Frasi e aforismi sulle viole e le violette

Frasi e aforismi sulle viole e le violette, scritti da Fabrizio Caramagna. Tra i temi correlati Frasi e aforismi sul colore viola, Frasi e aforismi sul prato e Frasi e aforismi sui fiori.

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Frasi e aforismi sulle viole e le violette

Ritrovo le parole, le viole e la primavera e sorrido.
(Fabrizio Caramagna)

Solo a quell’ora del giorno, con quel filo di brezza,
in quel preciso punto, il profumo della violetta.
(Fabrizio Caramagna)

Oggi il giardino abbraccia il cielo
con gli occhi delle violette.
(Fabrizio Caramagna)

Gente preoccupata di essere sempre all’altezza, ma a volte la felicità è al livello di una violetta nel prato.
(Fabrizio Caramagna)

La gente cerca l’inutile, l’effimero e l’impossibile quando basterebbe perdersi in un prato di violette.
(Fabrizio Caramagna)

La felicità è una violetta che canta con la bocca piena di stelle.
(Fabrizio Caramagna)

Raccontatemi di nuovo, vi prego, di quando le violette conquistarono il bosco.
(Fabrizio Caramagna)

Ti porterò notizie dal bosco, violette e anemoni un cestini di brividi.
(Fabrizio Caramagna)

Dopo le rose, le violette sono state le prime a rifiutare le spine. E tutti gli altri fiori le hanno seguite.
(Fabrizio Caramagna)

Oh brezza di primavera, soffiami sul collo una treccia di viole.
(Fabrizio Caramagna)

Amore. Hanno fatto di te un dio, hanno fatto di te un tempio, hanno fatto di te un rito obbligatorio. Io invece farò di te una piccola viola, che fiorisce inaspettatamente e stupisce.
(Fabrizio Caramagna)

Ho suonato alla porta, e il prato era indaffarato e il cielo contemplava le colline e le api volavano con laboriosità, e mi ha aperto una piccola viola dai colori così magnifici: “Quello che sognerai adesso sarà vero per sempre” mi ha detto.
(Fabrizio Caramagna)

Giornata di vento e viole, e la sera, quando torno a casa, la felicità soffia tutte le sue vocali sotto la porta.
(Fabrizio Caramagna)

Lei è come una violetta che al cielo di primavera regala i suoi occhi
(Fabrizio Caramagna)

In un prato un giglio si prese il mio braccio, una viola la mia gamba, l’albero un orecchio, il filo d’erba la schiena e il fiume un occhio. Poi guardai il cielo azzurro e gli chiesi: “E tu che cosa vuoi?”. “La tua anima” mi rispose dolcemente.
(Fabrizio Caramagna)

Non presentarmi i tuoi genitori.
Portami dai tuoi parenti nel bosco.
Da tuo fratello Mirtillo, da tua sorella Violetta.
(Fabrizio Caramagna)

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