Frasi e aforismi sul caldo

Frasi e aforismi sul caldo, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati si veda Frasi e aforismi sui cambiamenti climatici e il global warming, Frasi e aforismi sull’estate e Frasi e aforismi sul sole.

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Frasi e aforismi sul caldo

Dall’inferno Belzebù ci chiede se il caldo torrido ci sta piacendo o se deve alzare di più la temperatura.
(Fabrizio Caramagna)

Sopra i 35 gradi non esistono le persone brillanti. Sono tutti noiosi e sgarbati.
(Fabrizio Caramagna)

Con il caldo, quella sensazione orrenda di sentire che indossi vestiti appiccicosi come una placenta.
(Fabrizio Caramagna)

Sono uscito in strada e fa un tale caldo che, quando torno a casa, accendo il forno per infilare la testa e rinfrescarmi un po’.
(Fabrizio Caramagna)

Quando fa caldo e umido, e io sento la pancia e le braccia crescere, come se fossero la pasta della pizza pronta a lievitare nel forno.
(Fabrizio Caramagna)

– Bello questo forno super portatile.
– E’ la mia macchina.
(Fabrizio Caramagna)

Dopo quanti 38 gradi consecutivi si ha diritto a una settimana di vacanza al fresco in una baita di montagna?
(Fabrizio Caramagna)

Ogni mattina un leone e una gazzella, ma se andiamo avanti con questo caldo al mattino uscirà solo la lucertola.
(Fabrizio Caramagna)

Alcuni lo chiamano “apocalisse climatica”, altri la chiamano “Caronte e il caldo infernale”, altri “ondata di caldo anomalo” e il più pacato “Non ci sono più le estati di una volta”. Scegli il tuo livello di isteria quando le temperature salgono.
(Fabrizio Caramagna)

Tra le grandi ansie quella da clima torrido e afoso, quando ti svegli al mattimo e noti che sei sopra i 30 gradi e il peggio deve ancora arrivare.
(Fabrizio Caramagna)

Il caldo era terribile. Avrei potuto cuocere una pagnotta nel buco dove si trovava il mio cervello prima che evaporasse. L’aria condizionata come estremo rifugio e unico sollievo.
(Fabrizio Caramagna)

I meteorologi che dicono “questo caldo oltre la media finirà il giorno Y, poi tornerà un’estate accettabile”. Il problema è che questo accettabile si riduce sempre di più, ogni anno che passa. Presto “l’accettabile” durerà solo mezza giornata.
(Fabrizio Caramagna)

D’estate, avvicinando la birra fresca alle nostre labbra, ci sembra di rompere la catena del calore.
(Fabrizio Caramagna)

Caldo. La goccia di sudore scivola lungo la fronte portando con sé i pensieri che non riusciamo a pensare.
(Fabrizio Caramagna)

Il caldo ha arroventato l’asfalto, scolorito le foglie sulle piante, disfatto le ortensie in fiore, smorzato i rumori, ricacciato le voci nel chiuso delle case, ingigantito la percezione dell’immobilità.
(Fabrizio Caramagna)

Così calda l’aria che le chiome delle piante sono ferme, statuarie come i lampioni, come le case, e non si odono voci, non si odono ronzii, nemmeno un grillo che prova a immaginare una musica.
(Fabrizio Caramagna)

Nell’aria calda che non dà la possibilità di trovare sollievo neanche sotto un albero o tra le strisce delle ombre, l’unico desiderio è quello di svanire.
(Fabrizio Caramagna)

A volte d’estate piove come una beffa, come un imbroglio che conosci già, perché è solo un momentaneo sollievo dopo il quale la giornata tornerà a toglierti il fiato come prima, con la sua afa pesante.
(Fabrizio Caramagna)

Le nubi troppo leggere, e quella promessa di pioggia, asciugata ancor prima di cadere.
(Fabrizio Caramagna)

Nelle giornate più calde dell’estate, persino il sole, tutto abbronzato, tramonta e cerca di prendere un po’ di fresco in terrazza.
(Fabrizio Caramagna)

