Frasi e aforismi sullo stagno e la palude

Frasi e aforismi sullo stagno e la palude, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul fiore di loto e le ninfee, Frasi e aforismi sul fenicottero, Frasi e aforismi sul fiume e Frasi e aforismi sul lago.

**

Frasi e aforismi sullo stagno e la palude

C’è troppa urgenza a questo mondo; una necessità di arrivare sempre prima.
Per questo mi piace guardare lo stagno, che sta immoto e placido, e non ha nessun bisogno di mettersi davanti a qualcosa.
(Fabrizio Caramagna)

Il passo pesante dell’uomo sta affossando questo povero mondo. Abbiamo bisogno di prendere lezioni di leggerezza, di andare nello stagno a vedere come salta la rana, come vola la libellula.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi sarebbe stato un bel giorno per fare una passeggiata dentro un quadro di Monet a guardare gli stagni e parlare con le ninfee.
(Fabrizio Caramagna)

Le ninfee hanno una doppia identità. I loro colori, così vivi, appartengono alla terra e al cielo. La loro quiete, allo stagno.
(Fabrizio Caramagna)

L’acqua nello stagno è occupata a guardare le nuvole che passano. La libellula prova a cercare la sua attenzione ma invano.
(Fabrizio Caramagna)

Vado a lanciare sassi nello stagno e leggere i cerchi concentrici, che loro sembrano sapere qualcosa che io non so.
(Fabrizio Caramagna)

Quando lo stagno si annoia del grigio,
chiama i fenicotteri a colorarlo.
(Fabrizio Caramagna)

Uno stagno sfinito dal caldo in cerca d’infinito.
(Fabrizio Caramagna)

L’anatra che scivola sullo stagno si è liberata dal tempo.
Parla ai pesci e alle creature dell’acqua ed essi rispondono.
Io la guardo e per un instante mi sento dentro la grazia del mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Giochi mattutini: la foglia si immerge nell’aria, la nuvola si bagna nello stagno.
(Fabrizio Caramagna)

Quando dimentichi la sorgente da cui vieni
e la direzione verso cui andare,
diventi palude.
(Fabrizio Caramagna)

La peggior cosa è la stagnazione.
Meglio l’alta e bassa marea che creano movimento e vita, anche se devi accettarne l’incertezza e il rischio di essere risucchiato nel fondo.
(Fabrizio Caramagna)

A volte la domenica pomeriggio ristagna, densa, immobile. Solo qualche nuvola ad avvolgere un silenzio innaturale lungo la strada.
(Fabrizio Caramagna)

Gente così abituata a muoversi nel fango da saper distinguere tra stagno, palude, acquitrino, gora, melma, pantano.
(Fabrizio Caramagna)

Sei stata goccia d’acqua negli acquitrini melmosi o negli alvei asciutti e crepati del fiume, e hai cercato di proteggerti, difenderti, perdonarti anche per essere stata lì, ma ora è tempo di vedere il mare.
(Fabrizio Caramagna)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *