Frasi e aforismi sul corpo

Frasi e aforismi sul corpo, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sugli occhi, Frasi e aforismi sull’anima, Frasi e aforismi sulla mente e il cervello, Frasi e aforismi sulle mani e Frasi e aforismi sullo sport.

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Frasi e aforismi sul corpo

Viviamo nell’epoca in cui si mostra il corpo ma si pretendono i complimenti per l’intelligenza.
(Fabrizio Caramagna)

Lo sport fa l’amore con il corpo rendendolo ogni volta bello come il sole.
(Fabrizio Caramagna)

Il benessere è l’equilibrio tra corpo, mente e desideri. Nel benessere ci sentiamo toccati dalla leggerezza di una mano invisibile. Ogni peso, ogni ferita, ogni forma di infelicità si è allontanata.
(Fabrizio Caramagna)

Fare riscaldamento significa rendere ospitale il proprio corpo, facendo l’appello di tutti le sue parti: testa, scapole, collo, gambe, etc.
(Fabrizio Caramagna)

Il corpo è una colonna liscia, scolpita, luminosa. Poco a poco, con l’età, diventa un sacco.
(Fabrizio Caramagna)

A 20 anni l’esercizio del corpo è un piacere. A 50 anni un dovere. A 80 anni un tormento.
(Fabrizio Caramagna)

Nella foto profilo tutti mostrano la parte più intelligente del loro corpo.
(Fabrizio Caramagna)

Governare se stessi è più difficile che governare uno stato perché dentro di noi c’è una perenne guerra civile tra il cuore, la mente e il corpo.
(Fabrizio Caramagna)

Trovo così strano che si guardi al corpo solo come a un involucro esteriore. È una macchina così complessa e affascinante che non ci si chiede mai come erano i polmoni o il fegato o la spina dorsale di Marilyn Monroe o Audrey Hepburn.
(Fabrizio Caramagna)

Convinti di vivere per la nostra volontà, ci affidiamo a un corpo di cui sappiamo poco.
(Fabrizio Caramagna)

Sappiamo pochissimo del nostro corpo: chi saprebbe riconoscere in un mucchio di oggetti il nostro piede destro, il nostro gomito sinistro?
(Fabrizio Caramagna)

Il corpo, questo animale tanto familiare quanto enigmatico, che ha deciso di seguirci da ogni parte.
(Fabrizio Caramagna)

Non capiamo neppure il nostro corpo, che è la cosa più vicina che abbiamo.
Come possiamo capire gli altri?
(Fabrizio Caramagna)

Il corpo è il tiranno di tutti quegli sfortunati che non hanno il talento di farselo amico.
(Fabrizio Caramagna)

La malattia si riprende quegli spazi del corpo che gli uomini nella salute avevano dimenticato.
(Fabrizio Caramagna)

Il corpo e le sue risposte, il corpo non ha reticenze come il cuore o l’anima, se qualcosa non va manda subito il suo allarme.
(Fabrizio Caramagna)

I calli, le rughe, le vesciche. Una parte del nostro corpo è in decomposizione già in vita.
(Fabrizio Caramagna)

Obesità: inflazione applicata al corpo umano.
(Fabrizio Caramagna)

Con l’età, il corpo si consuma, ma crescono le ali.
(Fabrizio Caramagna)

Il corpo ci dice sovente che ha male all’anima.
(Fabrizio Caramagna)

Il corpo è a volte lì, a raccontarci instancabilmente storie di carezze sfiorate e mai avute.
(Fabrizio Caramagna)

Dentro il cuore, la mente e il corpo molteplici orologi battono tempi diversi.
(Fabrizio Caramagna)

Invidio chi non ha un legame così forte tra mente e corpo, e fa quello che vuole con il corpo.
(Fabrizio Caramagna)

E’ sempre indaffarato il corpo di chi ha una mente che non ha mai voglia di pensare.
(Fabrizio Caramagna)

Siamo corpo, mente e anima.
Quando queste tre dimensioni si fondono, non si chiama più amore, ma magia.
(Fabrizio Caramagna)

Tu, e tutte le parti del tuo corpo che io chiamo casa.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni volta che ti senti triste e senza motivazioni, pensa che ci sono miliardi di cellule nel tuo corpo e tutto ciò che gli interessa sei tu.
(Fabrizio Caramagna)

I vestiti. In terra sono un mucchio inanimato. Ma se messi sopra il corpo di una donna prendono vita e ne sanno più di Dio.
(Fabrizio Caramagna)

Si ha sempre il diritto di preferire la verità del proprio abito a quella del proprio corpo.
(Fabrizio Caramagna)

L’erotismo: quando le forme del corpo si mostrano dove nessuno le attende.
(Fabrizio Caramagna)

Nell’erotismo conta molto la fantasia.
Le posizioni dell’occhio sono più numerose e varie di quelle del corpo.
(Fabrizio Caramagna)

La bellezza di un corpo femminile. Con i suoi pieni e vuoti. Come gli strumenti a corde.
(Fabrizio Caramagna)

Parti del suo corpo che fanno venire le vertigini perché, se fai attenzione, senti che ti chiamano e ti chiedono: “Ti aspettavamo, dov’eri in questa vita?”
(Fabrizio Caramagna)

Penso che la sensualità sia un gioco, un dettaglio, un brivido, un riflesso.
Conosce i segreti del proprio corpo e si mostra agli sguardi attenti.
(Fabrizio Caramagna)

Steso sul tuo corpo. E’ un modo anche questo di volare.
(Fabrizio Caramagna)

Un teologo scrisse un atlante del corpo dove segnalava i luoghi in cui baci avevano una diversa gravità morale, mettendo in guardia contro certi peccati.
(Fabrizio Caramagna)

Il gioco dei vestiti che lasciano libere parti del corpo, insinuando il miraggio della nudità.
(Fabrizio Caramagna)

I suoi capelli erano la parte più coraggiosa, il resto del corpo si adattava placidamente alla dittatura della moda.
(Fabrizio Caramagna)

L’unica parte del corpo che non invecchia mai, l’ombelico.
(Fabrizio Caramagna)

Per il feticista il poco di una mano è molto, e il tanto di un corpo è insufficiente.
(Fabrizio Caramagna)

Lei aveva questo dono di portare lo sguardo sulle sue mani come se fossero il corpo intero.
(Fabrizio Caramagna)

Smantellare la totalità, lo fa ogni feticista che vuole una parte del corpo tutta per sé.
(Fabrizio Caramagna)

Lei diceva: “Mi piace giocare all’amore”. Ma il gioco non riguardava mai il suo cuore che teneva tutto per sé, mentre il suo corpo si applicava molto seriamente a questo gioco.
(Fabrizio Caramagna)

In un futuro lontano non saremmo più costretti a viaggiare con il corpo intero. Dal notaio basterà mandare la mano per firmare, in un museo gli occhi per guardare.
(Fabrizio Caramagna)

Siamo riusciti a spiritualizzare molte parti del corpo, tranne alcune che continuano a vivere in uno stato selvaggio.
(Fabrizio Caramagna)

Nel sesso, ci sono zone neutre e amorfe del corpo, che non vogliono mai partecipare al gioco del sesso.
(Fabrizio Caramagna)

Quelle modelle che pensano d’essere un corpo, soltanto un corpo perfetto, come lo sopportano?
(Fabrizio Caramagna)

Non darmi il tuo corpo modellato dalla palestra.
Dammi occhi che raccontano una storia, una mente aperta e ribelle e un cuore che sente. E poi portami in un prato e mostrami come ogni filo d’erba si piega in modo diverso a seconda del vento e della luce.
Allora sì, mi potrò innamorare.
(Fabrizio Caramagna)

E’ fare veramente l’amore solo quando assaggi ogni centimetro di pelle del suo corpo.
(Fabrizio Caramagna)