Sdraiati nel letto, in una notte di estate, il sudore nel buio come neve che si fonde per il gran caldo.
(Fabrizio Caramagna)

Notte torrida. Tendo la schiena come un fuscello contro le lenzuola avare di fresco.
(Fabrizio Caramagna)

L’afa ti cerca,
il caldo ti abbraccia,
il sudore ti avvolge.
(Fabrizio Caramagna)

È l’afa. Quando c’è l’afa sei afoso anche dentro. Torbido, umido, inerte.
(Fabrizio Caramagna)

Chi ama il caldo (e l’afa, l’arsura, la canicola, l’umidità e il bollire) forse è stato una verdura in un’altra vita.
(Fabrizio Caramagna)

Quando fa troppo caldo è impossibile avere stile.
(Fabrizio Caramagna)

Umidità densa come resina,
calore che sale da ogni parte
e quel rivolo di sudore che ti opprime togliendoti ogni aria.
Non sei più un uomo, ma un animale della foresta equatoriale.
(Fabrizio Caramagna)

Chi resta in città nei mesi più caldi si trova a sopportare l’asfalto rovente che sputa calore a profusione. Devi esserci un drago sotto l’asfalto estivo.
(Fabrizio Caramagna)

Quando fa caldo, la luce è come una specie di contrarietà.
La sua persistenza e la sua trama afosa, più che far respirare, opprimono il corpo.
La sua intensità è così forte che persino gli alberi sembrano esserne infastiditi.
I frutto sono sconcertati, la terra è accucciata, le strade sono deserte.
Allora da qualche parte cerchi settembre e la sua morbida inclinazione di luce.
(Fabrizio Caramagna)

Sotto l’albero c’era un’ombra. Ma anch’essa bruciava. Tutto era oppresso dal calore. E io mi muovevo come se facessi sforzi enormi per fendere l’aria spessa, per sciogliermi da qualcosa che mi teneva avvinto con il suo mantello polveroso e rovente. Era il giorno più caldo dell’anno.
(Fabrizio Caramagna)

Nelle giornate di gran caldo noi non lo vediamo, ma una creatura misterosa e invisibile gira le ombre dall’altro lato per farle respirare.
(Fabrizio Caramagna)

I fili d’erba, dopo il caldo, si rilassano e non dormono di notte per assaporare ogni istante di frescura e bere ogni goccia di rugiada
(Fabrizio Caramagna)

Calore, torpore: questo sentimento di inesistenza. Si respira, ma appena.
(Fabrizio Caramagna)

Dopotutto domani è un altro forno.
(Fabrizio Caramagna)

La pioggia estiva arriva con le sue dita delicate sull’asfalto rovente, come il tocco di un’amante sulla pelle bollente.
(Fabrizio Caramagna)

Quante cose fa il freddo: punge, morde, penetra, tempra, cinge.
Il caldo è un essere grezzo che si accontenta di stendere.
(Fabrizio Caramagna)

Luglio. Un cielo luminoso e vasto, di un azzurro che vorrebbe stare dappertutto.
Il caldo fa un silenzio da urlare e io vorrei correre a cercare il mare.
(Fabrizio Caramagna)

Mi tiri verso di te e sento le tue gambe premere le mie. Tu sai di caldo, io di attesa. E i baci sono boccate d’aria.
(Fabrizio Caramagna)

Domeniche in cui si sta luminosi dentro un maglione caldo, mentre l’orologio si è preso una giornata libera.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono caldi che solo condivisi sanno essere morbidi
(Fabrizio Caramagna)

Molte persone sembrano essere state scaldate in un microonde: sono calde fuori e fredde dentro.
(Fabrizio Caramagna)

Dopo il gran caldo.
Scrosci di pioggia che sono respiro, che sono sollievo, che sono libertà.
(Fabrizio Caramagna)

E’ un azzardo mettersi oggi le maniche corte, in pieno autunno, ma, l’aria è troppo calda per cedere all’invito dell’inverno.
(Fabrizio Caramagna)

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