Frasi e aforismi sul balcone e la terrazza, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla finestra, Frasi e aforismi sul tetto e Frasi e aforismi sulla casa.
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Frasi e aforismi sul balcone e la terrazza
Potremmo fermarci qui, ad aspettare il tramonto da questa terrazza. La brezza leggera. I pensieri che si intrecciano tra le dita e i tuoi capelli mossi. Il collo scoperto e io che sorrido.
(Fabrizio Caramagna)
Una terrazza, il vento, un tavolo, dei bicchieri, le parole che corrono. Certe sere sanno stare tutte in un respiro.
(Fabrizio Caramagna)
Lascio che il vento mi avvolga su questo terrazzo. Che mi racconti l’estate, di quando si specchia nel mare e non teme le nuvole.
(Fabrizio Caramagna)
Un’ampia terrazza,
e poi di colpo il paesaggio.
(Fabrizio Caramagna)
Sentirsi a proprio agio con qualcuno, è quella cosa che fa diventare un balcone un po’ stretto e una sedia rotta il posto più comodo del mondo…
(Fabrizio Caramagna)
E poi torni e il tuo terrazzo ti accoglie con l’ultima luce che scivola sui profumi e nelle pieghe delle foglie. Ed è casa.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono balconi così belli a cui manca solo una Giulietta.
(Fabrizio Caramagna)
Una terrazza sul mare, una coppia che sorride intorno alla tavola apparecchiata. E persino il cielo si veste leggero stasera.
(Fabrizio Caramagna)
Amo il mare. Per ogni bracciata che mi fa sentire libero, per le terrazze ampie e luminose, dove incontro di nuovo il vento.
(Fabrizio Caramagna)
Nessuna casa dovrebbe essere senza vista sul mare. Ogni casa dovrebbe appartenere al vento e alle onde. Il mare e la casa dovrebbero vivere insieme per sempre, come due fanciulli che si siedono uno di fronte all’altro e si confidano i loro segreti.
(Fabrizio Caramagna)
Prendi una serata qualsiasi e mettici un terrazzo, un pezzo di cielo e qualcosa da bere.
Ed è subito magia.
(Fabrizio Caramagna)
Il mio respiro te lo racconto dopo, su una terrazza aperta e un bicchiere di vino.
(Fabrizio Caramagna)
La casa era piccola, con le pareti bianche e un balcone di legno blu e stava tra la luna e il mare e l’aria.
Di sera, sapeva di basilico e salsedine e piccoli peccati e lei aveva i capelli biondi e l’incostanza del vento.
(Fabrizio Caramagna)
Nelle giornate più calde dell’estate, persino il sole, tutto abbronzato, tramonta e cerca di prendere un po’ di fresco in terrazza.
(Fabrizio Caramagna)
Tutti abbiamo bisogno di un balcone con cui uscire a parlare quando il soffitto di casa non vuole saperne di ascoltarci.
(Fabrizio Caramagna)
Sto leggendo in balcone ma sul balcone non c’è una lampada e tra poco tutto diventerà viola e poi indaco e poi sarà buio, nero e denso, e sarà esattamente quello l’attimo in cui avrò nostalgia delle lucciole e delle corse sotto le stelle e del mio sguardo di bambino e delle cose che potevano essere e non sono state.
(Fabrizio Caramagna)
Lo stesso balcone che un giorno ti mostrò la luna più bella, oggi ti invita al suicidio.
(Fabrizio Caramagna)
Un ego smisurato è un balcone dal quale non si osserva, ci si aspetta di essere osservati.
(Fabrizio Caramagna)
Si vede sempre meglio dal balcone degli altri.
(Fabrizio Caramagna)
La ringhiera del balcone crede di essere un pentagramma di note di pioggia. Le gocce risuonano in una ballata melodiosa.
(Fabrizio Caramagna)
Ci sono sguardi balcone e ci sono sguardi finestra. I primi si aprono verso l’esterno: sono socievoli e curiosi. I secondi sono più timidi e riservati: a volte ci osservano da dietro le tende.
(Fabrizio Caramagna)
O me lo gridi dal balcone o non ti credo.
(Fabrizio Caramagna)
C’è un passero che ogni mattina viene sul balcone, canta vicino a un vaso e poi prende il volo. Penso che mi dica “Se vuoi, puoi” nella sua lingua da uccello.
(Fabrizio Caramagna)
Certi giorni vado sul balcone del non essere per godermi il panorama del nulla.
(Fabrizio Caramagna)
Quelli che a Natale hanno la necessità di addobbare il balcone con migliaia di lucine per ostentare tutta la loro forza e potenza, hanno provato ad addobbarlo con delle scatole di ansiolitici?
(Fabrizio Caramagna)
Nel medioevo confessavano il proprio amore con un assolo di liuto, ai piedi del balcone dell’amata, in una limpida notte di dicembre. E tu pensi di cavartela con un messaggio in cui c’è solo una emoticon sorridente?
(Fabrizio Caramagna)
Quando sono in città esco sul balcone e guardo in alto e non vedo le stelle e nemmeno la luna. Non vedo neanche il cielo, come se fosse stato coperto da qualche mano sporca. Tutto è velato dai riflessi di una luce grigia e smorta.
Così mi metto a sognare uno scontro tra le costellazioni, tipo il Grande Carro e Andromeda, chissà che esplosione di stelle cadenti lassù sopra la città.
(Fabrizio Caramagna)
Sono uscito sul balcone semplicemente per vedere se pioveva. Ho notato lo sbalzo di temperatura, e ho quasi contato le foglie cadute dagli alberi, forse sotto il peso dell’acqua, forse sotto il peso del tempo. Fino a quando i lampioni non si sono accesi e la magia della sera autunnale ha illuminato le strade.
(Fabrizio Caramagna)
Certi balconi in città sono dei microcosmi, con vecchie tendine di plastica a strisce e sedie pieghevoli per guardare il cielo, vasi rotti di basilico e armadi di ogni tipo.
(Fabrizio Caramagna)
Il gatto. Fermo immobile sulla ringhiera del balcone sembra misurare lo spazio per saltare. Su un’altra ringhiera. O forse, chissà, su un altro pianeta.
(Fabrizio Caramagna)
Una terrazza e un sole delicato: proverò a restare, ma la valigia dei ricordi sembra portarmi ancora lontano.
(Fabrizio Caramagna)
La cima di una montagna è una terrazza che dà sulla migliore versione di noi stessi.
(Fabrizio Caramagna)
Vorrei essere milionario solo per avere la terrazza più alta della città.
(Fabrizio Caramagna)
Due amici. Un terrazzo. Candele. Due calici. Profumi. Parole liquide, e una fluida armonia. L’amicizia che scorre nel tempo.
(Fabrizio Caramagna)