Frasi e aforismi sulla spiaggia

Frasi e aforismi sulla spiaggia, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sugli ombrelloni, Frasi e aforismi sulle conchiglie, Frasi e aforismi sugli scogli e Frasi e aforismi sul mare.

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Frasi e aforismi sulla spiaggia

Gli ombrelloni e il cielo azzurro e i nostri corpi distesi sulla spiaggia sono in posa di fronte alla felicità.
(Fabrizio Caramagna)

E poi trovi quella spiaggia, quella adatta, quella che ti fa da seconda pelle. Perché c’è sempre una spiaggia, che ha le tue stesse parole e il tuo stesso modo di guardare l’orizzonte.
(Fabrizio Caramagna)

La sabbia del deserto adora il vuoto, quella della spiaggia i corpi.
(Fabrizio Caramagna)

In spiaggia non faccio nulla.
Resto a guardare ogni cosa
privo di responsabilità.
Accetto, medito, restituisco
all’aria la stessa aria
che mi accarezza.
(Fabrizio Caramagna)

La meravigliosa variabile monotonia dello stare in spiaggia.
(Fabrizio Caramagna)

Lettini, spiaggetta, chioschetto.
La bellezza dei diminutivi d’estate.
(Fabrizio Caramagna)

Si sta fermi sulla spiaggia,
il pensiero si distende,
si riparano le cose
che le precedenti stagioni hanno guastato.
(Fabrizio Caramagna)

Da ragazzo stavo in spiaggia per quattro mesi di fila e conoscevo i granelli di sabbia a uno a uno. Sembrava che l’estate non dovesse finire mai, ma poi finiva. E io e il mare passavamo gli ultimi giorni a parlarci fitto e preparare l’addio.
(Fabrizio Caramagna)

Soltanto mentre sfiorano la sabbia cocente della spiaggia riconosco le mie mani.
(Fabrizio Caramagna)

Le caviglie dentro l’acqua del mare, la carezza delle onde, il dorso liscio della mano. E poi gli altri spazi del tuo corpo da da tratteggiare, a seconda del vento e del sole.
(Fabrizio Caramagna)

La pazienza delle dune e l’impazienza delle onde.
(Fabrizio Caramagna)

Nella notte il mare poteva essere in burrasca e il vento soffiare e le stelle sbattere sul cielo, ma le spiagge, prima o poi, si sarebbero svegliate al mattino con le impronte leggere dei bambini sulla sabbia. Era questa l’estate
(Fabrizio Caramagna)

Sulla spiaggia è bello allungarsi come un gatto, concentrati ad assaporare il cielo, la salsedine, l’aria.
I muscoli non più tesi, la mente che vibra calma, la pelle pronta a fissare nella memoria il goduto.
Abbiamo l’entusiasmo e la serenità di chi prova ad amarsi.
(Fabrizio Caramagna)

Sdraiato sulla spiaggia, sento la gravità di ogni singolo atomo di salsedine. E provo un brivido sulla pelle che somiglia a un attimo di libertà.
(Fabrizio Caramagna)

Chi si abbronza in spiaggia, sente passare sulla pelle calda tutte le forme dell’estate: le nuvole che respirano, il sole che si alza e poi scende, la brezza che soffia. E persino il tempo è uscito dagli orologi, e adesso scorre leggero e gioioso, e non è più ostile.
(Fabrizio Caramagna)

Per un bambino il mare è il luogo più divertente dell’universo. Ogni granello di sabbia e ogni spruzzo d’acqua sono un giocattolo in miniatura.
(Fabrizio Caramagna)

Dove l’acqua è più felice è nei secchielli che i bambini si lanciano addosso in spiaggia.
(Fabrizio Caramagna)

Da ore e ore dei bambini in spiaggia, con le loro palette, trasportano e disperdono sabbia.
Mica lo sanno di somigliare a delle clessidre luminose, che misurano l’eternità.
(Fabrizio Caramagna)

La spiaggia.
I percorsi nel cielo disegnati dagli sguardi. Le distanze attraversate a piedi scalzi. E le parole che si fannoi incroci di spazi e di stupore.
(Fabrizio Caramagna)

I ciottoli sulla spiaggia: questi ovali che il mare, vecchio artigiano, ha limato con pazienza fino a togliere ogni spigolo.
(Fabrizio Caramagna)

Ci sono insenature dove l’acqua pare una cosa da bere con gli occhi, come una luce mai vista.
(Fabrizio Caramagna)

Le tracce della estenuante storia d’amore tra la marea e la spiaggia. Si raccontano cose che solo loro sanno.
(Fabrizio Caramagna)

Estate. Tra tutte la impronte lasciate dai bambini nelle spiagge e gli ombrelloni che il bagnino chiude e il sole che tramonta, da qualche parte è la felicità.
(Fabrizio Caramagna)

Trovo sulla spiaggia una pietra liscia e colorata.
Penso agli anni, ai secoli, ai millenni che ci sono voluti per darle quella forma che mi ha permesso di scoprirla.
Sta sulla mia mano con una posa severa. Dentro deve esserci ancora la vibrazione delle onde e delle correnti del mare.
Ma io non sento nulla. La poso per terra. Forse appena me ne andrò, parlerà di me – non vista – con le altre pietre delle spiaggia. Chissà cosa racconterà.
(Fabrizio Caramagna)

Nelle chiacchiere da spiaggia che fanno i miei vicini di ombrellone da mattina a sera, mi piacerebbe inserire parole come “significante”, “decostruzione”, “ermeneutica”, “soggettività”, “paradigma”, “prassi”. Così, solo per vedere la loro faccia.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi il vento sta scrivendo sulla spiaggia la sua tesi di dottorato ma nessuno se ne accorge.
(Fabrizio Caramagna)

Per una mamma sperare in un fine settimana tranquillo in spiaggia con i bambini piccoli è come sperare in un bagno rilassante con un gatto.
(Fabrizio Caramagna)

Hanno fatto le spiagge per nudisti, le spiagge per i cani, le spiagge per sport, zumba, pilates, yoga e acqua gym, ora dovrebbero fare le spiagge per quelli pigri e svogliati, con i rotoli di pancetta, che non hanno tempo per la palestra e se devono cambiare la posizione del lettino sono già stanchi.
(Fabrizio Caramagna)

C’è una tipologia, molto specializzata nel genere umano, soprattutto in spiaggia, che aspetta che tu apra un libro per iniziare a parlarti.
(Fabrizio Caramagna)

– Mamma, a che ora possiamo andare in spiaggia?
30 anni fa: “Finché non hai digerito”.
Oggi: “Finché la batteria del mio cellulare non si ricarica”.
(Fabrizio Caramagna)

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