Frasi e aforismi sul tramonto

Frasi e aforismi sul tramonto, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla sera, Frasi e aforismi sull’alba e Frasi e aforismi sul sole.

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Frasi e aforismi sul tramonto

Mi piacciono i tramonti pieni di luce, quelli che irrompono da qualche angolo nascosto del cielo e incrinano l’asse terrestre tanto sono spettacolari.
Quelli che ti ricordano perché sei vivo.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi un tramonto mi ha messo due lacci di luce intorno al collo. Poi ha tirato forte e, per l’ennesima volta, mi ha folgorato di bellezza.
(Fabrizio Caramagna)

Vorrei conoscerti meglio. Ti aspetto in un tramonto che ho riservato per due.
(Fabrizio Caramagna)

Un tramonto rosso che è diventato rosa e poi blu, e non sa nulla delle nostre parole, dei nostri “oh, che bello”, non sa neanche che esiste il cielo, lui.
Tramonta e basta.
E niente nell’universo lo sa fare bene come lui.
(Fabrizio Caramagna)

Non ci stanchiamo mai di un tramonto. Conserva intatto, nonostante l’abbiamo visto milioni di volte, il suo potere di portarci in un mondo segreto.
(Fabrizio Caramagna)

Dopo il tramonto, l’aria è ancora tiepida e il cielo inizia a riempirsi di stelle. Impossibile non affidargli i sogni, anche quelli che abbiamo perduto
(Fabrizio Caramagna)

Andiamo a inseguire il tramonto?
Probabilmente ci sfuggirà, incontreremo qualche ostacolo, ma sarà bello fermarsi là
proprio dove la Vita ci stava aspettando.
(Fabrizio Caramagna)

Non perdere tempo a cercare la felicità: cerca un libro di poesie, un tatuaggio, una persona, un posto dove fare l’amore, un campo di lavanda, un tramonto.
(Fabrizio Caramnagna)

Il giorno e la notte non sono fatti per stare insieme, e litigano e si rincorrono da sempre,
ma quando si fermano e sorridono e per un attimo si toccano,
nascono i tramonti più belli.
(Fabrizio Caramagna)

Che sensibilità il sole: arrossire tutte le sere al momento di tramontare.
(Fabrizio Caramagna)

Il tramonto è come un bambino che apre una confezione di pastelli e si diverte a impiastricciare la faccia di Dio.
(Fabrizio Caramagna)

Di quel che il tramonto non dice. E che il cielo però sente. Riempiendo tutto l’orizzonte di colori mai visti.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono tramonti che non puoi far altro che guardarli e pensare che avrai pur sbagliato tante cose, ma almeno hai i colori che ti meriti.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni stagione, a un certo punto, ha il suo tramonto. Quel tramonto che la descrive meglio e la completa. E’ privilegio di pochi accorgersene.
(Fabrizio Caramagna)

Un tramonto: come se il cielo rovesciasse sul mondo un cestino di farfalle macchiate d’oro, tuorli d’uovo e vetri ardenti.
(Fabrizio Caramagna)

Quando di sera il cielo urta la terra, da quel genere di incontri nascono sempre tramonti, sogni, corse sull’erba e frammenti di linguaggio imbevuti di anima e silenzio.
(Fabrizio Caramagna)

Sono ateo del Dio che esaudisce le preghiere degli esseri umani e credente del Dio che crea tramonti bellissimi.
(Fabrizio Caramagna)

La solitudine di questo momento davanti a un tramonto, in cui ti rendi conto che stai inventando un ricordo, che sarà eterno.
(Fabrizio Caramagna)

Potremmo fermarci qui, ad aspettare il tramonto da questa terrazza. La brezza leggera. I pensieri che si intrecciano tra le dita e i tuoi capelli mossi. Il collo scoperto e io che sorrido.
(Fabrizio Caramagna)

Tra quei tramonti ho lasciato il suono dei miei desideri, il colore di alcuni vorrei.
(Fabrizio Caramagna)

Penso che la felicità si trovi in qualcosa di insolito: nel mare mosso, in un treno che corre sui binari o in un tramonto. Qualcosa che è tempesta, velocità o la fine di una storia.
(Fabrizio Caramagna)

Il tramonto ha scavalcato il recinto dell’azzurro e affretta il passo verso il giardino dei colori rosa e arancione.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi mi sono accorto
di quanto si sono allungate le giornate.
E di un cielo
che raccontava al tramonto
quanto fosse vicina l’estate.
(Fabrizio Caramagna)

