Frasi e aforismi sulla fine delle vacanze e la fine dell’estate

Frasi e aforismi sulla fine delle vacanze e la fine dell’estate, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sull’estate, Frasi e aforismi su settembre e Frasi e aforismi sulla vacanza.

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Fine delle vacanze e fine dell’estate

Quando lasciamo il mare non lo lasciamo mai del tutto. La sua luce resta impigliata nei capelli, nelle sfumature della voce, nella morbidezza della pelle. Devono passare alcuni giorni prima di perderlo per sempre.
(Fabrizio Caramagna)

Ciao estate che lentamente scivoli via da settembre; mi ricordi chi, allontanandosi di schiena, sorride ancora.
(Fabrizio Caramagna)

Un bacio, l’ultimo giorno d’estate, prima di un treno da prendere,
farà sempre più male di qualsiasi altro bacio.
(Fabrizio Caramagna)

La disobbedienza degli ultimi giorni d’estate che non vogliono lasciarsi morire.
(Fabrizio Caramagna)

Dovrebbero metterle in una scatola le sere tiepide di fine estate, aria, riflessi e sogni compresi, per respirarle durante i primi freddi dell’inverno.
(Fabrizio Caramagna)

Quel brivido impercettibile sulla schiena, mentre si scende dalla macchina nelle notti d’estate. Lì lo senti che l’estate se ne sta andando.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni lavoratore, al ritorno dalle vacanze, dovrebbe trovare sulla scrivania un cioccolatino e una poesia motivazionale.
(Fabrizio Caramagna)

Da ragazzo stavo in spiaggia per quattro mesi di fila e conoscevo i granelli di sabbia a uno a uno. Sembrava che l’estate non dovesse finire mai, ma poi finiva. E io e il mare passavamo gli ultimi giorni a parlarci fitto e preparare l’addio.
(Fabrizio Caramagna)

Non c’è altra stagione che perde tutto il suo potere in pochi istanti come fa l’estate. Basta una folata di vento freddo, una luce più tenue del cielo, una foglia secca che cade e l’estate con tutta la sua trasparenza è già alle nostre spalle.
(Fabrizio Caramagna)

Col tempo il rumore dell’estate si perde, diventa difficile ricordare con precisione come risuonava la vita di tutti quei giorni, come era accecante il bianco della felicità, qual era il repertorio di piccoli piaceri che tamburellavano la tua mano.
(Fabrizio Caramagna)

Addio, mio bel mese d’agosto. Tu chiudi le tue porte come la spiaggia chiude gli ombrelloni, come le case chiudono le terrazze, come i fuochi d’artificio chiudono l’estate, come chi ha avuto la prima cotta estiva chiude il suo cuore.
(Fabrizio Caramagna)

Ha una sua bellezza l’estate che finisce, quando di caldo ci sono i colori e non più l’asfalto e l’aria.
(Fabrizio Caramagna)

Gli ultimi fuochi di artificio segnano la fine dell’estate, anche le chiome degli alberi sono gonfie di aspettative disattese, sul lungomare di sera c’è ancora il suono del piano bar, ma le canzoni hanno un ritmo meno convinto
(Fabrizio Caramagna)

Il cielo è insolitamente grigio, le nuvole sono ferme all’orizzonte quasi fossero fissate col nastro adesivo, lo scenario è quello di ogni anno, va in scena la nostalgia, si chiude l’estate.
(Fabrizio Caramagna)

La luce radente del sole scende dietro gli ulivi, i colori iniziano a spegnersi, l’aria diventa fredda.
E’ il primo pomeriggio stanco di questa estate.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi l’estate si è poggiata distrattamente in un angolo, tra il baccano del mare e il vento che risucchia ogni suono. Lascia tutta la scena all’autunno.
(Fabrizio Caramagna)

C’è un clima malinconico stasera.
Il fresco accarezza il caldo,
e nell’aria c’è già l’idea di settembre.
(Fabrizio Caramagna)

E’ veramente un peccato tornare in città con l’abbronzatura giusta e non poter compiere nessuna grande impresa.
(Fabrizio Caramagna)

L’inverno se ne va, ma non porta via niente.
L’estate invece se ne va e porta via tutto.
E’ una stagione che dona luce, brividi e intensità,
ma poi ti chiede la restituzione di ogni cosa.
(Fabrizio Caramagna)

Dopo i primi temporali d’autunno,
il sole torna a splendere ingenuamente.
Come se potesse riparare l’estate,
il vaso infranto della luce,
la lesione del cielo.
(Fabrizio Caramagna)

Ogni anno ho l’impressione di perdere 3 anni. Quello che finisce il 31 dicembre, quello che finisce il giorno del mio compleanno e quello che finisce il 31 agosto, quando torno dalle vacanze.
(Fabrizio Caramagna)

Paragono il relax ad un palloncino leggero; il rientro in ufficio ad uno spillo ben appuntito.
(Fabrizio Caramagna)

La fine di agosto è una raccolta di sprechi. Spreco di capelli, spreco di vento, spreco di strade, spreco di blu. Perché tutto questo eccesso? Tanto si sa che l’estate sta per finire.
(Fabrizio Caramagna)

L’estate ha detto addio.
Gli ho chiesto di tornare
con le susine di allora.
(Fabrizio Caramagna)

Quando torni dalle vacanze, in poche ore passi dalla scala degli azzurri (mare) a quella dei grigi (città).
(Fabrizio Caramagna)

La morte dell’estate ha molti finali.
(Fabrizio Caramagna)

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