Il tuo corpo è un libro di cui ricordo di aver letto ogni pagina in un’altra vita. Qui, fra la tua schiena e le tua spalle, ci sono delle righe che ho sottolineato con una matita invisibile tanti secoli fa. Fammele rileggere ancora una volta.
(Fabrizio Caramagna)

Il sogno è un’evasione mancata: porta con sé la mente, ma lascia il corpo nel mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Quella strana lotta per costringere il mio cervello a costringere il mio corpo a fare esercizio fisico.
(Fabrizio Caramagna)

La salute è la fede del corpo nel sangue, nei nervi, negli organi.
(Fabrizio Caramagna)

Il nostro corpo fa delle cose magiche: guarisce.
(Fabrizio Caramagna)

L’anatomia di un corpo: un passatempo maschile.
L’anatomia di un cervello: un passatempo femminile.
(Fabrizio Caramagna)

Nelle donne alcuni uomini cercano la geografia del corpo, altri la storia dell’anima.
(Fabrizio Caramagna)

Per una donna il piacere è in un punto che sta tra il suo cuore e la sua mente. Scopri questo punto e accenderai tutto il suo corpo.
(Fabrizio Caramagna)

La mia posizione preferita:
salire sul tuo corpo,
scendere dalle mie paure.
(Fabrizio Caramagna)

L’amore è quando la felicità ti fa male su tutto il corpo.
(Fabrizio Caramagna)

Mi piacciono i profumi che hanno una storia da raccontare.
La storia di un corpo, ma anche la storia delle tempeste e dei sogni che hanno visitato quel corpo.
(Fabrizio Caramagna)

Vieni a trovarmi? Oggi è la giornata ideale per un esperimento chimico con qualche parte del tuo corpo.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio non è un interesse osceno o indecente, sto solo cercando di mappare il tuo corpo. Ci sono baie remote, boschetti e strade che non ho visto su nessuna mappa.
(Fabrizio Caramagna)

Quelle notti d’estate
parlavamo di rado,
erano i nostri corpi a comunicare
il brivido delle tue anche
mi diceva tutto quelle che c’era da sapere
sull’amore.
(Fabrizio Caramagna)

Il grande errore è pensare che si guardi con gli occhi. Si guarda con tutto il corpo e, solo in secondo luogo con gli occhi.
Il sangue e il cuore e la pelle vengono a sapere le cose molto prima degli occhi.
(Fabrizio Caramagna)

Tentazioni innominabili scalano il mio corpo fino alla vetta, è difficile dirgli di no e non peccare.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi vorrei toccare il tuo corpo come farebbe un animale.
Vorrei essere un gatto sulla tua pancia,
un cane sui tuoi piedi,
una zanzara sul tuo collo,
un pesce nelle tue vene.
(Fabrizio Caramagna)

Abbracciare è una cosa complessa. Devi usare le mani ma anche il cuore, devi fare piano e forte, devi racchiudere ma devi anche far entrare l’infinito. E soprattutto devi far incastrare il tuo corpo in un altro.
(Fabrizio Caramagna)

L’abbraccio è un filo che si dipana dal gomitolo del cuore e avvolge due anime e due corpi.
(Fabrizio Caramagna)

Quando carezziamo il corpo di una donna si aprono improvvise vertigini tra una curva e l’altra.
Sembra di essere in bilico su uno spazio misterioso, pieno di possibilità e di ombre segrete.
(Fabrizio Caramagna)

L’esercizio fisico cambia il corpo, le carezze lo reinventano
(Fabrizio Caramagna)

Che strana questa cosa.
Mi fai la guerra in testa e l’amore in tutte le parti del corpo
(Fabrizio Caramagna)

Le nostre lingue non sono mai uscite tanto come negli ultimi tempi. Adorano esplorare parti nuove del nostro corpo.
(Fabrizio Caramagna)

Ho immaginato un’emozione nuova, come faccio a descrivertela? Dammi la pelle del tuo corpo che te la disegno con le dita.
(Fabrizio Caramagna)

Di notte, il sussurro è un parola che passa tra due corpi che si abbracciano.
(Fabrizio Caramagna)

Tu che continui a scappare.
Ci pensi mai ad una stanza, un letto, due corpi, e nessuna distanza?
(Fabrizio Caramagna)

Accarezzare un corpo perché si deve alla ricerca del varco, della fessura, dell’uscita che porti verso un corpo più desiderabile. (Anatomia della codardia).
(Fabrizio Caramagna)

Mi sono stancato di guardarti in fotografia
e di sentire il fruscio delle notifiche
anziché l’odore del tuo corpo.
E’ ora di vedersi nel reale,
di fare un doppio clic sulla nostra anima.
(Fabrizio Caramagna)

Fare l’amore.
Il calore entra nei corpi,
lo spazio divampa irresistibile,
ogni gesto è esplorazione della carne.
(Fabrizio Caramagna)

Vorrei averti sul mio corpo in modi che la realtà non mi permetterà mai di raccontare.
(Fabrizio Caramagna)

Una manciata di carezze e un ti voglio bene buttati addosso come i coriandoli. E il corpo che torna a danzare leggero.
(Fabrizio Caramagna)

Quel dondolarsi nel dormiveglia del pomeriggio, indugiando sulla soglia del sonno. Un rilassamento del corpo, la luce soffusa, un “le cose le faccio più tardi”. E la felicità.
(Fabrizio Caramagna)

Guidata dalla luna, la marea del sonno giunge lentamente.
A poco a poco il corpo si libera dalla gravità.
(Fabrizio Caramagna)

Le ombre si allungano mentre mi distendo nel letto. Nel buio sento il loro battito d’ali mentre si allontanano dal mio corpo.
(Fabrizio Caramagna)

Lei era un’ombra che non ci stava ad essere attaccata a un corpo. Stava bene così, tra le altre ombre, a terra, sui muri, nell’aria. Libera.
(Fabrizio Caramagna)

E se la materia risiedesse nella nostra ombra e il nostro corpo non fosse altro che un proiezione tridimensionale?
(Fabrizio Caramagna)

Non è un caso che ci sono giorni in cui siamo felici senza nessun motivo.
Il corpo lo sa quando è il compleanno dell’anima.
(Fabrizio Caramagna)

Ho le pareti del corpo così sottili da sentire l’anima alitarvi contro.
(Fabrizio Caramagna)

Le anime non gemelle si possono scambiare solo messaggi di provenienza corporea.
(Fabrizio Caramagna)

Le sue idee e i suoi occhi intelligenti erano il più bel corpo che si potesse desiderare.
(Fabrizio Caramagna)

Nei sogni notturni, certi sogni li fa la mente, altri lo stomaco o l’intestino (magari durante la digestione). Ogni parte del nostro corpo fa dei sogni. Ci sono sogni fatti dalla milza o dal pancreas o dal pene. Persino un dito o il naso possono sognare.
(Fabrizio Caramagna)

Che cosa pensa di me il mio vicino? E il mio cane? E la quercia davanti alla mia finestra? Ma dovrei anche chiedermi cosa pensa di me la mia caviglia sinistra, il mio intestino che si lamenta, il sangue che passa attraverso l’arteria del collo? Che cosa pensano di me le mie singole parti del corpo?
(Fabrizio Caramagna)

Se non avete un’idea precisa della vostra forma corporea, chiedete ad un bambino di disegnarvi.
(Fabrizio Caramagna)

Mi sento basso e poco atletico. Ci vorrebbe un aumento della corporatura percepita.
(Fabrizio Caramagna)

Deve esserci una specie di scorciatoia dentro il corpo, un sentiero invisibile tra la mente e il cuore, dei nervi o delle vene sconosciute dove ragione e emozione si mettono finalmente d’accordo.
(Fabrizio Caramagna)

E all’improvviso la sensazione di diventare madre le si attaccò al corpo come neve caduta abbondante e silenziosa durante la notte.
(Fabrizio Caramagna)

