Frasi e aforismi sulla vecchiaia

Frasi e aforismi sulla vecchiaia e l’essere vecchio, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sulla giovinezza, Frasi e aforismi sulla maturità, Frasi e aforismi sul tempo e Frasi e aforismi sulle rughe.

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Frasi e aforismi sulla vecchiaia

Quando inizi a rimettere i colori nei tubetti, gli strumenti musicali nelle custodie, gli orizzonti sotto il ripiano della finestra. Deve essere così che comincia la vecchiaia.
(Fabrizio Caramagna)

E’ questa la vecchiaia. Quando ti svegli, guardi dalla finestra e sai che gli alberi non sono nient’altro che alberi e il mattino nient’altro che un mattino.
(Fabrizio Caramagna)

Sai che sei invecchiato quando cadi e nessuno ride.
(Fabrizio Caramagna)

L’onda con la quale hai sempre giocato all’improvviso ti strattona forte, ti sbatte nel fondo del mare e quasi ti soffoca. Ti bastano alcuno attimi per capire che il gioco è finito. Che nella vita è giunta la vecchiaia.
(Fabrizio Caramagna)

Nel corso della storia, alcuni sono stati visti tornare dalla morte. Nessuno, dalla vecchiaia.
(Fabrizio Caramagna)

Il mondo moderno di oggi ha creato un gran numero di persone mature che non sanno invecchiare e giovani che sono nati vecchi.
(Fabrizio Caramagna)

La leggenda vuole che invecchiare non sia questione di aggiungere anni ma di sottrarre illusioni.
(Fabrizio Caramagna)

Invecchiare è rendersi conto che tutto è uguale anche senza di te
(Fabrizio Caramagna)

Invecchiare è smettere di emozionarsi per il proprio compleanno.
(Fabrizio Caramagna)

Prima o poi ci trasformiamo tutti in qualcosa che critichiamo.
Si chiama invecchiare.
(Fabrizio Caramagna)

Le parole non dette ci fanno invecchiare dentro.
(Fabrizio Caramagna)

Voglio un’amica che si chiami Dignità per invecchiare insieme a lei.
(Fabrizio Caramagna)

Invecchiare è abbandonare la coraggiosa via dell’eccesso.
(Fabrizio Caramagna)

Invecchiare è leggere il proprio manuale di istruzioni e scoprire di essere un giocattolo difettoso.
(Fabrizio Caramagna)

Che cosa fai durante il tuo tempo libero?
Invecchio.
(Fabrizio Caramagna)

Hai smesso di cercare, e questo è invecchiare.
Hai smesso di combattere, e questo è morire.
(Fabrizio Caramagna)

Le persone che invecchiano peggio sono quelle che non vogliono invecchiare.
(Fabrizio Caramagna)

L’anima può invecchiare un decennio in un giorno.
(Fabrizio Caramagna)

Vorrei essere un albero e, invece di invecchiare, maturare.
(Fabrizio Caramagna)

Sto pianificando di invecchiare dopo la morte.
(Fabrizio Caramagna)

Si è guardata allo specchio vestita di sogni, deliri ed entusiasmi, poi di progetti e aspettative, poi di nostalgia e disincanto, poi di delusioni e amarezza. Successivamente si mise i vestiti della memoria e del perdono. Quando si spogliò, lo specchio rispose senza pietà: “Hai raggiunto la vecchiaia”.
(Fabrizio Caramagna)

Nell’infanzia e nella gioventù si sente con l’immaginazione.
Nella maturità e nella vecchiaia si sente con la memoria.
(Fabrizio Caramagna)

Finché un giorno il tappeto colorato prenderà il volo e ci lascerà da soli, con tutta la polvere che si nascondeva sotto, grigia. E arriverà la vecchiaia.
(Fabriizo Caramagna)

La pelle forma pieghe che prima non esistevano. Il corpo inizia a essere dolorante in zone di cui fino a pochi giorni prima non ti eri mai interessato. A volte dimentichi quello che volevi dire. A volte inciampi.
Succede che il tempo passa e tu invecchi. Sempre che tu sia così fortunato da vivere in casa e non in ospizio o in ospedale.
Sei tu. Sai di essere sempre tu. Però gli altri ti chiamano vecchio.
(Fabrizio Caramagna)

La vecchiaia: il nodo è sempre più ingarbugliato, le dita sempre più tremanti.
(Fabrizio Caramagna)

Non importa se mezzo pieno o mezzo vuoto. Nel bicchiere della vecchiaia c’è solo polvere.
(Fabrizio Caramagna)

