Frasi e aforismi sul lamento

Frasi e aforismi sul lamento e il lamentarsi scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul dolore e la sofferenza, Frasi e aforismi sulla lacrime e il piangere e Frasi e aforismi sul destino.

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Frasi e aforismi sul lamento e il lamentarsi

Dio era già vecchio quando generò l’uomo. Riuscì appena a trasmettere la sua tendenza a lamentarsi, la sua insoddisfazione perpetua e i suoi reumatismi.
(Fabrizio Caramagna)

Siamo diventati una società di esseri scontenti, attratti dalla delusione, dalla contraddizione e dalla facile lamentela.
(Fabrizio Caramagna)

Il lamentoso sapeva esprimere il suo scontento in tre lingue diverse.
(Fabrizio Caramagna)

Nuovi assortimenti di lamentela disponibili al reparto “ho bisogno di compatimento”.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono persone che si rammaricano quando un brutto momento finisce perché non hanno più occasioni per lamentarsi.
(Fabrizio Caramagna)

Lamentarsi perpetua il nostro bisogno di un’autorità che risolva tutto, di un martire che ci ascolti e di un sollievo che sa di marcio.
(Fabrizio Caramagna)

Commentare senza informarsi, scrivere senza leggere, lamentarsi senza provarci, etichettare senza conoscere. Benvenuti nella modernità.
(Fabrizio Caramagna)

Muoiono di ammirazione per i candidati per i quali non votano, votano per i candidati che non ammirano e si lamentano dei risultati.
(Fabrizio Caramagna)

L’argomento preferito di chi si lamenta è sempre uno: se stesso. E un narcisista del dolore.
(Fabrizio Caramagna)

Quando potresti lamentarti davvero, la forza di lamentarti è la prima che ti abbandona, perché ormai sei sfinito da tutte le volte che ti sei lamentato invano.
(Fabrizio Caramagna)

Siamo quello di cui ci lamentiamo.
(Fabrizio Caramagna)

I lamentosi sono quelli che nelle disgrazie si sentono disgraziatissimi.
E nell’allegria, quasi tristi.
(Fabrizio Caramagna)

Ha l’intollerabile abitudine di coltivare vizi solo moderni: spoilerare le serie tv, accollarsi, lamentarsi sempre, portare scarpe brutte.
(Fabrizio Caramagna)

Il politico ingenuo si lamenta della nostra stupidità. Il politico astuto si rallegra della nostra stupidità e la usa a suo vantaggio.
(Fabrizio Caramagna)

Lamentoso e permaloso vanno a braccetto.
(Fabrizio Caramagna)

Certi lamentosi meriterebbero una laurea “doloris causa”.
(Fabrizio Caramagna)

Qualcuno può lasciarmi un milione di euro così mi lamento io al posto suo per le tasse da pagare?
(Fabrizio Caramagna)

Un giorno la signorina Lamentela incontrò il signor Patetico, e fu amore a prima vista.
(Fabrizio Caramagna)

I lamentosi, che fanno un elenco dettagliato e minuzioso delle proprie disgrazie, dimenticano sempre in qualche luogo le gioie accadute.
(Fabrizio Caramagna)

Il lamentarsi sistematico di essere sfortunati mi sembra un tantino ingrato.
Sapeste quante cose non avreste imparato da fortunati.
(Fabrizio Caramagna)

I lamentosi vogliono solo ciò che non possono avere, così hanno la scusa per lamentarsi.
(Fabrizio Caramagna)

Quando incontri una difficoltà, alla sua sinistra c’è una soluzione, alla sua destra una lamentela. Scegli la sinistra.
(Fabrizio Caramagna)

Il “non lo so se ce la faccio” è un ce la faccio però devi darmi la possibilità di lamentarmi.
(Fabrizio Caramagna)

Lamentarsi, per avere le briciole.
Apparire, per avere le gambe corte.
Essere se stessi, per andare ovunque tu voglia
(Fabrizio Caramagna)

Smettila di implorare e comincia ad esplorare.
(Fabrizio Caramagna)

L’autocelebrazione se la gioca solo con la autocommiserazione e la lamentela. In entrambi i casi, c’è un ego pieno di sé.
(Fabrizio Caramagna)

Si preparò 25 anni per lavorare, si lamentò per 40 anni di lavorare, rimpianse durante tutta la sua pensione di non lavorare. Poi morì.
(Fabrizio Caramagna)

Purtroppo possiamo lamentarci delle persone di Internet solo con le persone di Internet. Perché, alla fine, solo loro ci possono capire.
(Fabrizio Caramagna)

I ricchi hanno davvero tutto, anche il coraggio di lamentarsi.
(Fabrizio Caramagna)

Tutti hanno sofferto. Chi ne fa argomento per vantarsi.
Chi per avanzare pretese e lamentarsi. Chi per giustificarsi.
E chi non ne parla mai.
Perché ha sofferto davvero.
(Fabrizio Caramagna)

Si diventa patetici, lamentosi, cavillosi, quando non si riesce a dare un senso alle proprie sconfitte.
(Fabrizio Caramagna)

Lamentarsi non serve. Agire non risolve il problema, ma fa sentire vivi.
(Fabrizio Caramagna)

Se ti lamenti, l’unico che ti ascolta è il peggio.
(Fabrizio Caramagna)

L’indignazione è di chi sa tramutarla in azione. Il resto è sterile consapevolezza o lamentela.
(Fabrizio Caramagna)

Le folate di vento che si infilano sotto la finestra. Vengono a lamentarsi e a dirci quanto sia burbero il temporale.
(Fabrizio Caramagna)

Qualcuno ha mai udito il lamento silenzioso del bruco, stretto nel suo bozzolo di crisalide, mentre di nascosto piange per paura di diventare farfalla?
(Fabrizio Caramagna)

Se di tanto in tanto non tocchi il legno e non lo accarezzi dolcemente, non sorprenderti se si lamenta con orribili scricchiolii durante la notte.
(Fabrizio Caramagna)

Lamenti di uno scrittore megalomane. “Dio non contento di aver inflitto la cecità a Omero, la gobba a Leopardi, la sordità a Beethoven, la disabilità a Frida Kahlo, adesso nega a me il Premio Strega…”.
(Fabrizio Caramagna)

Guardano la stessa pubblicità in TV venti volte al giorno, ma si lamentano se io pubblico sui social lo stesso aforisma a distanza di giorni.
(Fabrizio Caramagna)

Mai lamentarsi che l’anno appena passato è stato il peggiore della propria vita.
L’unico anno peggiore sarà quello che non si potrà raccontare.
(Fabrizio Caramagna)

Un anno ha circa 50 lunedì.
Se raggiungi gli 80 anni, avrai vissuto 4000 lunedì.
Che i lunedì non ti piacciano o che tu non veda l’ora che finiscano, significa solo aver sprecato oltre dieci anni di vita… in una lamentela piuttosto inutile.
(Fabrizio Caramagna)

Il tempo che sprechiamo a lamentarci della vita, usiamolo a prepararci un buon caffè.
Lasciamo che sia la caffettiera a borbottare.
(Fabrizio Caramagna)

I lamentosi chiamiamo toccare il fondo qualsiasi atterraggio forzato di routine.
(Fabrizio Caramagna)

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