Frasi e aforismi sul salto e il saltare, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul volo e il volare, Frasi e aforismi sulla camminata e il cammino e Frasi e aforismi sul tuffo.
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Frasi e aforismi sul salto e il saltare
Ah, poter saltare sul dorso di un arcobaleno e correre a perdifiato verso l’orizzonte.
(Fabrizio Caramagna)
Non sei mai stato bambino se non sei saltato a piedi pari dentro una pozzanghera, svegliando le fate che dormivano e facendole saltare in mille gocce di luce fino al cielo
(Fabrizio Caramagna)
Non so cosa sia l’amore.
Ma l’amore non è un trofeo, una conquista, un vanto, un abbaglio, un’elemosina, una distrazione, una notte e via, una musica suonata male o un bacio tiepido.
L’amore è saltare insieme nel vuoto, sapendo che ci prenderanno gli angeli.
(Fabrizio Caramagna)
E se invece prendessi un’altra strada,
se invece di fare lo stesso percorso
inventassi una capriola
o un salto sulla luna?
(Fabrizio Caramagna)
Che voglia di saltare da un tetto all’altro finché non finisce il mondo.
(Fabrizio Caramagna)
Ti va di fare un salto con me in un buco nero? Non so quanto buio e quanto profondo sarà, ma forse alla fine troveremo un campo di begonie e fiordalisi.
(Fabrizio Caramagna)
La vita è un salto. E qualsiasi salto richiede un pizzico d’incoscienza, per andare oltre i limiti di ciò che già conosciamo.
(Fabrizio Caramagna)
Il coraggio di cui hai bisogno è tutto in quei secondi in cui la mente si tira indietro, l’attimo prima che stavi per farlo. E salti lo stesso.
(Fabrizio Caramagna)
Se prima del grande salto ti sale il panico, pensa alla forza che hai avuto per arrivare fin la.
(Fabrizio Caramagna)
Come quando salti giù. L’attimo prima di toccare terra o immergerti nel mare.
Quell’attimo sei tu.
(Fabrizio Caramagna)
I momenti in cui ti senti felice senza motivo e fai salti di gioia sono in realtà lezioni di danza da parte di Dio.
(Fabrizio Caramagna)
Succede che a un certo punto le lacrime creano pozzanghere in cui vuole saltare la felicità. E allora smetti di piangere, e impari di nuovo ad andare avanti.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono punti esclamativi che vanno in punta di piedi e punti esclamativi che saltano.
(Fabrizio Caramagna)
Quando il cavallo salta una recinzione, lascia dietro di sé una scia invisibile di determinazione, una corrente d’aria elettrica e vibrante.
(Fabrizio Caramagna)
Se guardi bene, la rana non salta. Spinge con le sue zampe leggere il mondo verso il basso.
(Fabrizio Caramagna)
A 20 anni, non ci sono che vertigini, estasi, soprassalti.
(Fabrizio Caramagna)
Primo giorno di mare. Le onde mi annusano con l’ostinazione di un cane. Poi mi riconoscono e mi saltano addosso e mi fanno le feste.
(Fabrizio Caramagna)
Vado d’accordo con i bambini, con i matti e i poeti,
quelli che perdono la bussola, il tempo e gli schemi,
quelli che saltano sopra i muri e corrono liberi dall’altra parte.
(Fabrizio Caramagna)
Il circo con i suoi trapezisti, saltimbanchi e acrobati è la tensione tra ciò che vorrebbe stare sempre in aria e la sua necessità di ricadere a terra.
(Fabrizio Caramagna)
Come quando l’estate se ne va via con l’ultimo temporale. Della felicità resta una piccola pozzanghera di sole da saltarci dentro con delicatezza e malinconia.
(Fabrizio Caramagna)
Faccio quattro passi fino al sentiero dei miei anni migliori. Forse qualche amico è ancora laggiù a saltare nelle pozzanghere e a camminare sui tetti senza perdere l’equilibrio.
(Fabrizio Caramagna)
Quanti salti nel vuoto. A volte però mi riesce il salto tra un anello di Saturno e Venere.
(Fabrizio Caramagna)
Si stanno chiudendo, uno a uno, i portali per il mondo della magia.
Perché i bambini non disegnano più varchi e griglie e accessi per saltarci dentro.
(Fabrizio Caramagna)
Per i bambini attraversare la vita è come attraversare un fiume saltando su delle pietre. Aprono le braccia come se fossero ali, appoggiano le mani su qualcosa di invisibile. A volte scivolano, si bagnano un po’ e poi ridono e risalgono sulle pietre. Sotto non c’è ancora l’abisso. Quello che basta un salto maldestro a condannarti per sempre.
(Fabrizio Caramagna)
I traumi ci dormono accanto cheti cheti. Ma se li stuzzichiamo ci saltano addosso come tigri.
(Fabrizio Caramagna)
Non c’è nulla di comodo nella rivoluzione.
Nasce da un grido di battaglia, da una ribellione ai pregiudizi, da un salto nell’ignoto.
(Fabrizio Caramagna)
Erano veramente belli a vedere, questo delfino e questa pulce che saltavano fianco a fianco, l’uno in mare e l’altra sulla riva, solo che le attenzioni e gli applausi del pubblico erano tutti per il delfino e nessuno degnava della minima attenzione le evoluzioni altrettanto belle e spettacolari della pulce, evidentemente meno brava del delfino a promuovere se stessa.
(Fabrizio Caramagna)
Il gatto. Fermo immobile sulla ringhiera del balcone sembra misurare lo spazio per saltare. Su un’altra ringhiera. O forse, chissà, su un altro pianeta.
(Fabrizio Caramagna)
Quando ti chiedo come stai, non rispondermi “bene”.
Dimmi perché salti quella pagina ogni volta che sfogli il libro, parlami di quella stanza nel tuo cuore dove non entri più da anni, raccontami di che colore è oggi la tua anima.
(Fabrizio Caramagna)
Le note a piè pagina. Quelle che si saltano sempre, se non si è curiosi, se non si è pazienti, se non si è lettori.
(Fabrizio Caramagna)
La saggezza sospende la frenesia e ti ricorda che il mondo gira anche senza i tuoi salti mortali.
(Fabrizio Caramagna)
I movimenti più ridicoli sono i salti mortali che fa chi cerca di convincere se stesso di non aver sbagliato.
(Fabrizio Caramagna)