Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro. Essi credono che quando qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia, diventa più bello.
Frasi e aforismi sulle crepe, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulle ferite e le cicatrici, Frasi e aforismi sui difetti, Frasi e aforismi sulla vulnerabilità e Frasi e aforismi sulla fragilità.
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Frasi e aforismi sulle crepe
Le crepe ci sono in ognuno di noi. Ma è il modo con cui le riempiamo a fare la differenza. Alcuni ci mettono cemento, altri bellezza e coraggio.
(Fabrizio Caramagna)
Le crepe ci sono, accadono, le facciamo.
Ma è la luce con cui le riempiamo che dà un senso alla nostra vita.
(Fabrizio Caramagna)
Quelle che voi chiamate cicatrici, per me sono crepe. Dentro il destino ci ha infilato tesori. E te ne accorgi solo dopo anni.
(Fabrizio Caramagna)
Tu sei un vaso pieno di crepe e un giorno arriva qualcuno e ti spolvera, ti osserva, pensa che non sei al posto giusto, ti sposta e improvvisamente dalle tue crepe esce una luce bellissima.
(Fabrizio Caramagna)
Tutto si rompe più facilmente se c’è già una crepa.
I vasi, gli equilibri, i cuori.
Tranne la saggezza.
La saggezza ha bisogno delle crepe per farsi grande.
(Fabrizio Caramagna)
Sulla mia pelle ci sono le crepe di tante cadute. Ma c’è anche la luce di qualche resurrezione. Questi ultimi sono segni che sono quasi invisibili e non puoi raccontarli a chiunque.
(Fabrizio Caramagna)
Cose che mi fanno paura:
Le case senza libri.
I vasi senza crepe.
Le posate appaiate.
Gli adulti che non saltano nelle pozzanghere.
Le finestre chiuse da una vita.
Quelli che non ti danno una possibilità.
Quelli con la cravatta inappuntabile.
Gli occhi senza luce.
(Fabrizio Caramagna)
Non amo quelle vite che sono un puzzle ordinato in cui ogni tessera combacia. Preferisco le vite piene di crepe e fessure tra un pezzo e l’altro. E’ da lì che filtra la luce.
(Fabrizio Caramagna)
Mi stanno a cuore gli imprecisi, i distratti, quelli che inciampano sempre.
Vedo in loro la crepa familiare di un meccanismo rotto,
il movimento di un congegno che ha perso un pezzo.
E sento che dentro il loro corpo così strano e impacciato
vibra qualcosa di prezioso che nessun altro ha.
(Fabrizio Caramagna)
E’ No finché non entri nelle crepe delle mie ferite come uno speleologo innamorato delle forme difettose.
(Fabrizio Caramagna)
Hai i segni sulla fronte per il troppo pensare,
hai le crepe nel cuore per aver amato la persona sbagliata,
hai il dolore nell’anima perché questa non è la tua galassia,
ma oggi c’è un cielo azzurro, c’è il vento giusto, c’è un viaggio da fare
e persone da conoscere.
Lasciati andare.
(Fabrizio Caramagna)
Lei aveva negli occhi la bellezza di chi ha imparato a camminare sul ciglio della vita, l’onestà di chi non fa promesse strane e il fascino dell’insolito, di ciò brilla per le proprie crepe e non per la propria perfezione.
(Fabrizio Caramagna)
Sei quel tipo di fiore che fa sembrare belle le fessure e le crepe del mio muro. Che dà finalmente un senso a ogni vuoto.
(Fabrizio Caramagna)
La continua e inutile ricerca di simmetria,
in un mondo di spigoli e interruzioni e crepe.
(Fabrizio Caramagna)
Fermarsi alla stazione dell’apparenza, fare il pieno alla voce che ti dice “va tutto bene” e poi ripartire.
Ma le gomme sono a terra, il motore è stanco, il finestrino è pieno di crepe.
(Fabrizio Caramagna)
Persone che parlano di bellezza interiore, di amore per le crepe e le imperfezioni, e poi postano solo immagini di modelle perfette.
(Fabrizio Caramagna)
Esistono piccolissime crepe nelle promesse che rivolgiamo agli altri. Minuscole, quasi invisibili. Eppure illuminano perfettamente la nostra finzione.
(Fabrizio Caramagna)
Sempre identica a se stessa la statua attraversa tutte i secoli (al massimo qualche screpolatura, qualche lieve patina di ombra).
E noi che cambiamo a ogni stagione, immersi nel disordine del tempo, la scrutiamo in cerca del segreto della sua immortalità.
(Fabrizio Caramagna)
Il dubbio è la crepa che minaccia la stabilità di un edificio di pensiero. Puoi cercare di nascondere la crepa o non pensarci, ma senti lo stesso lo scricchiolio.
(Fabrizio Caramagna)
La microscopica crepa nel solido ragionamento, trascurata dal suo orgoglioso proprietario, sorride, aspettando il momento giusto.
(Fabrizio Caramagna)
Quel momento in cui inizi a pensare a lei e senti una crepa dentro, quel momento il corpo lo ha già capito da tempo.
(Fabrizio Caramagna)
La vecchiaia imprime crepe sulle pareti,
annerisce lo specchio dove abbiamo brillato per un istante,
prima di essere fissati dall’occhio vitreo del tempo.
(Fabrizio Caramagna)
L’invecchiamento riempie le maschere di crepe, mostrando tutto quello che c’è sotto.
(Fabrizio Caramagna)
Anche il volto dell’arrogante ha delle minuscole crepe dove ogni tanto si insinua la vergogna.
(Fabrizio Caramagna)
Invecchiare è vedere come l’albero secco dell’orgoglio si vada riempiendo delle screpolature dell’umiltà e dell’accettazione.
(Fabrizio Caramagna)
Comincia a piovere. Guardo la buca screpolata e comprendo la sua allegria. Tra poco diventerà una pozzanghera luminosa.
(Fabrizio Caramagna)
La pioggia abbraccia le rovine con tanta forza
che non c’è crepa che non sappia fiorire.
(Fabrizio Caramagna)
Quegli alberi le cui radici crepano l’asfalto e i cui rami entrano nelle case abbandonate. Quanti modi ha la natura di riprendersi i suoi spazi.
(Fabrizio Caramagna)
Guardo in basso. La porta indossa ancora quella crepa, con la stessa silenziosa indifferenza di quando ti ha vista andare via.
(Fabrizio Caramagna)
Belle queste crepe, ci pianterò delle peonie.
(Fabrizio Caramagna)
Servono tante certezze per coprire la crepa lasciata da un piccolo dubbio.
(Fabrizio Caramagna)
La zebra ha delle crepe.
(Fabrizio Caramagna)
Lui era dipendente dal ricostruire la vita ogni volta che cadeva, esattamente uguale a com’era prima, compresa la crepa che aveva causato il disastro.
(Fabrizio Caramagna)