La sensazione indescrivibile di qualcuno dei triliardi di triliardi di atomi dell’universo quando provano l’emozione di far parte del corpo umano, di vibrare nel respiro, di scorrere nel sangue.
(Fabrizio Caramagna)

Ecco la danzatrice,
un corpo senza peso, un’incisione nell’aria,
un puro scoccare di grazia e equilibrio.
(Fabrizio Caramagna)

La danza riesce a esteriorizzare le più intime vibrazioni del corpo.
(Fabrizio Caramagna)

Gli ombrelloni e il cielo azzurro e i nostri corpi distesi sulla spiaggia sono in posa di fronte alla felicità.
(Fabrizio Caramagna)

Invitato per poche ore dal mondo
a godere della sua serenità,
rallento il mio corpo
in una rete di “lo faccio dopo”.
I doveri da fuori mi guardano stupiti.
(Fabrizio Caramagna)

E’ durante l’estate che le vibrazioni del corpo sono più scollegate dalle vibrazioni dell’anima. D’estate, corpo e anima vanno in direzioni opposte.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono punti del corpo sui quali il mare fa un suono diverso, morbido, intimo. Come se li conoscesse da una vita quei punti.
(Fabrizio Caramagna)

Quando mi tuffo il corpo è come un peso che tira in basso,
entro in acqua e mi sento come se stessi perdendo dei pezzi di me,
poi quando riemergo riprendo forma a poco a poco.
Prima la testa, poi le spalle, poi il sorriso.
(Fabrizio Caramagna)

Il movimento è la libertà del corpo, la pace la libertà della mente.
(Fabrizio Caramagna)

Il cinquantenne che si innamora di una ventenne perde la testa non per lei, ma per la vita che scorre in lei, per quell’energia che trionfa nel corpo della giovane mentre nel suo corpo la vitalità va spegnendosi a poco a poco.
(Fabrizio Caramagna)

Il corpo della donna è visto come altare, luogo di riti e adorazioni, ma – ahimè – anche di sacrifici.
(Fabrizio Caramagna)

Teso oltre il limite,
il corpo dell’atleta corre e vola in alto,
verso l’alloro del premio,
nel diagramma del record,
dentro il libro degli eroi,
mentre lo spettatore stregato dall’impresa,
un poco si sente il suo sosia mancato.
(Fabrizio Caramagna)

Osare è portare il destino delle stelle dentro il corpo.
(Fabrizio Caramagna)

Mi avvicino al tuo corpo con la stesso dolcezza con cui mi avvicino ai miei errori
(Fabrizio Caramagna)

Quelli che odiano non si rendono conto che il vero problema è quando lasciano che l’odio si trasformi in un organo in più del proprio corpo, a metà tra il fegato o la gola.
(Fabrizio Caramagna)

Il corpo non sa più quali inganni apportare per trattenere l’altra persona, un ospite che talvolta accenna a volersene andare, a togliere il disturbo… Di qui il trucco, il lifiting, i filtri nelle foto… “Per favore resta, non lasciarmi solo”.
(Fabrizio Caramagna)

Il sogno di ogni specchio è che vi si rifletta la luna, ma molti specchi passano la vita a riflettere solo corpi volgari e anonimi.
(Fabrizio Caramagna)

L’immagine del nostro scheletro è piuttosto inquietante: di tutte le immagini del corpo è quella in cui ci riconosciamo di meno.
(Fabrizio Caramagna)

In vecchiaia ci sarà ancora qualche donna che appoggerà sulla mio pelle la propria soavità, che accetterà il gesto di offerta del mio corpo?
(Fabrizio Caramagna)

A una certa età senti che è giunta l’ora di invitare un archeologo ad avventurarsi con la sua lampada frontale sotto le volte del palazzo del tuo corpo sempre più in rovina.
(Fabrizio Caramagna)

La medicina ha trovato il rimedio per prolungare certe sofferenze e malattie del corpo. Ecco che così noi ci mettiamo nello stato di morire, prima ancora di essere morti.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono dei giorni in cui il mio futuro cadavere occupa troppo spazio nel mio corpo e non mi permette di fare nulla.
(Fabrizio Caramagna)

Il corpo è il solo che – attraverso i miei geni – conosce il mio destino. Che lo conosce come corpo, in un sapere muto, chiuso, impenetrabile.
(Fabrizio Caramagna)

Nella depressione è l’anima che – non più a suo agio, estranea, sofferente come un destino mancato – tenta di uccidere il corpo.
(Fabrizio Caramagna)

Non se n’è andata l’ansia: ha solo traslocato da una parte all’altra del corpo, come la polvere quando pulisci.
(Fabrizio Caramagna)

In certi sogni il nostro corpo pesa 21 grammi, come l’anima.
(Fabrizio Caramagna)

Ci si avvicina alla morte come ci si è avvicinati alla nascita. Senza saperlo. E’ stato un seme incosciente che è caduto in un ovulo, sarà un corpo incosciente che cadrà in terra senza rialzarsi più.
(Fabrizio Caramagna)

La caduta degli angeli è la caduta dei corpi. Quando l’angelo, nella sua superbia, ha avuto un corpo, è caduto.
(Fabrizio Caramagna)

La morte ci toglie la terra sotto i piedi per posarla sul nostro corpo.
(Fabrizio Caramagna)

Il giorno della resurrezione dei corpi gli ipocondriaci torneranno a provare il terrore di ammalarsi.
(Fabrizio Caramagna)

Mi scandalizza la prostituzione della testa, più che quella del corpo.
(Fabrizio Caramagna)

Alla nostra coscienza curiosa manca l’esperienza di un altro corpo.
E al nostro corpo curioso manca l’esperienza di un’altra coscienza.
(Fabrizio Caramagna)

Dopo una certa età il nostro corpo accende la spia della riserva, pensi sempre di potertela cavare facendo carburante alla prossima stazione e poi, a un certo punto, rimani a piedi
(Fabrizio Caramagna)

Ho questa foglia caduta tra le mani e un ricordo di tanti anni fa. Senza fatica l’eternità parla all’anima e il corpo assiste incredulo.
(Fabrizio Caramagna)

La mia solitudine è tale che vorrei dire al mio scheletro di uscire dal mio corpo e sedersi davanti a me per qualche chiacchiera confidenziale. Ma non mi fido. Del resto, come potrei fidarmi di qualcuno che ho tenuto prigioniero per così tanti anni sotto la mia pelle. E’ capace di scappare appena esce.
(Fabrizio Caramagna)

Gli esseri umani trascorrono la maggior parte della loro vita nascondendo tutto di se stessi. L’abbigliamento copre le verità del corpo, gli stereotipi coprono le verità interiori.
(Fabrizio Caramagna)

Toccare il corpo per possedere, toccare l’anima per volare.
(Fabrizio Caramagna)

Il corpo cresce lentamente e costantemente fino all’età di diciott’anni.
L’anima, invece, può arrivare alla sua piena statura nel giro di un’ora (basta un pomeriggio di vento, di sogni e di letture) oppure può restare piccola per anni e anni senza mai svilupparsi.
Molti muoiono con un’anima che non è mai cresciuta.
(Fabrizio Caramagna)

Se l’anima non esiste, che ci diano almeno un secondo corpo di riserva.
(Fabrizio Caramagna)

Noi siamo mortali, ma i singoli atomi che compongono il nostro corpo sono immortali. Dopo che siamo morti, vivono senza appartenerci più in un numero di anni così grande che può essere espresso solo con una notazione matematica: 10 anni alla trentacinquesima. Ed è strano pensare, che mentre noi abbiamo concluso la nostra vita nell’arco di pochi anni, questo numero così elevato e irreale, “10 alla trentacinquesima”, continua la sua misteriosa traiettoria nel tempo.
(Fabrizio Caramagna)

Un giorno il mio corpo mi presenterà il conto, io nel frattempo pianifico la fuga.
(Fabrizio Caramagna)

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