Frasi e aforismi sulla perdita

Frasi e aforismi sulla perdita, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul vuoto, Frasi e aforismi sull’addio e la fine di un amore e Frasi e aforismi sulla fuga e lo scappare.

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Frasi e aforismi sulla perdita

Tutti abbiamo perso qualcosa o qualcuno. Un amore, una battaglia, una speranza, o semplicemente un soffio di vento, una manciata di stelle nella mano, il riflesso di uno sguardo sul vetro.
(Fabrizio Caramagna)

L’esperienza della perdita è sempre nuova, per quanto uno cerchi di immaginarla. Non sappiamo ciò che abbiamo perduto finché non lo abbiamo perduto per sempre.
(Fabrizio Caramagna)

Il numero delle volte in cui ci perdiamo, non sempre equivale al numero delle volte in cui ci ritroviamo.
(Fabrizio Caramagna)

Quando perdi una persona, perdi anche tutto quello che non sei riuscito a dirle.
(Fabrizio Caramagna)

Passiamo metà della vita a perdere le cose, e l’altra metà a confermare la perdita.
(Fabrizio Caramagna)

La nostalgia non se ne è ancora accorta, ma inizia a mancarmi l’aria e credo di averti perso anche oggi.
(Fabrizio Caramagna)

Piango. Come si piange una perdita prima che avvenga, come si piange quando qualcuno pronuncia il nostro nome e poi scappa, senza darci nessuna possibilità.
(Fabrizio Caramagna)

Riavere indietro qualcuno perduto per sempre, riaverlo anche solo per un giorno e guardare di nuovo con calma quel viso e quel corpo che col tempo hanno perso di definizione nei ricordi. Sarebbe il regalo più bello.
(Fabrizio Caramagna)

Qualcosa ti viene dato; molto te lo devi guadagnare; il resto devi accettare di perderlo.
(Fabrizio Caramagna)

“Non ho niente da perdere”, finché poi perdi e ti rendi conto che sì, c’è sempre qualcosa da perdere.
(Fabrizio Caramagna)

Se ti piace quella persona, fallo. Non hai niente da perdere, tranne il tempo, la dignità, l’autostima, la qualità del sonno, la pazienza, la serietà, la sanità mentale, l’armonia, la pace interiore, la vitalità…
(Fabrizio Caramagna)

Tutti abbiamo un “Conosco una scorciatoia” che è stato il nostro più grande errore. E un “mi sono perso” che è stato un successo indiscutibile.
(Fabrizio Caramagna)

Mi chiedo come i bambini sopravvivano ai loro dispiaceri: un bambino che smarrisce il suo pupazzo o la sua bambola è come una fata che smarrisce il suo libro di magia.
(Fabrizio Caramagna)

Spesso cerchiamo una cosa perduta nella speranza di perderla di nuovo.
(Fabrizio Caramagna)

Tutto ciò che con dolore hai lasciato andar via resta in apnea subito sotto la superficie del cuore.
Ogni tanto riemerge per prendere una boccata d’aria e tu resti senza fiato.
(Fabrizio Caramagna)

Ti ho trovato in un bacio. Ti ho perso mentre guardavi da una finestra e riempivi il buio di paure.
(Fabrizio Caramagna)

È inutile che ci ripetiamo la storia dell’alba dopo la notte, della quiete dopo la tempesta, dei guerrieri che non mollano mai. La realtà dice che siamo più o meno tutti perdenti. Perdiamo molte cose. Per fortuna ne ritroviamo molto altre.
(Fabrizio Caramagna)

“Non è affar mio, non m’interessa e dunque non c’è bisogno di me”. Così abbiamo cominciato a perdere l’anima.
(Fabrizio Caramagna)

Perdersi è facile, ritrovarsi molto meno.
(Fabrizio Caramagna)

Respiri, anche brevi, quasi fulminei, che sembrano riconnetterci a mondi perduti.
(Fabrizio Caramagna)

Dopo una perdita,
si rimane sospesi dentro un solo respiro.
Gli attimi interrogati più volte,
e nessuno che dia una parola di conforto,
una spiegazione che faccia capire.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio senso di perdita resterà sulle mie ginocchia come un gatto per un po’.
(Fabrizio Caramagna)

C’è una distanza che è più lunga di qualsiasi chilometro e persino degli anni luce, è la distanza da ciò che abbiamo perduto.
(Fabrizio Caramagna)

Il senso di aver perduto qualcosa è il mio sesto senso.
(Fabrizio Caramagna)

L’amore è un gioco con delle regole strane.
Puoi perdere più del dovuto e amare più di quanto avresti pensato.
(Fabrizio Caramagna)

