Frasi e aforismi sugli angeli

Frasi e aforismi sugli angeli, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul paradiso, Frasi e aforismi sul cielo, e Frasi e aforismi sull’inferno.

**

Frasi e aforismi sugli angeli

L’angelo e la purezza sono così legati l’uno all’altra che non capisco perché sono state inventate due parole per esprimere quell’unico bagliore.
(Fabrizio Caramagna)

Chi è che ogni notte rimette a posto i sorrisi degli uomini, dopo che si sono addormentati? Chi è che riordina le linee e i bordi e gli angoli della bocca che durante il giorno si sono deformati per la tristezza o la stanchezza? Forse è un angelo che fa tutto questo.
(Fabrizio Caramagna)

Ti sveglia un tocco che non sai. Ti sveglia un soffio. Senti solo che un angelo ha vegliato stanotte e ora tocca a te affrontare il giorno.
(Fabrizio Caramagna)

Se potessi aprire le nuvole come si apre un cassetto, chissà cosa troverei dentro: lettere d’amore scritte dagli angeli o alfabeti segreti o forse i sogni del vento.
(Fabrizio Caramagna)

All’ora del tramonto mi piace pensare che ci sia un angelo che provveda alla distribuzione dei ricordi per ognuno di noi.
(Fabrizio Caramagna)

Non so cosa sia l’amore.
Ma l’amore non è un trofeo, una conquista,
un vanto, un abbaglio, un’elemosina,
una distrazione, una notte e via,
una musica suonata male o un bacio tiepido.
L’amore è saltare insieme nel vuoto,
sapendo che ci prenderanno gli angeli.
(Fabrizio Caramagna)

In principio era l’angelo. Dalla sua trasparenza sono nati due elementi: la nuvola e l’uccello
(Fabrizio Caramagna)

Gli angeli vedono cose che noi non vediamo.
La pecora sorridere al lupo,
il riccio aprirsi davanti al serpente,
il tuono bussare alle porte del silenzio,
I boschi andare a passeggio con il mare.
(Fabrizio Caramagna)

Nati dall’immaginazione e dalla purezza, gli angeli non hanno l’ombelico.
(Fabrizio Caramagna)

Un mendicante è stato lasciato agonizzare tutta la notte nel freddo dell’inverno.
Il suo nome, dimenticato dagli uomini, un riga in più nel libro nero del mondo.
Ma un angelo, prima della sua morte, ha posato una mano di vento fresco.
Ciò che è dimenticato in questo mondo, viene esaltato nell’invisibile.
(Fabrizio Caramagna)

In certi avvenimenti che hanno del miracoloso e dell’inaspettato si sente spesso la presenza di un angelo. Come un bambino che si nasconde dietro le tende: si vede sempre la punta delle scarpe.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono morti che amano così tanto la vita che continuano a scriverle. Le loro lettere vengono lasciate sulle nuvole e solo gli uccelli e gli angeli le leggono.
(Fabrizio Caramagna)

Mi hanno dato la nascita, un corpo, e un paio di miracoli tra cui un angelo che mi custodisce.
(Fabrizio Caramagna)

L’angelo è indifferente alla grazia dell’angelo.
Mentre spesso si innamora dell’imperfezione umana.
(Fabrizio Caramagna)

Quando un uomo muore, l’angelo, piangendo, si mette in cerca di un nuovo uomo da proteggere. Ma come lo sceglie? Sente le lacrime di aiuto o viene portato casualmente da un soffio di vento?
(Fabrizio Caramagna)

In spiaggia gli angeli tengono il mantello per non svelare il proprio sesso e non incorrere in annose questioni teologiche.
(Fabrizio Caramagna)

Al Louvre la Nike di Samotracia aveva anche le ali mutilate, ma un angelo generoso le prestò le sue.
(Fabrizio Caramagna)

La caduta degli angeli è la caduta dei corpi. Quando l’angelo, nella sua superbia, ha avuto un corpo, è caduto.
(Fabrizio Caramagna)

Con la caduta degli angeli in terra, nasce la forza di gravità.
(Fabrizio Caramagna)

Cupido è un angelo che non è ancora cresciuto e vive nella sua eterna giovinezza.
(Fabrizio Caramagna)

Quando una fiamma è minacciata dal soffio della notte, noi la proteggiamo con le nostre mani.
Così fanno gli angeli con noi.
(Fabrizio Caramagna)

Quel giorno lei baciò il suo angelo e disse che le sue labbra sapevano di stelle e di rose.
(Fabrizio Caramagna)

Lei era bella e selvaggia, amava i papaveri e la libertà, e aveva la fama di sedurre gli angeli custodi delle proprie amiche.
(Fabrizio Caramagna)

Si dice che ognuno di noi abbia un angelo custode.
In alcuni custodisce la felicità, in altri la tristezza.
(Fabrizio Caramagna)

La radiografia dell’angelo è trasparente.
(Fabrizio Caramagna)