Mi piace la capacità delle montagne di prolungare un tramonto anche quando non c’è più.
(Fabrizio Caramagna)

Le prime stelle che appaiono nella sera, come se qualcuno avesse gettato una manciata di risate di bambini attraverso il confine del mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono tramonti in cui i nervi e la carne, ebbri di luce,
vogliono farsi anima.
(Fabrizio Caramagna)

Per quell’attimo di felicità che si intravede al tramonto. Per le strade ancora da percorrere. Per gli incontri che verranno. Per un cuore che sento di nuovo battere.
(Fabrizio Caramagna)

La luce del crepuscolo si accorda con la sera e disegna più quiete e misteriose meraviglie d’ombra, oscuri specchi e linee di frontiera deve si insinuano strani brividi pieni di presentimento.
(Fabrizio Caramagna)

La sospensione del tramonto. E nell’eccesso di luce la necessità di avvicinarsi al mondo. Di riconoscerne i contorni segreti finché si può.
(Fabrizio Caramagna)

Straripa arancio, ocra e oro (e una goccia di indaco), il cielo al tramonto.
(Fabrizio Caramagna)

Lo senti il rumore degli occhi dentro la luce del tramonto?
(Fabrizio Caramagna)

L’attimo in cui la luce del tramonto scivola sui palazzi. Uno spegnersi lento di movimenti dentro le ombre.
(Fabrizio Caramagna)

Il sole è tramontato. Echi di oggi e idee di domani danzano nel rossore dell’orizzonte.
(Fabrizio Caramagna)

Il sole che tramonta è un architetto delle forme. Allunga le ombre, crea nuove linee tra le case, dà volume alle nuvole, scioglie i pensieri.
(Fabrizio Caramagna)

In un cielo così, pulito dal vento, il sole parla ancora dietro le colline. E capisci dal rosa che diventa turchino come fare pace con l’anima.
(Fabrizio Caramagna)

Si riempie di rosso l’acqua del lago.
Specchio calmo e attento del tramonto,
ripete l’immagine senza saperne lo splendore.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono dei giorni in cui il tramonto è un orafo che fonde l’oro e poi lo mescola con altri colori.
(Fabrizio Caramagna)

Un riflesso dorato è quel che resta del sole che scavalca la collina. L’arancio e l’azzurro, pronti a darsi battaglia nella sera che si prepara.
(Fabrizio Caramagna)

Il mondo non si stanca mai di albeggiare, ma in certi tramonti accumula una stanchezza infinita.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono mille modi per dire “Tramonto”. Non usare sempre le stesse lettere. Che la A è stanca di squillare. La O è stufa di stare sempre alla fine. La T è troppo martellante. Ci sono tante lettere dopo la Z. Scovale, usale. Mettici anche del silenzio. Un po’ di brividi, qualche sogno, dei frammenti di cielo. Chiudi gli occhi e ripeti la parola “Tramonto”. Vedrai che sarà diversa.
(Fabrizio Caramagna)

Insieme al tramonto voglio redigere un dizionario delle parole che esistono solo alle sei di sera.
(Fabrizio Caramagna)

Il buco nero dell’universo è in tutte le cose che non abbiamo saputo vedere, come in questo tramonto che mi sto perdendo e in quell’infinito che aspettava solo me.
(Fabrizio Caramagna)

Una banda di uccelli si trattiene sul muretto della strada, mentre il sole che tramonta cerca il suo vestito per passare la notte.
(Fabrizio Caramagna)

Non più giorno, non ancora buio.
Il crepuscolo è il tempo di mezzo.
Poi arriva la notte. Apre la porta,
ed entrano le paure, i sogni, le insidie, le ombre e le stelle, tutto
quanto in un caos inestricabile.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi al tramonto, il cielo e il mare si sono uniti nello stesso colore, come una stoffa tanto perfetta che non si capisce quale sia il suo diritto e il suo rovescio.
(Fabrizio Caramagna)

Se anche la gioia lasciasse cicatrici. Ognuna il ricordo di un momento bello. “Questa cicatrice, me la sono fatta a 20 anni, davanti a un tramonto”.
(Fabrizio Caramagna)

Una giornata passata a gareggiare con versioni precedenti di me stesso. Ho bisogno di un tramonto, un campo di papaveri e una spalla su cui lasciarmi andare, libero dalla paura di fallire o dalla preoccupazione di riuscire.
(Fabrizio Caramagna)

L’alba ha sempre una favola da raccontare, il tramonto ha sempre una domanda a cui rispondere.
(Fabrizio Caramagna)

L’alba e il tramonto raccontano due silenzi diversi.
(Fabrizio Caramagna)

Non esiste nessun problema che una terrazza e un tramonto sul mare non possano risolvere.
(Fabrizio Caramagna)

La complicità delle finestre al tramonto che reinventano il tempo.
(Fabrizio Caramagna)

La dolcezza del tramonto. Quando il silenzio risale dalle cose affaticate dal giorno e si spande nel cielo.
(Fabrizio Caramagna)

Guarda il cielo turchino dopo il tramonto del sole.
Vorrei donarti quel soffio che fa tremare le stelle.
(Fabrizio Caramagna)

Ci potremmo attardare sull’orlo di una giornata qualunque. Aspettare il tramonto. E trovare la leggerezza e lo stupore tra le nuvole arrossate.
(Fabrizio Caramagna)

Si sarebbe detto che era seduto lì e che guardasse il tramonto con sguardo indifferente. Non era così. In verità assorbiva e metteva via ogni cosa tentando di custodire l’incontenibile.
(Fabrizio Caramagna)

In certi tramonti, le luci e le ombre si completano così meravigliosamente che sembrano far l’amore.
(Fabrizio Caramagna)

Quelle strisce rosa al tramonto. Tagli dentro l’orizzonte che sanno di luce, di assenza e di cuori in penombra. Di perdite di realtà e di ritrovamenti di senso.
(Fabrizio Caramagna)

Quei tramonti che vien voglia di essere il sole. Semplicemente per andare a dormire dietro una collina o dietro il mare.
(Fabrizio Caramagna)

I tramonti sul lago somigliano a un lento scivolare di colori e riflessi inquieti. E la felicità si specchia nelle sue acque dolci sognando qualcosa di indicibile.
(Fabrizio Caramagna)

Il tramonto ci piace, solo perché dopo ci sarà una nuova aurora.
(Fabrizio Caramagna)

Mentre ciascuno dice la sua, il tramonto tace e sorridendo scompare a poco a poco.
(Fabrizio Caramagna)

L’entrata in campo del giorno non è per nulla simile alla sua uscita.
Sono due diverse velocità.
L’alba ha un ritmo lento, entra a poco a poco nel mondo, accendendo con la sua bacchetta magica, una dopo l’altra, le forme del reale.
Il tramonto ha un ritmo veloce: danza all’orizzonte, fa una piroetta e poi, con un ultimo sussulto, scompare.
(Fabrizio Caramagna)

A volte la linea tra il giorno e la notte si ferma. E sembra che la luna rubi il tramonto al sole.
(Fabrizio Caramagna)

Tramonti che ti sbattono in faccia la loro gioventù, come se dicessero: ho miliardi di anni, ma ogni sera sono sempre nuovo.
(Fabrizio Caramagna)

Il sole al tramonto. Si gira l’ultima volta per controllare che il mondo sia in ordine e che ci siamo tutti. E poi scompare.
(Fabrizio Caramagna)

Il tramonto e le sue instancabili lezioni sulla bellezza e dignità nello scomparire dalla scena.
(Fabrizio Caramagna)

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Le mie 9 frasi preferite sul tramonto di autori celebri e famosi

Tutto è imperfetto, non c’è tramonto così bello da non poterlo essere di più.
(Fernando Pessoa)

Non so bene cosa vorrei davvero… Ma, se le ore del giorno fossero luoghi, prenderei casa in un tramonto.
(Gabriela Pannia)

Non c’è niente di più musicale che un tramonto.
(Claude Debussy)

Abbiamo perso ancora questo tramonto.
Nessuno ci vide questa sera con le mani intrecciate
mentre la notte azzurra cadeva sopra il mondo
(Pablo Neruda)

Quando un’alba o un tramonto non ci danno più emozioni, significa che l’anima è malata.
(Roberto Gervaso)

Portami il tramonto in una tazza
conta le anfore del mattino
le gocce di rugiada.
Dimmi fin dove arriva il mattino –
ditemi a che ora va a dormire il tessitore
che filò le vastità d’azzurro!
(Emily Dickinson)

Scomparsa la luce dopo il tramonto,
in quell’oscurità, io sogno.
(Ko Un)

Se io potessi tornare indietro, nella vita prenderei pochissime cose sul serio.
Correrei più rischi, farei più viaggi, guarderei più tramonti.
(Jorge Luis Borges)

C’è nel giorno un’ora serena che si potrebbe definire assenza di rumore, è l’ora serena del crepuscolo.
(Victor Hugo)

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