pura, materia buona, ma in realtà cosa sono? Un ego che risuona vuoto.
(Fabrizio Caramagna)
Ciascuno cerca di firmare la vita come se fosse il suo capolavoro. Ma finisce per firmare solo il suo vuoto.
(Fabrizio Caramagna)
Se quello è il tuo mondo, io non c’entro niente: c’è un vuoto insopportabile.
(Fabrizio Caramagna)
Nelle persone superficiali e vuote, mi immagino pensieri e ragionamenti che rifiutano di nascere, che si suicidano nell’inconscio, pur di non essere pensati.
(Fabrizio Caramagna)
Molte volte ho visto confondere leggerezza e superficialità.
La leggerezza è un soffice stato d’animo.
La superficialità è un vuoto della mente.
(Fabrizio Caramagna)
Deve essere noioso essere se stessi, quando si è vuoti. Per questo molta gente si rifugia negli altri e ne divora il contenuto. Per non sentire il proprio sapore insipido.
(Fabrizio Caramagna)
Cercate di riempirli voi i vuoti della vostra vita, che se lasciate il compito agli altri, ci mettono dentro la spazzatura.
(Fabrizio Caramagna)
Possedere è l’ossessione di chi pensa che quel pieno possa dare pace al suo vuoto.
(Fabrizio Caramagna)
Sono andato a una festa ed era pieno di occhi vuoti. Ho passato il tempo ad aprire fessure e a guardare dentro, cercando luci che non c’erano.
(Fabrizio Caramagna)
Le promesse vuote, la mancanza di impegno, le affinità solo temporanee, il consumare in fretta.
Non ho più tempo né voglia per questo tipo di vuoto.
(Fabrizio Caramagna)
Spesso si tratta soltanto di un capriccio stravagante che le persone, per occultare il vuoto, preferiscono chiamare interesse e voglia di conoscerti.
(Fabrizio Caramagna)
A volte la bellezza è solo un travestimento del vuoto.
(Fabrizio Caramagna)
Il vuoto dell’universo si nasconde nelle conversazioni prive di sostanza in ascensore.
(Fabrizio Caramagna)
Il vuoto esiste ed ha mire espansionistiche.
(Fabrizio Caramagna)
Come risulta comodo, ma anche vuoto, starsene al riparo nei pensieri già pensati da altri.
(Fabrizio Caramagna)
– Il nostro candidato ha solo il paese in testa.
– Certo, ma la testa è vuota!
(Fabrizio Caramagna)
Oggi mi sento vuoto. Sono un punto di domanda senza alcuna domanda a precedermi.
(Fabrizio Caramagna)
Non ti preoccupare Nulla, ti fa compagnia il mio vuoto stasera.
(Fabrizio Caramagna)
Quanti racconti negli occhi della gente. Leggo frustrazioni, dolori, solitudini. Veli di disperazione nati da vuoti mai riempiti.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono sere così. In cui a niente serve accostare le persiane perchè il vuoto di fuori è passato dalle fessure e si è conficcato negli interstizi della casa. Inutile accendere le luci, provare a leggere un libro, meglio abbandonarsi al nulla, assecondarne il moto, ascoltare l’incomprensibile che sale dall’universo.
(Fabrizio Caramagna)
Un urlo che non è rabbia, ma un abbandono stremato al vuoto della vita.
(Fabrizio Caramagna)
L’altro non potrà mai colmare il vuoto che portiamo dentro. Esattamente come noi non potremo mai colmare il suo. Ci si può solo dare la mano e attraversare il vuoto insieme.
(Fabrizio Caramagna)
Niente ti definisce di più come i vuoti e le mancanze che ti circondano.
(Fabrizio Caramagna)
Oggi pienezza e vuoto giocano con me, come su un’altalena.
(Fabrizio Caramagna)
Quant’era bello sporgersi sul vuoto, prima che ci prendesse la paura di cadere.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono vuoti pieni fino all’orlo di ricordi e nostalgie e antiche canzoni.