La vecchiaia è quando si passa dalla categoria di coloro che proteggono alla categoria dei protetti.
(Fabrizio Caramagna)

Nella vecchiaia l’inatteso non ti dà più brividi, e l’atteso continua a essere uno scontro frontale da cui esci a pezzi.
(Fabrizio Caramagna)

Nella vecchiaia barattiamo l’armatura con uno scafandro. E ci rinchiudiamo nel nostro relitto.
(Fabrizio Caramagna)

La vecchiaia è l’unica età alla quale si arriva. Dalle altre si esce, spesso anche velocemente.
(Fabrizio Caramagna)

Nella vecchiaia c’è poco da aggiungere e moltissimo da sottrarre.
(Fabrizio Caramagna)

Nella vecchiaia la vita si trasforma in un’immensa collezione di lieti fini finiti male.
(Fabrizio Caramagna)

Dentro di noi diverse malattie lottano per ottenere il primato, ma presto troveranno un’intesa, e ne verrà fuori la vecchiaia.
(Fabrizio Caramagna)

“Bisogna avere un caos dentro di sé per partorire una stella danzante” scrive Nietzsche. Privi di quel caos i vecchi non partoriscono stelle, tanto meno danzanti. Guardano solo più le stelle, nelle loro notti insonni, sapendole irraggiungibili.
(Fabrizio Caramagna)

Guardo gli anziani con una tenerezza dolente. Hanno le ossa troppo fragili e la pelle troppo sottile per riuscire a tenere insieme tutte le perdite che hanno avuto.
(Fabrizio Caramagna)

Quando si è vecchi, le cose non ci accompagnano soltanto. Esse pesano. Le nuvole sono nel cielo come prima ma pesano. I pensieri scandiscono il tempo come prima, ma pesano. Ogni cosa pesa.
(Fabrizio Caramagna)

Nella vecchiaia c’è tutto il tempo ma non c’è più spazio. I capelli non hanno più spazio, l’energia non ha più spazio, le speranze non hanno più spazio.
(Fabrizio Caramagna)

Nella vecchiaia l’uomo non riesce a innamorarsi neppure più di se stesso.
(Fabrizio Caramagna)

La vecchiaia, più ancora che la giovinezza, ha bisogno di certezze, perché essa ha perduto la speranza.
(Fabrizio Caramagna)

Nella vecchiaia non c’è infanzia né paradiso,
vorresti cercare una via di fuga
ma cadi ogni giorno in un urlo segreto.
(Fabrizio Caramagna)

La vecchiaia imprime crepe sulle pareti,
annerisce lo specchio dove abbiamo brillato per un istante,
prima di essere fissati dall’occhio vitreo del tempo.
(Fabrizio Caramagna)

Dopo una certa età non ci sono più persone, eventi, parole, delusioni o sogni che siano nuovi: tutto è già successo prima, ogni cosa è già apparsa in precedenza, camuffata in modo diverso.
(Fabrizio Caramagna)

Qualcosa manca sempre nella vecchiaia, ed è la soluzione.
(Fabrizio Caramagna)

La saggezza che viene con la vecchiaia non è più utile. E’ una saggezza che serve a prendere congedo dal mondo, non a viverci.
(Fabrizio Caramagna)

Alla fine non invecchiamo. Diventiamo solo un setaccio, con le maglie sempre più fitte. E dentro non ci passa quasi più niente.
(Fabrizio Caramagna)

La vecchiaia è quel momento in cui, dopo aver contato fino a cento, ti giri e vedi la piazza deserta e silenziosa, e ti chiedi se sei il solo che è rimasto a giocare, se gli altri sono definitivamente partiti, se il gioco è mai esistito.
(Fabrizio Caramagna)

Sogno che imparo a suonare il violino davanti a un pubblico. Lo suono sempre meglio, ma la sala si svuota. Quando non c’è più persona ad assistermi, lo suono meravigliosamente.
E’ la metafora della vecchiaia che sa tante cose e che nessuno ascolta più.
(Fabrizio Caramagna)

Qual è quel punto della vecchiaia in cui si smette di correre verso il mare?
(Fabrizio Caramagna)

Terrorizzato, ansante, quasi esamine, vergognoso, il vecchio si voltò indietro, sapendo che, in realtà, nessuno lo stava inseguendo.
(Fabrizio Caramagna)

Una volta ho sentito un vecchio dire: “Ho amato la stessa donna per cinquant’anni”. Ho pensato a quanto fosse bello finché non ha aggiunto: “Avrei voluto che lei lo sapesse”.
(Fabrizio Caramagna)

In vecchiaia ci sarà ancora qualche donna che appoggerà sulla mio pelle la propria soavità, che accetterà il gesto di offerta del mio corpo?
(Fabrizio Caramagna)

