Frasi e aforismi sulla saliva

Frasi e aforismi sulla saliva, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul bacio, Frasi e aforismi sul mordere e il morso e Frasi e aforismi sulla bocca.

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Frasi e aforismi sulla saliva

I tuoi baci mi portano in un mondo di cose belle che può essere descritto solo con il sapore della tua saliva.
(Fabrizio Caramagna)

I tatuaggi sono indelebili. Ma anche la saliva di certi baci.
(Fabrizio Caramagna)

Dimmi di che colore dipingi i sospiri, se usi matita, gesso o saliva
(Fabrizio Caramagna)

Ho scritto sul tuo ventre “per sempre” con la saliva…
(Fabrizio Caramagna)

Quel bacio che raggiunge l’esatto grado di calore nella tua saliva.
(Fabrizio Caramagna)

Quando il mio corpo sa della tua saliva. Questa sensazione quasi di ebrezza.
(Fabrizio Caramagna)

Odore di sudore, sesso, saliva, lenzuola disordinate. Odore di te e me.
(Fabrizio Caramagna)

Saliva e morsi.
Baci senza freni e il rumore dei vestiti che cadono.
(Fabrizio Caramagna)

Non c’è desiderio se non c’è qualcosa bacio, qualcosa che mordo, qualcosa che bagno con la mia saliva.
(Fabrizio Caramagna)

Con la sua saliva costruiva ponti tra le sue labbra e il ventre di lui.
(Fabrizio Caramagna)

Vivere in una bocca, essere in preda all’umidità. Essere un bacio nella poesia della saliva.
(Fabrizio Caramagna)

La distanza tra le parole e la pelle va misurata in saliva.
(Fabrizio Caramagna)

Con saliva, sudore e risate infinite ci siamo raccontati tutte le cose rimaste sospeso.
(Fabrizio Caramagna)

A leggere a alta voce, la parola sale dalla pagina e si fa vibrazione, corde vocali, saliva, respiro e lingua: per un istante si fa corpo e poi muore nel silenzio.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono notti che sono più notti di altre, più saliva che parole, più baci che sonno, più fuoco che aria.
(Fabrizio Caramagna)

Che bello se l’unica moneta di scambio fosse la saliva.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono ferite che guariscono con il sale, altre con la saliva
(Fabrizio Caramagna)

Ho questo bisogno insopportabile di curare le tue ferite con la saliva dei miei baci.
(Fabrizio Caramagna)

La tua saliva mi scorre nelle vene, quella che mi hai dato da bere in ogni tuo bacio.
(Fabrizio Caramagna)

Ho bisogno del tuo odore addosso. Della tua pelle incollata alla mia. Di versarti saliva e fondere parole. Di sentire che pulsi, che tremi
(Fabrizio Caramagna)

Ho bisogno di un ultimo bacio e di tutto il mare della tua saliva.
(Fabrizio Caramagna)

È che tra le mie labbra ho delle mani assetate di saliva.
(Fabrizio Caramagna)

Tra le mie dita c’è una necessità e un disegno del destino fatto con la trama della tua saliva.
(Fabrizio Caramagna)

Porto i peccati caricati sulle mie labbra e la mia bocca ricorda la tua saliva mentre la mia lingua trema.
(Fabrizio Caramagna)

La intrappolò nella ragnatela del suo sorriso, l’annegò nella saliva e la finì con un morso di passione.
(Fabrizio Caramagna)

Fammi sentire la tua saliva che si aggiunge alla mia umidità, che siamo fatti di acqua e di piacere.
(Fabrizio Caramagna)

Bacio-lingua-saliva-morbidezza-labbra-morsi-braccia-respiro-morbidezza-bacio-risate-silenzio-carezza-silenzio-amore.
(Fabrizio Caramagna)

Se mi mostri le spalle posso intrecciarti le ali con la mia saliva.
(Fabrizio Caramagna)

Siamo meccanismi di difesa imperfetti, sbarre e inferriate molto sensibili al tatto e alla saliva.
(Fabrizio Caramagna)

La prima volta che sono caduto in una trappola, la saliva era l’esca.
(Fabrizio Caramagna)

Io ormai sono te, la tua saliva scorre nelle mie vene.
(Fabrizio Caramagna)

L’infinito intrappolato nel sorso di saliva che deglutisci quando le sussurri all’orecchio: “Sei mia!”
(Fabrizio Caramagna)

Mi ricorderò di te per l’ultima volta e sarai la saliva più amara che deglutirò.
(Fabrizio Caramagna)

Fili di saliva sul cuscino come ragnatele che si asciugano presto al sole dell’alba.
(Fabrizio Caramagna)

Il tango. La saliva e le vibrazioni scorrono più sulle gambe che tra le labbra.
(Fabrizio Caramagna)

Un vestito di lamé, è un abito di saliva?
(Fabrizio Caramagna)

La lumaca si arrampicò sulla lattuga e tracciò una scia di saliva mentre avanzava. Sgranò bene gli occhi e verificò che nessuno la stesse guardando. Poi iniziò a pattinare.
(Fabrizio Caramagna)

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