Frasi e aforismi sui rami, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sugli alberi, Frasi e aforismi sulle radici e Frasi e aforismi sulle foglie.
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Frasi e aforismi sui rami
Le mani dell’albero hanno le unghie sporche di azzurro a furia di scavare dentro il cielo
(Fabrizio Caramagna)
Bisogna imparare dai rami. Non fare un solo passo verso qualcosa che non sia luce.
(Fabrizio Caramagna)
Il ramo, questa creatura instancabile, che cerca sempre di toccare il punto più alto del cielo.
(Fabrizio Caramagna)
La foglia che si muove leggera sul ramo. Le mancano solo i muscoli per sorridere.
(Fabrizio Caramagna)
Sono stato una foglia di castagno in autunno, un’ombra di cipresso in inverno, un fiore di ciliegio in primavera e un ramo di quercia in estate. E tu, cosa sei stato?
(Fabrizio Caramagna)
Noi tronchi spezzati non raggiungeremo più alcuna altezza. Eppure qualche ramo ancora si stacca dall’albero e strenuamente ci prova, sottile e nascosto.
(Fabrizio Caramagna)
C’è molta bellezza anche nei rami di alcune piante che cedono perché non riescono a sopportare il peso dei propri fiori.
(Fabrizio Caramagna)
I rami degli alberi attraversano l’inverno come tante righe esili di un quaderno.
I primi uccelli della primavera vi scrivono sopra le loro poesie.
(Fabrizio Caramagna)
Al chiaro di luna i rami danzano come ideogrammi nel vento.
(Fabrizio Caramagna)
Cammino in un parco della città, intorno a me gli alberi e i rami che vibrano nel freddo.
Ho una tua lettera d’amore in tasca, quando la tocco mi scalda la mano.
(Fabrizio Caramagna)
Le gemme spuntano sui rami.
Rinascono tempi, forme e colori.
E noi umani proviamo ogni volta lo stupore della vita che ritorna.
(Fabrizio Caramagna)
E’ arrivata la stagione della luce.
I frutti pesano dai rami,
fra i campi le spighe gridano l’estate.
(Fabrizio Caramagna)
Alcuni di noi trovano impossibile lasciarsi andare, e non so se questo sia una maledizione o una benedizione.
Eppure oggi ho guardato gli alberi. Avevano i rami sbattuti dalla tempesta e le foglie a brandelli, ma di erano di nuovo pronti ad accogliere qualsiasi cosa: la luce del cielo sereno o la pioggia. E sembravano felici.
(Fabrizio Caramagna)
L’albero che mi osserva dalla finestra forse si chiederà perché ho rami così corti, perchè non li alzo mai verso il cielo, perché ci sono giorni in cui nessun uccello canta su di essi
(Fabrizio Caramagna)
La libertà della foglia che abbandona il ramo è la responsabilità di tornare ogni primavera
(Fabrizio Caramagna)
La determinazione del seme, la flessibilità del ramo, la serenità del vecchio albero.
(Fabrizio Caramagna)
Appena scritta, la parola parte alla ricerca dell’invisibile. La pagina bianca trema come un ramo da cui un uccello ha appena spiccato il volo.
(Fabrizio Caramagna)
Quegli alberi le cui radici crepano l’asfalto e i cui rami entrano nelle case abbandonate. Quanti modi ha la natura di riprendersi i suoi spazi.
(Fabrizio Caramagna)
Che capacità che hanno i rami spogli dell’inverno di indossare il cielo.
(Fabrizio Caramagna)
Deve essere terribile per un pesce essere preso all’amo e sentirsi tirato fuori dall’acqua. Quella gioia di stare nel fondale interrotta all’improvviso, come un ramo che viene strappato dall’albero, e dentro il ramo c’era la luce e la linfa e adesso c’è solo la sensazione di soffocare.
(Fabrizio Caramagna)
Un bastone è un ramo da cui nessun uccello potrà mai trarre una nota.
(Fabrizio Caramagna)
Tutte le mattine lui le regalava un ramo di parole fresche.
(Fabrizio Caramagna)
La memoria è un cane stupido, gli lanci un bastone e lui ti porta qualsiasi cosa. A volte una pietra piena di luce e di riflessi preziosi, a volte un ramo aggrovigliato ricoperto di spine.
(Fabrizio Caramagna)
Solo il dolore ha il coraggio di tagliare i rami secchi.
(Fabrizio Caramagna)
Le altalene non vanno appese a un ramo qualunque. Ogni albero ha il ramo dei bambini. Devi cercarlo con pazienza.
(Fabrizio Caramagna)
Per quanto pensi di andare più in profondità, chi segue i rami dei suoi pregiudizi non arriverà da nessuna parte.
(Fabrizio Caramagna)
Il linguaggio è un albero a cui non smettono mai di crescere i rami.
(Fabrizio Caramagna)
La solitudine del ramo più alto. Che ha i frutti più belli ma nessuno riesce ad arrivarci.
(Fabrizio Caramagna)