La vecchiaia, più che vita, è una morte a rilascio lento.
(Fabrizio Caramagna)

Invecchiando fai sempre meno domande al futuro e sempre più al tuo passato.
(Fabrizio Caramagna)

A una certa età ci si rassegna all’immutabilità dei propri difetti e ci si preoccupa solo di non peggiorare le proprie qualità.
(Fabrizio Caramagna)

La vecchiaia passa da un memento all’altro.
(Fabrizio Caramagna)

Invecchiare permette di scegliere meglio, anche se, ahimè, si viene scelti meno.
(Fabrizio Caramagna)

La prima virtù che, ahimè, si esige da un essere molto anziano: che cominci a farsi dimenticare. Per poterlo mandare in ospizio senza sensi di colpa.
(Fabrizio Caramagna)

Si invecchia quando si è la spoletta di quella bomba che non è esplosa. Immobilizzati sulla riva del tempo. In attesa dell’esplosione che prima o poi arriverà.
(Fabrizio Caramagna)

Nella vecchiaia ascolti un’orchestra di silenzi accompagnata dalle voci fantasma del passato.
(Fabrizio Caramagna)

Meno capelli… le borse sotto gli occhi… i denti meno bianchi… il mento più floscio… le rughe sulla fronte… la pancia più grossa… le mani raggrinzite… le sette meraviglie della vecchiaia.
(Fabrizio Caramagna)

La vecchiaia sogna una vita senza reimpianti.
(Fabrizio Caramagna)

Invecchiare è cambiare la sezione Fashion di Instagram con la sezione ortopedia
(Fabrizio Caramagna)

Quando sei vecchio hai la sensazione che certi giorni siano un acconto di un saldo che prima o poi arriverà.
(Fabrizio Caramagna)

Nella vecchiaia non basta essere sani. Bisogna anche non morire.
(Fabrizio Caramagna)

In gioventù ci sono giorni di cattiva salute. Nella vecchiaia ci sono giorni di buona salute.
(Fabrizio Caramagna)

L’aspettativa di vita aumenta: in futuro moriremo più vecchi, dopo essere passati attraverso tutte le malattie.
(Fabrizio Caramagna)

Chissà, forse un giorno invecchierò, e i tormenti del mio cuore si placheranno
Non sentirò più la tempesta esplodermi dentro per il troppo sognare.
Non vedrò grandi bolle colorate passare ed esplodere.
Sarò l’ombra di questo groviglio di domande che sono oggi.
E forse avrò finalmente pace.
(Fabrizio Caramagna)

Invecchiare è vedere come l’albero secco dell’orgoglio si vada riempiendo delle screpolature dell’umiltà e dell’accettazione.
(Fabrizio Caramagna)

C’è un aspetto rasserenante della vecchiaia che va considerato: quello di una evasione dalla trama dei compiti e delle responsabilità. L’anziano ha un solo compito: essere sano.
(Fabrizio Caramagna)

Il vecchio rideva come un bambino. Il suo modo di ridere era fresco e giovane come l’acqua che esce da una fontana. La fontana può essere vecchia e rovinata, ma l’acqua che esce da essa è sempre chiara e luminosa.
(Fabrizio Caramagna)

Quel vecchio, con la sua ragnatela di rughe intorno agli occhi, le carte da gioco sparse sul tavolo e la risata allegra, mi è sembrato un bambino.
(Fabrizio Caramagna)

Tornerà fuori il bambino dalle tasche del vecchio, giocherà tra le pozzanghere, correrà e si sporcherà ridendo. È stata breve la vecchiaia, è stata un attimo, un lampo negli occhi, poi il destino, per la prima volta nell’universo, ha deciso di stupire tutti e ha rovesciato il tempo.
(Fabrizio Caramagna)

Nonostante lo sguardo esausto, la voce tremante, l’immobilità e i suoi acciacchi, la forza delle parole di quel vecchio era travolgente.
(Fabrizio Caramagna)

Chi vive regalandosi prime volte non è vecchio.
(Fabrizio Caramagna)

Morì da vecchio con sogni adolescenziali mai realizzati. Perse un’opportunità chiamata vita
(Fabrizio Caramagna)

Non esiste nessun trattato o testimonianza che parli di angeli che invecchiano. Quindi tutti gli angeli sono giovani. Mi viene però da pensare che alcuni di essi soffrano di calvizie, e che perdano le piume delle ali. Per questo quando ci svegliamo al mattino, ne troviamo qualcuna vicino al nostro cuscino.
(Fabrizio Caramagna)

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