(Fabrizio Caramagna)
E poi te ne accorgi dopo tanto tempo, in una sera così, che quel vuoto non era mutilazione. Era potatura.
(Fabrizio Caramagna)
A volte abbiamo la necessità della solitudine, di un vuoto da lasciare nudo per riflettere, di pareti da concedere ai graffi della nostra amarezza.
(Fabrizio Caramagna)
Gli uni, scavando nella verità, hanno trovato il vuoto.
Gli altri, scavando nel vuoto, hanno trovato la verità.
(Fabrizio Caramagna)
Si parte inermi e spaventati in mezzo alla tempesta
e si arriva una sera vuoti,
senza più vento né sensibilità, troppo pesanti pure per voltarsi.
(Fabrizio Caramagna)
Tutto il tempo, tutto il crederci, tutto il provarci, tutto il ripetersi, tutto il vuoto… E intanto è passata una vita.
(Fabrizio Caramagna)
Ci son giornate talmente piene di qualcosa, da essere completamente vuote di qualcos’altro.
(Fabrizio Caramagna)
Chiedi spazio nella vita di un altro. E ti ritrovi il vuoto.
(Fabrizio Caramagna)
Forse non ho vissuto nell’amore.
Ho vissuto nella mancanza, nel vuoto, nella perdita.
Ho vissuto nella lacerazione, nella frattura, nello scarto tra il possibile e l’impossibile.
(Fabrizio Caramagna)
Si prega di andarsene al primo segno di disinteresse, abbandonando rapidamente la scena. Non conosco qualcuno che sia morto d’amore per un altro, ma conosco molti che si sono logorati cercando di riempire il vuoto di un altro.
(Fabrizio Caramagna)
Si ama per fuggire la solitudine di fronte alla morte. Si smette di amare per ritrovare la propria solitudine, per essere libero di sentirsi di nuovo solo, per provare il vuoto sperando di colmarlo.
(Fabrizio Caramagna)
Non guardare se il tuo bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. Guarda quanta luce c’è nel vetro.
(Fabrizio Caramagna)
Possiamo immaginare il vuoto, non il niente.
Il niente è il vuoto di quel vuoto.
(Fabrizio Caramagna)
Scrivo note ad argine. Del vuoto.
(Fabrizio Caramagna)
Vuoti e pieni. Come i volumi di un bassorilievo. Lì davvero il vuoto e l’invisibile creano contenuto.
(Fabrizio Caramagna)
Un contenitore all’apparenza vuoto, il silenzio.
Ma basta scuoterlo per scoprire tutta la sua profondità.
(Fabrizio Caramagna)
Le affinità inaspettate che colmano vuoti e riempiono di promesse.
Se ne stanno lì da anni, aspettando che due persone finalmente si incontrino e si riconoscano.
(Fabrizio Caramagna)
Se gli insopportabili cattivi vanno all’inferno, i buoni noiosi vanno in paradiso e gli indecisi vanno in purgatorio, allora preferisco suicidarmi gettandomi nel vuoto in un punto che sia equidistante tra paradiso, inferno e purgatorio.
(Fabrizio Caramagna)
Il Capitano, guardando attraverso il portello dell’astronave, capì troppo tardi che il vuoto dello spazio non sarebbe stato più grande del vuoto che avrebbe portato nel petto, per la donna che lasciava a casa. Poi partì il conto alla rovescia.
(Fabrizio Caramagna)
Dopo l’apocalisse è rimasto solo il vuoto. Il resto, dopo poche centinaia di anni, si è dissolto come fumo. Si sono perse le sottigliezze, i contrasti, i colori, si sono persi i giardini, si sono persi i pensieri degli uomini, si sono persi gli uccelli e perdendosi gli uccelli si è perso anche il loro canto. E’ rimasto solo l’eco del nulla, un silenzio talmente vuoto da essere più assordante di qualsiasi suono.
(Fabrizio Caramagna)
Nel vuoto non c’è attrito né resistenza. Per questo molta gente ama finirci dentro.
(Fabrizio Caramagna)