Voglio essere quel posto dove non ti importa perderti e dove vuoi sempre andare anche se non sai come arrivarci.
(Fabrizio Caramagna)

Un giorno vi racconterò di quando ho perso tutte le parole.
E trovato lei.
(Fabrizio Caramagna)

Mi basterebbe essere, quando tu guardi l’orizzonte, quell’unica cosa che non vuoi perdere.
(Fabrizio Caramagna)

La paura di perderti, l’avevo già prima di averti.
(Fabrizio Caramagna)

Quando si perde un desiderio, si fa una perdita enorme. Non è come perdere un oggetto. Si perde una parte di noi.
Un desiderio che si ritrova, è come una rosa che torna a fiorire.
(Fabrizio Caramagna)

Abbiamo tutti nel petto un violino e abbiamo perduto l’archetto per suonarlo. Alcuni lo ritrovano nei libri, altri nell’incendio di un tramonto, altri negli occhi di una persona, ma ogni volta l’archetto cade dalle mani e si perde come un filo d’erba o un sogno. La vita è la ricerca infinita di questo archetto per non sentire il silenzio che ci circonda.
(Fabrizio Caramagna)

Chissà perché alcuni oggetti decidono improvvisamente di staccarsi da te e diventare perduti.
Come se intreprendessero un viaggio verso spazi ignoti.
(Fabrizio Caramagna)

L’essere umano è così adattabile che non appena si abitua a qualcosa, comincia a pensare che questa sia la cosa migliore e subito teme la sua possibile perdita.
(Fabrizio Caramagna)

Guardo gli anziani con una tenerezza dolente. Hanno le ossa troppo fragili e la pelle troppo sottile per riuscire a tenere insieme tutte le perdite che hanno avuto.
(Fabrizio Caramagna)

I pessimisti dividono la vita in quello che è andato perduto e in quello che ancora resta da perdere.
(Fabrizio Caramagna)

L’egoismo e la falsità fanno a gara a chi perde più persone.
(Fabrizio Caramagna)

Nell’incubo senti che hai perduto il codice della vita,
che hai demolito il nucleo della sicurezza,
che stai precipitando nel vuoto.
E chiedi soltanto una cosa: di essere risparmiato.
(Fabrizio Caramagna)

Nasco. So ciò che ho guadagnato, ma ignoro ciò che ho perduto. Muoio ed è tutto il contrario.
(Fabrizio Caramagna)

Quando il cielo si spoglia del suo colore e si accendono le luci della città, delle insegne, dei lampioni e delle auto veloci, la vita pare un attimo perduta e si chiede dove sta andando, il tempo che scandisce le urgenze è il solo punto fermo nel vortice del mattino.
(Fabrizio Caramagna)

L’alterno movimento della luce, che a volte perde, a volte conquista il mondo senza mai scomporsi nella sua armonia.
(Fabrizio Caramagna)

Mi spiace, sai, ma non ho senso dell’orientamento. Ho sempre questa sensazione di perdermi dovunque vada e qualunque cosa faccia. Forse mi sono solo smarrito e sto cercando il pianeta da cui provengo.
(Fabrizio Caramagna)

Poi scopri che la polvere sulle ali non è andata perduta nel tempo, e che ci sono giorni che ti macchia ancora le dita e ti fa venire voglia di volare.
(Fabrizio Caramagna)

Trasporto, passione e baci infuocati. Perdersi ha senso solo così. Senza ponderare, senza timori. Altrimenti è noia.
(Fabrizio Caramagna)

Ci troveremo dove ci si perde, soltanto lì.
(Fabrizio Caramagna)

E probabilmente io e te eravamo più simili nelle perdite che nei desideri.
(Fabrizio Caramagna)

Non si guarisce mai del tutto. Mai da quel confine tra respiro e apnea in cui ci si può ritrovare o perdere ogni cosa di schianto.
(Fabrizio Caramagna)

Il giorno in cui sentirai la mancanza di una persona che è stata ossigeno per te, solo allora saprai davvero cosa significa la perdita.
(Fabrizio Caramagna)

Abbiamo perso un po’ di occasioni, poi abbiamo perso concentrazione, poi abbiamo perso.
(Fabrizio Caramagna)

Sono fatto di carta, di colori pastello e di un’immagine che ho perduto tanti anni fa.
(Fabrizio Caramagna)

Sere che per tornare indietro
(a cercare le cose perdute)
ci vorrebbe di nuovo un prodigio.
Come quando mio nonno mi raccontava l’odore della neve e il cielo sorrideva felice.
(Fabrizio Caramagna)

La sconfitta è perdere te stesso senza esserti mai incontrato.
(Fabrizio Caramagna)

Quando credi di aver perso tutto e poi ti accorgi che era poco, sei cresciuto.
(Fabrizio Caramagna)

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