In Lucifero l’ossessione potè più che la bellezza, e così cadde in terra.
(Fabrizio Caramagna)

Una religione che contempla l’esistenza degli angeli non può essere monoteista.
(Fabrizio Caramagna)

Gli angeli tristi del cimitero, nella notte rigano i marmi di nero con le loro lacrime.
(Fabrizio Caramagna)

Se guardate bene, qualche volta gli angeli di pietra sbattono le palpebre.
(Fabrizio Caramagna)

Una dei comandamenti dell’angelologia è questo: caro uomo, non desiderare l’angelo del prossimo tuo.
(Fabrizio Caramagna)

Il mio angelo custode mi custodisce con una tale discrezione che a volte sembra quasi che non esista.
(Fabrizio Caramagna)

Non esiste nessun trattato o testimonianza che parli di angeli che invecchiano. Quindi tutti gli angeli sono giovani. Mi viene però da pensare che alcuni di essi soffrano di calvizie, e che perdano le piume delle ali. Per questo quando ci svegliamo al mattino, ne troviamo qualcuna vicino al nostro cuscino.
(Fabrizio Caramagna)

Quando un gatto fissa immobile un punto, forse sta creando una poesia. O sta scoprendo un varco nell’universo. O sta aspettando la venuta di un angelo.
(Fabrizio Caramagna)

Le farfalle, quando volano, sembrano marionette mosse dai fili invisibili di qualche angelo.
(Fabrizio Caramagna)

Una pettirosso va e viene sui rami di un albero a cui piedi si illuminano decine di ciclamini. Con il suo petto rosso sembra sollevare il cielo di peso. Da qualche parte c’è un angelo che guarda e sorride.
(Fabrizio Caramagna)

Nasciamo tutti angeli. Molti diventano uomini. Alcuni diventano bestie. Pochi restano a metà strada tra l’angelo e l’uomo.
(Fabrizio Caramagna)

Promemoria: ogni delusione, ogni sconfitta, ogni rinuncia è una piuma in più da attaccare alle scapole.
(Fabrizio Caramagna)

Ci amavamo come si amano gli sbagli e le cose imperfette.
I miei angeli interagivano poco con i tuoi.
Ma i miei demoni si comprendevano perfettamente con i tuoi demoni.
(Fabrizio Caramagna)

In un amore tossico scivoli da un girone dell’Inferno a un altro, sempre più in basso, sempre più nel buio e nell’umiliazione.
E ogni volta che incontri il tuo custode infernale continui a scambiarlo per un angelo.
(Fabrizio Caramagna)

Quanti angeli dannati travestiti da anima gemella che ti intossicano la vita dopo il primo bacio.
(Fabrizio Caramagna)

Sarò un angelo o un demone a seconda di dove si poseranno le tue mani.
(Fabrizio Caramagna)

Lei era l’angelo della bellezza.
Lui era il demone della poesia.
Quella notte si amarono e crearono un paradiso tutto per loro.
(Fabrizio Caramagna)

Trascorreva il tempo a chiedersi perché.
Perché alcune cose accadevano e altre no.
Perché lui e non altri.
Perché certi giorni sembravano opera di angelo,
altri di un vento folle e imprevedibile.
(Fabrizio Caramagna)

C’è un’ora della notte,
un’ora buia e enigmatica,
in cui persino gli angeli vanno a dormire
e ogni minuto può essere un inferno.
(Fabrizio Caramagna)

Il demone della perfezione. Perché non l’angelo?
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono angeli che fanno un nodo alle loro ali come se temessero di dimenticare Dio.
(Fabrizio Caramagna)

Quando si guarda la finestra non si mai che cosa potrebbe esserci là fuori nella notte. Forse lo sfolgorio delle stelle, forse un drago, forse un urlo d’amore, forse la grazia di un angelo, forse un assassino che scappa nel buio. E’ tutto là fuori, per chi vuole guardare.
(Fabrizio Caramagna)

Correte angeli, la meraviglia va a fuoco nel mondo.
(Fabrizio Caramagna)

Non credo in un Dio onnipotente. Credo in una democrazia di angeli e diavoli (e forse anche di fate). Le loro figure formano parlamenti, commissioni, emicicli e in seduta continua presenziano e votano continuamente per approvare o modificare il destino di ognuno di noi.
(Fabrizio Caramagna)

Gli anticonformisti. Come la riva che decide di seguire la nave che si allontana; la cascata che si trattiene per un attimo in aria prima di cascare; l’angelo che commette il suo primo peccato mortale.
(Fabrizio Caramagna)

La necessità di abbassare tutto al nostro misero livello, di insudiciare, deridere e degradare ciò che ci domina con il suo splendore e la sua purezza è probabilmente una delle caratteristiche più devastanti della natura umana.
Se gli angeli apparissero in terra, verrebbero subito lapidati.
(Fabrizio Caramagna)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *